Antonio Fratti

Antonio Fratti
Dal cartoncino dello studio fotografico Gian Battista Canè

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXVII, XX
CollegioForlì
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Repubblicano Italiano
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità di Bologna
ProfessioneAvvocato

Antonio Fratti (Forlì, 15 maggio 1845 – Domokos, 17 maggio 1897) è stato un patriota, politico, avvocato e pubblicista italiano.

Biografia

Attirato dalle idee repubblicane, fece parte dei volontari di Garibaldi, combattendo al suo fianco durante la terza guerra di indipendenza italiana nel Trentino nel 1866, a Mentana nel 1867 ed in Francia nel 1870.

Fu depositario del testamento di Guglielmo Oberdan che gliene fece consegna prima di votarsi al sacrificio. Laureato in legge, fu scrittore e poeta. Dopo aver pubblicato articoli su diversi giornali e dopo essere stato anche direttore de Il dovere di Roma, fondò la Rivista popolare. Negli anni Settanta fu vicepresidente del Circolo Giuseppe Mazzini di Forlì. Fratti fu uno dei protagonisti di diversi Congressi del Patto di fratellanza tra le società operaie, dopo esserne giunto, già nel 1882, nella Commissione direttiva.

Nel 1884 accorse a Napoli in soccorso alla città colpita dal colera.

Fu eletto deputato di Forlì dal 1892 al 1895, ed ancora nel 1897, opponendosi sempre alla politica di Crispi. Nel 1897 partecipò come volontario al seguito di Ricciotti Garibaldi nella guerra greco-turca al fianco dei greci, rimanendo ucciso durante uno scontro tra greci e ottomani nel villaggio di Domokos, in Tessaglia. La sua salma fu traslata a Forlì nel 1902 per riposare nel Pantheon del cimitero cittadino.

Giovanni Pascoli gli dedicò l'ode Ad Antonio Fratti.[1] Lo studio fotografico Gian Battista Canè gli dedicò una foto su cartoncino, tipo "santino", alla memoria.

  • Divisa di Antonio Fratti recante traccia del suo sangue
    Divisa di Antonio Fratti recante traccia del suo sangue

Note

  1. ^ Testo dell'inno su www.fondazionepascoli.it Archiviato il 24 settembre 2009 in Internet Archive.

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Controllo di autoritàVIAF (EN) 121677594 · ISNI (EN) 0000 0001 1781 0710 · SBN RAVV062956 · BAV 495/346977 · LCCN (EN) no2002038377 · GND (DE) 123911141
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