Battaglia di File

Battaglia di File
parte della Guerra civile ateniese
DataInverno 404-403 a.C.
LuogoFile, a nord di Atene
Esitovittoria degli Ateniesi esiliati
Schieramenti
Ateniesi esiliatiGuarnigione spartana di Atene
Cavalleria ateniese
Comandanti
TrasibuloCallibio
ipparco Lisimaco
Altro ipparco
Effettivi
700 fanti700 fanti
Due compagnie di cavalieri
Perdite
leggere123 morti
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Manuale

La battaglia di File fu combattuta tra gli esuli ateniesi, che cercavano di riportare la democrazia ad Atene, e la guarnigione spartana che difendeva il governo oligarchico dei Trenta tiranni.

Antefatto

A seguito della sconfitta di Atene nella guerra del Peloponneso, il generale spartano Lisandro aveva imposto alla città attica un governo oligarchico; ad Atene presero il potere coloro che furono poi chiamati Trenta tiranni, che instaurarono una sorta di regime del terrore. Molti di coloro che furono costretti a fuggire per le loro simpatie democratiche si radunarono a Megara e a Tebe, dove ricevettero aiuto e sostegno dal governo antispartano di Ismenia.[1]

Alla fine del 404 a.C. 70 esuli comandati da Trasibulo attraversarono il confine dell'Attica ed occuparono la roccaforte strategica di File.[2]

I Trenta, cercando di cacciare i ribelli, marciarono all'attacco di File, e dopo un primo assalto fallito decisero di stringerla di assedio, ma quella notte una tempesta di neve li costrinse a ritirarsi: l'esercito tornò ad Atene, da dove giunsero numerosi altri esuli che ingrossarono i ranghi dei compagni a File. I Trenta inviarono così la guarnigione spartana di Atene assieme alle squadre di cavalleia di due delle tribù di Atene per sorvegliare ed ostacolare le razzie dei ribelli.[3]

La battaglia

L'esercito spartano si accampò in un campo a tre chilometri da File, in una zona boscosa da dove poteva sorvegliare la regione. Nel frattempo, però, Trasibulo aveva accolto così tanti esiliati da avere a disposizione una forza di settecento uomini.

Con questo esercito scese di notte da File e circondò il campo spartano; all'alba gli esuli attaccarono, sorprendendo gli Spartani appena svegliati, e causando il massacro di circa 120 opliti e tre cavalieri, tra cui Nicostrato "il bello". L'esercito sconfitto fuggì ad Atene, inseguito per più di un chilometro dai ribelli, che poi ritornarono a File.[4]

Conseguenze

L'inaspettata sconfitta scosse la sicurezza dei Trenta, che cominciarono per precauzione a preparare Eleusi come potenziale rifugio, facendo uccidere numerosi potenziali dissidenti locali.[5]

Nel frattempo il prestigio degli esiliati era molto aumentato e ricevettero nuove reclute; solo pochi giorni dopo la vittoria, Trasibulo si diresse verso il Pireo, sconfiggendo gli oligarchi nella battaglia di Munichia.

A quel punto si creò un nuovo scenario: Trasibulo controllava il Pireo, i Dieci (successori dei Trenta) la città e i Trenta si ritirarono ad Eleusi. Solo l'intervento del re di Sparta Pausania poté decidere la guerra.

Note

  1. ^ Buck, pp. 60-66.
  2. ^ Senofonte, II, 4, 2.
  3. ^ Senofonte, II, 4, 3-4.
  4. ^ Senofonte, II, 4, 4-7.
  5. ^ Senofonte, II, 4, 8.

Bibliografia

Fonti primarie
Fonti secondarie
  • (EN) Robert J. Buck, Thrasybulus and the Athenian Democracy: the Life of an Athenian Statesman, Stuttgart, Franz Steiner, 1998, ISBN 3-515-07221-7.
  • (EN) J. V. A. Fine, The Ancient Greeks: A critical history, Cambridge, Harvard University Press, 1983, ISBN 0-674-03314-0.
  • (EN) S. Hornblower, A. Spawforth, The Oxford Classical Dictionary, Oxford, Oxford University Press, 2003, ISBN 0-19-866172-X.
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