Acquedotto delle Acque Libere

L'acquedotto e l'arco commemorativo nel quartiere di Amoreiras, Lisbona, nei pressi del Jardim das Amoreiras

L'acquedotto delle Acque Libere (portoghese: aqueduto das Águas Livres) è un acquedotto storico nella città di Lisbona, Portogallo. Venne costruito a partire dal 1732 per sopperire alla mancanza cronica di approvvigionamento idrico di acqua potabile a Lisbona. È uno degli esempi della ingegneria portoghese nel XVIII secolo, cui contribuì l'ingegnere portoghese Manuel da Maia. Il corso dell'acquedotto è lungo 18 km, ma tutta la rete di canali si estende per quasi 58 km.[1] È sostenuto da piloni collegati da archi ad ogiva in numero di 128.

Storia

L'acquedotto delle Acque Libere portoghesi nell'attraversamento della valle dell'Alcântara

L'acquedotto fu costruito a partire dal 1732, sotto il regno di Giovanni V, per captare le acque sorgive a Belas (località situata nel municipio di Sintra). La rete di captazione e di distribuzione venne successivamente estesa durante tutto il XIX secolo. Grazie alla sua eccellente costruzione è sopravvissuto al terremoto di Lisbona del 1755.

È rimasto in funzione fino al 1968 e può essere visitato così come i grandi bacini che alimenta.

Esso è tristemente celebre a causa del criminale di origine spagnola Diogo Alves, ritenuto essere il responsabile di oltre settanta omicidi, compiuti tra il 1836 ed il 1839. Alves e la sua banda assassinavano e derubavano i passanti prima di gettarli nel vuoto dalle arcate dell'acquedotto, da un'altezza di circa 60 metri. Catturato e condannato a morte, fu giustiziato per impiccagione sul Cais do Tejo, alle 14 e 15 del 9 febbraio 1841. La sua testa fu spiccata dal busto e recuperata per studi scientifici dell'epoca. Essa è sempre visibile al teatro anatomico della Facoltà di Medicina dell'università di Lisbona, conservata nella formalina.

Descrizione

L'acquedotto delle Acque Libere portoghesi nell'attraversamento della valle dell'Alcântara nei pressi di Avenida de Ceuta

Il tratto più famoso dell'acquedotto è quello che attraversa la valle dell'Alcântara, una campata di 35 archi a sesto acuto, il più alto dei quali s'innalza fino a 65 metri, con una distanza fra i pilastri di 29 metri, il che ne fa il più grande arco ogivale in muratura del mondo.

Tra le valli di Ribeira de Arroios e Alcântara, le acque erano distribuite da cinque gallerie principali: Galeria das Necessidades, Galeria da Esperança, Galeria do Rato, Galeria do Loreto e Galeria de Santana.

Note

  1. ^ Acquedotto delle Acque Libere a Lisbona, in Informagiovani Italia - Giovani dentro. URL consultato il 4 giugno 2017.

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Collegamenti esterni

  • (PT) AA.VV., Aqueduto das Águas Livres, su monumentos.gov.pt, 1999, 2007.
    • (PT) AA.VV., Aqueduto das Águas Livres - Troço de Sintra, su monumentos.gov.pt, 2006, 2007.
    • (PT) Marta Ferreira, Aqueduto das Águas Livres - Troço entre São Brás e a Buraca, su monumentos.gov.pt, 2007.
    • (PT) AA.VV., Aqueduto das Águas Livres - Troço entre a Buraca e as Amoreiras, su monumentos.gov.pt, 1992, 2007.
  • Lisbona Web - Acquedotto delle Acque Libere, su lisbonaweb.it.
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