Arctica

L'Arctica era un antico continente formatosi pressappoco due miliardi e mezzo di anni fa, nel Neoarcheano.

Era formato da cratoni dell'Archeano, tra cui i cratoni Slave, Wyoming, Superiore, dallo scudo canadese, dai cratoni Aldano, Anabar e Angara[1] dello scudo siberiano ed era situato nell'attuale Oceano Artico, in prossimità del Polo Nord.

Circa un miliardo di anni fa, l'Arctica si unì alla Nena ed all'Atlantica a formare il supercontinente della Rodinia.

Denominazione

La denominazione Arctica fu data da Rogers nel 1996,[2] perché il mar Glaciale Artico si formò in seguito alla separazione del cratone nordamericano e del cratone siberiano.[3] I geologi russi lo avevano indicato come Arctida nel 1987[4] o Cratone Iperboreano[5] in riferimento alla mitica Iperborea dell'antica mitologia greca.

Il russo Nikolay Shatsky[6] nel 1935 fu il primo a proporre che la crosta della regione artica avesse un'origine continentale.[7] Shatsky tuttavia erroneamente ritenne che la presenza di rocce metamorfiche precambriane e paleozoiche nelle Isole De Long, Wrangel e Nuova Siberia fosse dovuta alla subduzione. Altri studiosi proposero che il Nord America si fosse staccato dall'Eurasia e che il bacino Artico si fosse aperto in seguito ad una retrazione dell'Alaska.[8]

Il continente precambriano

Nella sua ricostruzione del ciclo di formazione dei supercontinenti, Rogers propose che l'iniziale continente Ur si sia formato circa 3 miliardi di anni fa e che abbia dato luogo alla Gondwana orientale nel medio Proterozoico per accrezione all'Antartide Orientale. L'Arctica si formò tra 2,5 e 2 miliardi di anni fa per amalgamazione dello Scudo canadese con quello siberiano e l'aggiunta della Groenlandia. Il continente Atlantica si formò circa 2 miliardi di anni fa per amalgamazione del Cratone dell'Africa occidentale e della parte orientale del Sud America. L'Arctica successivamente si accrebbe attorno a un miliardo e mezzo di anni fa per accrezione dell'Antartide Orientale e del continente Baltica per formare il supercontinente Nena. Circa un miliardo di anni fa infine Nena, Ur e Atlantica entrarono in collisione dando luogo alla formazione del supercontinente Rodinia.[9]

Il microcontinente del Fanerozoico

L'attuale struttura geologica della regione artica è il risultato dei processi tettonici avvenuti tra il Mesozoico e il Cenozoico (da 250 milioni di anni fa a oggi) quando si formarono il bacino amerasiatico e il bacino euroasiatico, ma la presenza di complessi metamorfici precambriani scoperti negli anni 1980 indica che doveva esserci anticamente un continente tra Laurentia, Baltica e Siberia.[10]

Note

Bibliografia

  • R. Ernst e W. Bleeker, Large igneous provinces (LIPs), giant dyke swarms, and mantle plumes: significance for breakup events within Canada and adjacent regions from 2.5 Ga to the Present, in Canadian Journal of Earth Sciences, vol. 47, n. 5, 2010, pp. 695–739, Bibcode:2010CaJES..47..695E, DOI:10.1139/E10-025. URL consultato il 28 marzo 2016.
  • V. E. Khain e N. I. Filatova, From Hyperborea to Arctida: The Problem of the Precambrian Central Arctic Craton, in Doklady Earth Sciences, vol. 428, n. 1, 2009, pp. 1076–1079, Bibcode:2009DokES.428.1076K, DOI:10.1134/S1028334X09070071.
  • V. E. Khain, I. D. Polyakova e N. I. Filatova, Tectonics and petroleum potential of the East Arctic province (PDF), in Russian Geology and Geophysics, vol. 50, n. 4, 2009, pp. 334–345, Bibcode:2009RuGG...50..334K, DOI:10.1016/j.rgg.2009.03.006. URL consultato il 5 marzo 2016.
  • D. V. Metelkin, V. A. Vernikovsky e N. Y. Matushkin, Arctida between Rodinia and Pangea (PDF) [collegamento interrotto], in Precambrian Research, vol. 259, 2015, pp. 114–129, Bibcode:2015PreR..259..114M, DOI:10.1016/j.precamres.2014.09.013. URL consultato il 5 marzo 2016.
  • J. J. W. Rogers, A history of continents in the past three billion years, in Journal of Geology, vol. 104, 1996, pp. 91–107, Chicago, Bibcode:1996JG....104...91R, DOI:10.1086/629803, JSTOR 30068065.
  • J. J. W. Rogers e M. Santosh, Supercontinents in Earth History (PDF), in Gondwana Research, vol. 6, n. 3, 2003, pp. 357–368, Bibcode:2003GondR...6..357R, DOI:10.1016/S1342-937X(05)70993-X. URL consultato l'8 marzo 2016.
  • A. V. Sankaran, The Supercontinent Medley: Recent Views (PDF), in Current Science, vol. 85, n. 8, 2003, pp. 1121–1123. URL consultato il 28 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2020).
  • (RU) N. S. Shatsky, On the tectonics of the Arctic, in Geology and Mineral Resources in the North of the USSR, vol. 1, 1935, pp. 149–165.
  • J. A. Tait e S. A. Pisarevsky, Siberia, Laurentia and Baltica in Mesoproterozoic (PDF), 2nd International Conference on Precambrian Continental Growth and Tectonism, 2009, DOI:10.13140/2.1.3432.3840. URL consultato il 19 marzo 2016.
  • V. A. Vernikovsky e N. L. Dobretsov, Geodynamic evolution of the Arctic Ocean and modern problems in geological studies of the Arctic region (PDF), in Herald of the Russian Academy of Sciences, vol. 85, n. 3, 2015, pp. 206–212, DOI:10.1134/S1019331615030193. URL consultato il 5 marzo 2016.
  • V. A. Vernikovsky, D. V. Metelkin, A. E. Vernikovskaya, N. Y. Matushkin, L. I. Lobkovsky e E. V. Shipilov, Early evolution stages of the arctic margins (Neoproterozoic-Paleozoic) and plate reconstructions (PDF), in Proceedings of the International Conference on Arctic Margins VI, Fairbanks, Alaska, 2014. URL consultato il 19 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2016).
  • H. Williams, P. E. Hoffman, J. F. Lewry, J .W. H. Monger e T. Rivers, Anatomy of North America: thematic portrayals of the continent, in Tectonophysics, vol. 187, 1–3, 1991, pp. 117–134, Bibcode:1991Tectp.187..117W, DOI:10.1016/0040-1951(91)90416-P.
  • L. P. Zonenshain e L. M. Natapov, Tectonic History of the Arctic Region from the Ordivician Through the Cretaceous, in Yvonne Herman (a cura di), The Arctic Seas: Climatology, Oceanography, Geology, and Biology, Springer, 1987, ISBN 978-1-4613-0677-1. URL consultato il 19 marzo 2016.
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