Casone Spena

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Motivo: Le uniche due fonti citate nella voce dimostrano che Casone Spena è stato un "luogo di prigionia" più che "un campo di concentramento" e per di più per un periodo molto limitato. La destinazione di quel luogo dopo l'arrivo degli Alleati è un capitolo della storia a parte, per cui definire quel luogo "campo di concentramento" è fuorviante. Inoltre una delle fonti, ovvero un blog di Domenico Corcione, riporta giudizi dello scrivente che ammette chiaramente di esprimere il suo proprio punto di vista e infatti scrive: che "il Casone Spena" «fu scelto, a mio parere, per diversi motivi», e spiega quali sono tali motivi. Corcione non è però uno storico della Shoah, per cui servono più fonti e di una certa autorevolezza per dar più credito al contenuto dell'attuale voce
Casone Spena
StatoRegno d'Italia
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
Cittàcontrada Arcopinto (tra Afragola e Casoria)
Coordinate40°55′36.07″N 14°17′37.8″E / 40.926686°N 14.293833°E40.926686; 14.293833
Coordinate: 40°55′36.07″N 14°17′37.8″E / 40.926686°N 14.293833°E40.926686; 14.293833
Mappa di localizzazione: Italia
Casone Spena
Informazioni generali
Tipoluogo di prigionia
Costruzione1943-ottobre 1943
Condizione attualerovine
Informazioni militari
Occupantisoldati tedeschi
Fonti presenti nel testo della voce
voci di architetture militari presenti su Wikipedia
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Il casone Spena fu un luogo di prigionia nazista allestito dall'esercito tedesco nel 1943, nei pressi della contrada Arcopinto, tra Afragola e Casoria.

Storia

Origini

L'edificio, sito in via Gran Sasso n. 6, era una masseria, forse di proprietà della nobile famiglia napoletana Spena; secondo il Gallo, infatti, il 31 agosto 1810 i conti Giovanni e Vincenzo Spena concessero in affitto l'omonima masseria di Cardito a Michelangelo Gallo, acquistata dalla famiglia il 17 novembre 1700.[1]

Tuttavia, non è certo se quest'ultima sia la stessa chiamata Casone Spena, sita a Casoria al confine con Afragola.[1]

Occupazione nazista

Dopo l'arrivo degli Alleati ad Afragola il 3 ottobre 1943, attraverso la via Sannitica, il podestà Luigi Ciaramella fu sostituito da Roberto Rosano, commissario di Caivano.[2]

I tedeschi, in seguito alla notizia dell'armistizio di Cassibile, iniziarono ad assoldare manodopera civile, tra i quali operai specializzati, con l'obiettivo di trasportare i deportati in Germania.[2]

Per far ciò, i militari, quindi, allestirono nella masseria una sorta di prigione, utilizzata come cava dai residenti; luogo nel quale erano, inoltre, raccolte acque in grandi vasche, un recinto per i capi di bestiame e le attrezzature confiscate.[2]

Tuttavia, quel luogo restò attivo soltanto un mese, a causa dell'arrivo dei militari angloamericani il 3 ottobre 1943,[2] i quali allestirono un campo di prigionia, il campo 209, nei pressi del rione San Marco e nelle Cinquevie.[2]

Anche lo scrittore e giornalista Gaetano Capasso scrivendo del Casone conferma che:[3][4]

«Nel Casone Spena, durante l'armistizio dell'8 settembre 1943, i tedeschi organizzarono un campo di prigionia per italiani; il 3 ottobre dello stesso anno i tedeschi furono messi in fuga dai contingenti alleati»

La vita nel Casone

Condizioni dei prigionieri

Raffaele Scafuto, uno dei deportati al casone, riportò che:

«I tedeschi rastrellarono noi giovani, e ci trasportavano al Casone Spena, sul prolungamento di via Dario Fiore. Lì ci rinchiusero in un capannone, con una sentinella che vi girava attorno. [..] Scavammo e ricavammo un piccolo passaggio nel terreno, e quando la sentinella era dall'altro lato, fuggimmo tutti. […] I tedeschi formarono, poco prima del 3 ottobre, una linea di difesa con cannoncini mobili che partiva dal Casone Spena e arrivava nelle campagna fino ad Acerra

(Armando Izzo, Archivio afragolese n. 4, 2003)

Dopo un periodo di prigionia, che poteva variare da pochi giorni a intere settimane, i prigionieri venivano inviati a Maddaloni e da lì partire per il Nord.[5]

Note

  1. ^ a b Famiglia Spena, su nobili-napoletani.it, Nobili Napoletani. URL consultato il 9 agosto 2019.
  2. ^ a b c d e Maressi, pp. 28-39.
  3. ^ Gaetano Capasso, Casoria: panoramica storica dalle antichissime origini all'Età Moderna, collana Nuova Collana di Storia Napoletana, n. 25, Napoli, A.G.E.V., 1983.
  4. ^ Capasso, 1974, p. 38.
  5. ^ Domenico Corcione, La guerra ad Afragola - Parte I., su wordpress.com.

Bibliografia

  • Gaetano Capasso, Afragola: origine vicende e sviluppo di un "casale" napoletano, collana Nuova Collana di Storia Napoletana, n. 10, Napoli, Athena Mediterranea, 1974.
  • Giovanni Maressi, 209: Il Casone Spena e il P.OW. 209 Camp di Afragola, in Fronti di Guerra. Rivista di storia militare 1939-1945, n. 92, Associazione Culturale Ritterkreuz, marzo-aprile 2024.
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