Architettura contemporanea

Evolution Tower di Mosca (2012)

L'architettura contemporanea, convenzionalmente, è quell'architettura prodotta dal secondo dopoguerra in poi[1][2][3][4].

Storia

Fondazione Oscar Niemeyer

Dal secondo dopoguerra in poi, architetti come Walter Gropius, Frank Lloyd Wright, Le Corbusier, Oscar Niemeyer, James Stirling, Renzo Piano, Zaha Hadid e altri, hanno modificato radicalmente la percezione dello spazio pubblico e privato, divenendo imprescindibili punti di riferimento dell'estetica contemporanea.[2] Gli architetti contemporanei lavorano con stili diversi, ricercando forme nuove e sperimentando utilizzando tecnologie avanzate e nuovi materiali da costruzione che consentono la costruzione di edifici più alti e più resistenti e con forme più ricercate. Le diverse forme dell'architettura contemporanea sono accomunate dall'uso della progettazione assistita da computer e da software che consentono di progettare e modellare edifici con maggiore precisione e velocità. I diversi movimenti architettonici sono caratterizzati dall'impiego di strutture in cemento armato, acciaio, legno, vetro o alluminio con forme diverse e inusuali rispetto al passato e, mentre i principali monumenti dell'architettura moderna nel XX secolo erano per lo più concentrati negli Stati Uniti e nell'Europa occidentale, l'architettura contemporanea ha esempi mirabili in tutti i continenti.

Descrizione

Il breve lasso di tempo che intercorre tra la produzione dell'opera architettonica e la lettura critica dell'opera stessa è tale che l'individuazione delle correnti di pensiero dei progettisti e la qualità delle loro opere è spesso controversa e molto dibattuta. La difficile determinazione dell'intervallo temporale delle opere appartenenti a questa definizione dipende dal concetto di "contemporaneità" che in architettura, così come nell'arte, nella musica o nel teatro, è cronologicamente dinamico. Ogni opera di architettura è "contemporanea" nel momento in cui viene creata. Solo dopo diversi decenni e con una più ampia prospettiva storica, sarà possibile riscontrare le similitudini formali, concettuali, tecnologiche o strutturali tra diverse opere che possano determinare la definizione di una corrente architettonica con altra denominazione.[senza fonte]

Principali correnti

  • Neorealismo architettonico (1940–tardo 1970). Nasce in reazione al Movimento moderno e alla sua ricerca di standardizzazione. Riprende la tradizione architettonica italiana con la ricostruzione di diversi quartieri residenziali come il quartiere Tiburtino a Roma o il quartiere Falchera a Torino.
  • Brutalismo (1950–1970). Fa largo uso del cemento a vista ed è caratterizzato dalle forme geometriche semplici e squadrate. Alcuni esempi sono la Torre Velasca a Milano o il Royal National Theatre a Londra.
  • International Style (1930-1960). La naturale prosecuzione del Movimento Moderno negli USA. I suoi principali architetti sono Oscar Niemeyer e Gio Ponti.
  • Nuova architettura organica. Riprende la filosofia di Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto. Alcuni suoi esponenti sono Jørn Utzon e Eero Saarinen.
  • Architettura purista, New York Five (1970-). Gruppo di architetti che rielaborano l'architettura razionalista in chiave di pura ricerca estetica. Esempio: chiesa di Dio Padre misericordioso e copertura dell'Ara pacis di Richard Meier.
  • Architettura postmoderna (1960–tardo 2010). Recupero degli ordini architettonici e delle forme classiciste, talvolta utilizzate in modo ironico o allusivo. I principali esponenti di questa corrente sono Philip Johnson, Charles Moore e Aldo Rossi.
  • Blob (1960–). Caratterizzata da forme fluide e curvate.
  • High-tech (1970–). Ricerca basata sulle più innovative e avanzate tecnologie edilizie, spesso lasciate volutamente a vista. Alcuni esempi sono Norman Foster, Renzo Piano, Richard Rogers.
  • Decostruttivismo (1980–). Punta a decostruire i volumi tradizionali degli edifici facendo uso di piani e geometrie instabili. Frank Gehry, Daniel Libeskind, Zaha Hadid.

Note

  1. ^ Fulvio Irace, Storie e storiografia dell'architettura contemporanea, Editoriale Jaca Book, 1992, ISBN 978-88-16-43027-3. URL consultato il 2 novembre 2021.
  2. ^ a b Paolo Favole, Storia dell'architettura contemporanea, Electa, 2011, ISBN 978-88-370-7999-4. URL consultato il 2 novembre 2021.
  3. ^ Autore Christian Surace, Architettura Moderna e Architettura Contemporanea, su Schulz Italia, 29 agosto 2016. URL consultato il 2 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2021).
  4. ^ Direzione Generale Arte e Architettura e Periferie urbane, su architetturecontemporanee.beniculturali.it. URL consultato il 2 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2021).

Bibliografia

  • Paolo Favole, Storia dell'architettura contemporanea, Electa, 2011, ISBN 9788837079994.
  • Fulvio Irace, Storie e storiografia dell'architettura contemporanea, Jaca Book, 1992, ISBN 9788816430273.

Voci correlate

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