Admeta

Niente fonti!
Questa voce o sezione sull'argomento mitologia greca non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.

Nella mitologia greca, Admeta era la figlia di Euristeo e di Antimachea.

Nel mito

Una delle fatiche di Eracle, la nona, consisteva nel recupero della cintura d'oro che Ares aveva donato alla figlia Ippolita, comandante delle amazzoni.

Quando Eracle riuscì nell'impresa, Euristeo fu ben felice di regalare la mitica cintura a sua figlia Admeta.

Significati delle vicende

Ricompensa per le varie fatiche doveva essere la principessa Admeta in persona, come sposa dell'eroe.

Quindi sciogliere la cintura nella camera matrimoniale dove per forza segnare la fine delle avventure.[non chiaro]

Admeta probabilmente lottò contro l'eroe, non volendo esserne la sposa senza combattere e probabilmente si trasformò in tutti i vari mostri che in seguito nelle sue altre fatiche Eracle dovette combattere (cerva, cavalla selvaggia, ecc)

Admeta fra l'altro è anche uno dei tanti nomi dati ad Atena.

Altri nomi

A seconda degli autori un'altra Admeta o Admete era anche una ninfa, precisamente una oceanina.

Bibliografia

Fonti primarie
  • Igino, Fabulae, 30
  • Cicerone, Pro Flacco
  • Pseudo-Apollodoro, Libro II
  • Apollonio Rodio, Libro II
  • Pindaro, Nemea
  • Ateneo di Naucrati, Deipnosophistai, Libro XV, 12
Fonti secondarie
  • Robert Graves, I miti greci

Voci correlate

  • Eracle
  • Atena
  • Admete
  Portale Mitologia greca: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mitologia greca