Amelia Andersdotter

Amelia Andersdotter

Europarlamentare
Legislatura1 Dicembre 2011 – 25 Maggio 2014
Gruppo
parlamentare
I Verdi/Alleanza Libera Europea
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Pirata

Amelia Andersdotter (Enköping, 30 agosto 1987) è una politica svedese, europarlamentare del Partito Pirata.

Biografia

Amelia Andersdotter ha studiato economia e lingua spagnola all'Università di Lund ed è entrata nel Partito Pirata svedese nel 2006, partecipando alla fondazione e al coordinamento di Ung Pirat, l'organizzazione giovanile legata al partito.

Alle elezioni europee del 2009 è stata candidata con il Partito Pirata svedese, che con il 7,1% dei consensi in Svezia ha ottenuto un seggio al Parlamento europeo, occupato dal capolista Christian Engström. Con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona e il conseguente aumento da 18 a 20 dei seggi spettanti alla Svezia, la Andersdotter è diventata eurodeputata il 1º dicembre 2009. Per l'effettivo ingresso in carica dei nuovi membri del Parlamento Europeo è stata necessaria una modifica ai trattati, ratificata da tutti gli stati membri nell'arco di due anni a partire dal 2009[1]. A conclusione di tale processo, la Andersdotter ha preso effettivamente possesso del proprio seggio nel mese di dicembre 2011, diventando la più giovane eurodeputata[2].

Con l'entrata in carica nel 2009, ha lasciato gli studi universitari per trasferirsi a Bruxelles[3].

Una volta terminato al Parlamento europeo, Amelia Andersdotter ha fondato una ONG svedese, Dataskydd.net, per ricercare e promuovere politiche incentrate sulla sicurezza IT, sulla privacy e sui diritti dei consumatori.[4]

Note

  1. ^ (EN) Pirate To Join European Parliament As Youngest Member, TorrentFreak, 20 novembre 2011.
  2. ^ Amelia Andersdotter, ovvero una pirata al Parlamento Europeo, in PCtuner.net, 23 novembre 2011. URL consultato il 26 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2011).
  3. ^ (EN) Tom Cheshire, Amelia Andersdotter: The 22-year-old Pirate politician, in Wired, 6 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2011).
  4. ^ Amelia Andersdotter, su forbes.com, 2017. URL consultato il 3 marzo 2020.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale, su ameliaandersdotter.eu. Modifica su Wikidata
  • Amelia Andersdotter, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo. Modifica su Wikidata
  • (EN) Amelia Andersdotter, su GitHub. Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàVIAF (EN) 317124945 · LCCN (EN) ns2015002600 · WorldCat Identities (EN) lccn-ns2015002600
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