Acquedotto della Brévenne

Acquedotto della Brévenne
Aqueduc de la Brévenne
Risalita e serbatoio di fuga del sifone di Massues a Tassin-la-Demi-Lune[1]
Civiltàromana
Utilizzoacquedotto
EpocaI metà del I secolo d.C.
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
ArrondissementLione
Mappa di localizzazione
Map
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Coordinate: 45°45′38.97″N 4°47′08.46″E / 45.760824°N 4.785683°E45.760824; 4.785683

L'acquedotto della Brévenne (in francese: aqueduc de la Brévenne) era uno degli antichi acquedotti a servizio della colonia romana di Lugdunum (odierna Lione). Fu il terzo acquedotto ad essere realizzato in questa città. Misurava 70 km di lunghezza e terminava nel quartiere di Fourvière, nell'attuale V arrondissement. Deve il suo nome al fiume dal quale le acque erano captate, la Brévenne.

Storia

L'acquedotto della Brévenne fu costruito sotto il principato di Claudio[2].

Percorso

Profilo altimetrico della parte alta dell'acquedotto della Brévenne; si notino in particolare le due zone di caduta e il primo sifone

Il primo punto di captazione dell'acquedotto è situato ad una quota molto elevata (circa 600 m s.l.m.), nel comune di Aveize[3]. L'acquedotto è quindi situato sul lato posteriore dei monts du Lyonnais, que deve perciò aggirare sul lato nord per raggiungere la valle della Saona, dove si trova Lione.

Soluzioni tecniche adottate

Sifoni

Le valli erano attraversate su ponti, in cui la condotta era chiusa e l'acqua scorreva in pressione. La parte terminale della conduttura sul ponte era però in salita, in modo da recuperare parte dell'energia potenziale e da sfiatare l'eventuale aria che poteva accumularsi nelle condutture, danneggiandole.

Cadute

La pendenza media ideale dell'acquedotto doveva essere collocata attorno a 1,5 mm/m, cioè l'1,5‰. Con pendenze superiori la velocità dell'acqua rischiava di superare 1 m/s, esercitando così un'azione erosiva sulle pareti della condotta.

L'acquedotto della Brévenne partiva da un'altitudine molto elevata e la sua pendenza media era il 5‰[4]. Per i costruttori era quindi indispensabile ridurre questa pendenza. Pertanto scelsero di costruire brevi tratti orizzontali o con pendenza modesta separati da cadute verticali ottenute con pozzi. Queste cadute misuravano in altezza circa 2,3-2,5 m. Spesso, le numerose cadute formavano una sorta di scalinata idraulica, come ad esempio accadeva a Chevinay, dove l'acqua scendeva di 87 m in soli 300 m di lunghezza[4].

Portata

Camille Germain de Montauzan valutò che il suo apporto fosse stato il più importante dei quattro acquedotti che alimentavano Lugdunum, con una stima della portata pari a circa 28000 m3/giorno, cioè 324 L/s[5], valore tuttora considerato come la portata teorica dell'acquedotto.

Tuttavia, Jean Burdy, stando su valori più conservativi, ipotizza che la portata massima dell'opera fosse di 10000 m3/giorno (115 L/s)[6][7].

Galleria d'immagini

  • L'acquedotto della Brévenne a Courzieu
    L'acquedotto della Brévenne a Courzieu
  • L'acquedotto della Brévenne nel Parc de l'Aqueduc a Dardilly
    L'acquedotto della Brévenne nel Parc de l'Aqueduc a Dardilly
  • Resti del ponte-sifone delle Planches, a Ecully
    Resti del ponte-sifone delle Planches, a Ecully
  • Ricostruzione del ponte-sifone delle Planches (realizzata da M. Gabut)
    Ricostruzione del ponte-sifone delle Planches (realizzata da M. Gabut)

Note

  1. ^ Coordinate del monumento: 45°45′38.73″N 4°47′08.82″E / 45.760759°N 4.785782°E45.760759; 4.785782
  2. ^ Camille Germain de Montauzan, Les aqueducs romains de Lyon: Étude comparée d'archéologie romaine, tesi di dottorato, Ernest Leroux Éditeur, Parigi, 1908, capitolo II, paragrafo III: De Tibère aux Flaviens. Troisième aqueduc sous Claude, pp. 26-27.
  3. ^ Camille Germain de Montauzan, Les aqueducs romains de Lyon: Étude comparée d'archéologie romaine, tesi di dottorato, Ernest Leroux Éditeur, Parigi, 1908, capitolo II, paragrafo IV: Tracé de l’aqueduc de La Brévenne, p. 84.
  4. ^ a b Jean Burdy, Les aqueducs romains de Lyon, L'Araire, Lione, 2008, ISBN 9782729706838, p. 75.
  5. ^ Camille Germain de Montauzan, Les aqueducs romains de Lyon: Étude comparée d'archéologie romaine, tesi di dottorato, Ernest Leroux Éditeur, Parigi, 1908, capitolo V, paragrafo II: Mesure du débit et de la distribution, p. 345.
  6. ^ Jean Burdy, Les aqueducs romains de Lyon, L'Araire, Lione, 2008, ISBN 9782729706838, p. 33.
  7. ^ Fiche signalétique de aqueduc romain (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2010). de la Brévenne, site de l'Araire, fiche extraite de l'ouvrage de M. Jean Burdy, 1993

Bibliografia

  • Jean Burdy, Les aqueducs romains de Lyon, L'Araire, Lione, 2008, ISBN 9782729706838, 136 pp.
  • Camille Germain de Montauzan, Les aqueducs romains de Lyon. Étude comparée d'archéologie romaine, tesi di dottorato, Ernest Leroux Éditeur, Parigi, 1908, ASIN B001C94UG8, 496 pp.
  • Sesto Giulio Frontino, De Aquis urbis Romœ, 129.
  • Stéphane Ardouin, Nouvelles découvertes sur l'aqueduc de la Brévenne, in: Archéologia, n. 539, gennaio 2016, p. 18.

Voci correlate

  • Lugdunum

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Collegamenti esterni

  • Archeolyon.araire.org. URL consultato il 7 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2013).
  • L'aqueduc de la Brévenne, su fr.structurae.de.
  • Principales caractéristiques de l'aqueduc de la Brévenne, su chappe.ec-lyon.fr. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2012).
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