Alt-tech

Alt-tech, abbreviazione inglese di alternative (right) technology (in italiano: tecnologia delle destre alternative), è un termine utilizzato per definire un gruppo di siti web, servizi di rete sociale e fornitori di servizi Internet diventati popolari tra l'alt-right, l'estrema destra e altre correnti che sposano opinioni estreme o marginali, a causa della concezione che gli host considerati mainstream non offrano una politica di moderazione neutrale.[1][2]

Alcuni servizi alt-tech mettono in atto politiche di moderazione dei contenuti meno rigorose che hanno attratto utenti banditi o limitati da servizi più tradizionali quali Twitter, Facebook e Instagram, mentre alcuni servizi sono stati creati appositamente per soddisfare gli utenti estremisti. Diverse piattaforme alt-tech si descrivono come protettori della libertà di parola e della libertà individuale.[3]

Storia

Il termine alt-tech è stato coniato per la prima volta nel 2010. La popolarità di questi servizi è stata attribuita, in parte, ai divieti e alle restrizioni imposte da aziende come Facebook e Twitter (a volte descritti in modo peggiorativo come Big Tech o GAFAM).[4][5]

Dopo il raduno Unite the Right di Charlottesville dell'agosto 2017, le compagnie internet come Google, Facebook e Twitter sono state criticate per non aver aderito ai loro termini di servizio e hanno reagito con politiche volte a deplorare i suprematisti bianchi.

Le piattaforme alt-tech hanno sperimentato un'altra impennata di popolarità nel gennaio 2021, quando il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump, e molti dei suoi seguaci, sono stati sospesi da Twitter e altre piattaforme; ciò ha portato alla popolarità di servizi come Parler, Gab o Gettr.[6][7] Nel febbraio del 2022 l'ex presidente ha lanciato il suo social media, Truth Social.[8]

Science nel settembre 2020, ha scritto che alcuni siti web alt-tech sono specificamente dedicati a servire comunità di destra, nominando 4chan (2003), 8chan (2013), Gab (2016), BitChute (2017) e Parler (2018) come esempi. Mentre hanno notato che altri erano più ideologicamente neutrali, come Discord e Telegram. Discord ha poi lavorato per rimuovere gli estremisti di destra dalla sua base di utenti, ed è diventato una piattaforma più mainstream. Joe Mulhall, un ricercatore per l'organizzazione antirazzista britannica Hope Not Hate, distingue anche altri gruppi di piattaforme alt-tech: dice che alcune di esse, come DLive e Telegram, sono piattaforme che sono diventate ampiamente popolari tra l'estrema destra a causa della loro moderazione minima; altre tra cui BitChute, Gab e Parler sono "piattaforme su misura" che sono state create da persone che hanno esse stesse "tendenze di estrema destra".

(EN)

«We use the alt-tech term to refer to platforms that offer a promise of uncensored speech, which exist specifically to give a space for far-right, nationalist, racist, or extremist points of view, and which harbor a broad sense of grievance that speech has been "censored" for failure to be "politically correct." Many, but not all of these alt-tech sites are far-right communities.»

(IT)

«Usiamo il termine alt-tech per riferirci a piattaforme che offrono la libertà di parola, che esistono specificamente per dare uno spazio a punti di vista di estrema destra, nazionalisti, razzisti o estremisti, e che non censurano ciò che non è "politicamente corretto". Molti, ma non tutti, sono vere e proprie comunità di estrema destra.»

(Ethan Zuckerman)

I ricercatori hanno scoperto che le piattaforme alt-tech possono anche essere utilizzate dai gruppi di estrema destra per scopi di mobilitazione e reclutamento, ciò è più pericoloso della semplice diffusione di punti di vista.[9]

Note

  1. ^ (EN) Rightwingers flock to 'alt tech' networks as mainstream sites ban Trump, su theguardian.com, 13 gennaio 2021.
  2. ^ (EN) Across The Internet, A Game Of Whac-A-Mole Is Underway To Root Out Extremism, su npr.org, 16 marzo 2021.
  3. ^ (EN) Alt-Tech platforms: A haven for fringe views online, su money.cnn.com, 10 novembre 2017.
  4. ^ Big tech, l’oligopolio tecnologico che la politica vuole depotenziare, su valori.it, 23 giugno 2021.
  5. ^ Amazon, Google e Microsoft. Come e quanto incidono le big tech, su startmag.it.
  6. ^ Come funziona Parler, il Twitter di destra che attira i trumpiani (e anche Ivanka), su corriere.it, 20 novembre 2020.
  7. ^ Venti milioni di accessi al giorno: ecco Gab, il social dell'ultra destra, su repubblica.it, 14 gennaio 2021.
  8. ^ (EN) Alternative Social Media And Politics In America, su medialicious.net, 19 febbraio 2023.
  9. ^ Post-Digital Cultures of the Far Right: Online Actions and Offline Consequences in Europe and the US, pp. 49-66, ISBN 978-3-8394-4670-6.
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