Charley Patton

Charley Patton
Unica foto accertata di Charlie Patton
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereDelta blues
Ragtime
Hillbilly
Folk
EtichettaParamount Records
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Charley Patton (1º maggio 1891 – 28 aprile 1934) è stato un chitarrista e cantante statunitense blues.

Conosciuto anche come Charlie Patton, viene considerato da molti il "Padre del Delta Blues" e per questo una delle più vecchie figure note della musica popolare americana.[1][2] Gli si attribuisce la creazione di un corpus duraturo di musica americana e ha ispirato personalmente quasi tutti i musicisti del Delta[3]. Il musicologo Robert Palmer lo ritiene uno dei più importanti musicisti che l'America abbia prodotto nel ventesimo secolo. Molte fonti, incluse le sue registrazioni e la lapide sulla sua tomba[4], indicano essere "Charley" il suo nome anche se egli stesso lo pronunciava "Charlie"[5].

Biografia

Charlie Patton fu una delle prime star mainstream del Delta Blues. Patton, nato nella Contea di Hinds, Mississippi, in una piantagione tra Bolton ed Edwards, trascorse la maggior parte della sua vita nella Contea di Sunflower, nel Delta del Mississippi. Molte fonti indicano il 1891 come anno della sua nascita, e sono stati suggeriti anche il 1887 e il 1894. Nel 1900 la sua famiglia si spostò 100 miglia a nord nella leggendaria Dockery Farm, segheria e piantagione di cotone ampia 10000 acri, in prossimità di Ruleville, Mississippi. Fu qui che sia John Lee Hooker che Howlin' Wolf caddero vittime dell'"incantesimo" di Patton.

Presso la Dockery Farm, Charlie finì sotto la tutela di Henry Sloan, che usava uno stile nuovo e inusuale alla chitarra che oggi verrebbe considerato un blues primigenio. Charlie seguì Henry Sloan nei suoi viaggi e, quando aveva circa 19 anni, divenne un esperto performer e songwriter, dopo aver già composto "Pony Blues", brano che influenzerà molto il blues. Robert Palmer descrive Patton come un "jack-of-all-trades bluesman", ovvero "un bluesman incredibilmente adattabile" che suonava "deep blues, canzoni bianche hillbilly e altri tipi di brani da ballo country bianchi e neri con eguale facilità"[6].

Patton fu estremamente popolare nel sud degli Stati Uniti, e - in contrasto con i vagabondaggi di molti musicisti blues della sua epoca - suonava in esibizioni prestabilite nelle piantagioni e nelle bettole. Patton ottenne notorietà per le sue grandi doti di intrattenitore, spesso suonando con la chitarra sotto le ginocchia, dietro la testa o dietro la schiena. Sebbene Patton fosse alto poco più di un metro e sessantacinque e pesasse sessanta chili, si diceva che la sua voce potesse essere udita a grande distanza senza amplificazione. La voce roca di Patton ebbe grande influenza sullo stile canoro del suo giovane amico Chester Burnett, che ottenne fama a Chicago col nome di Howlin' Wolf. Patton si stabilì a Holly Ridge, nel Mississippi con la sua moglie de facto Bertha Lee Pate nel 1933. Morì di infarto il 28 aprile 1934 nella piantagione Heathman-Deadham, vicino Indianola, al 350 di Heathman Street, ed è sepolto a Holly Ridge, Mississippi (entrambe le città si trovano nella contea di Sunflower). Bertha Lee non è menzionata nel suo certificato di morte; l'unico informatore citato è un certo Willie Calvin. La sua morte non fu riportata dai giornali[7]. Una pietra tombale in memoria fu posta sulla sua tomba (il cui luogo fu identificato dal custode del cimitero C. Howard che affermava di essere stato presente alla sepoltura), dietro finanziamento del musicista John Fogerty attraverso il Mount Zion Memorial Fund nel luglio del 1990. La grafia del nome di Patton fu dettata da Jim O'Neal che compose anche l'epitaffio.

Si è a conoscenza di una sola foto di Charlie Patton, sebbene la sua autenticità sia discussa. La foto è di proprietà di un collezionista, John Tefteller.

Il gruppo etnico di appartenenza di Patton è oggetto di un dibattito secondario. Sebbene fosse considerato afroamericano, ci sono state voci che affermavano che fosse messicano per la sua costituzione leggera, o forse anche un Cherokee, teoria avallata da Howlin' Wolf. In realtà, Patton era un misto di sangue bianco, nero e Cherokee (una delle sue nonne era una vera Cherokee). Patton stesso cantava nella sua "Dirt Road Blues" di essere stato alla "Nation" e al "Territo'" - che sta a indicare la porzione Cherokee del territorio indiano (che divenne parte dello stato dell'Oklahoma nel 1907), in cui diversi "Black Indians" cercarono invano di ottenere un posto nei registri indiani per ottenere così della terra.

Riconoscimenti

Screamin' and Hollerin' the Blues: The Worlds of Charley Patton è un cofanetto che raccoglie le registrazioni di Charley Patton. Esso include anche registrazioni di molti dei suoi amici e compagni. La raccolta ha vinto tre Grammy Awards nel 2003 come Miglior Album Storico, Miglior Cofanetto o Confezione in Edizione Limitata e Miglior Commento all'Album. Un'altra raccolta delle registrazioni di Patton è "The Definitive Charley Patton", pubblicata dalla Catfish Records.

La canzone di Patton "Pony Blues" (1929) è stata inclusa dalla National Recording Preservation Board nella Library of Congress' National Recording Registry nel 2006[8]. Il comitato seleziona annualmente brani che sono "culturalmente, storicamente o esteticamente significativi".

Tributi

  • Il gruppo blues-rock Canned Heat eseguì le seguenti cover dei brani di Patton: "Pony Blues", "Shake It and Break It" e "Yellow Bee".
  • Bob Dylan gli dedicò il brano High Water (For Charley Patton) nel suo album del 2001 Love and Theft.
  • The Reverend Peyton's Big Damn Band produsse un album tributo a Charley Patton: Peyton on Patton, pubblicato il 19 luglio 2011. L'album entrò nella Billboard classificandosi alla posizione numero #7.
  • Il cantautore francese Francis Cabrel nominò Patton nella canzone "Cent Ans de Plus" nel suo album del 1999, Hors-Saison.
  • La band Indie rock Gomez registrò, nell'album How We Operate, una canzone dal titolo "Charley Patton Songs".
  • Nello studio in cui la band The White Stripes' registrò l'album Icky Thump, è presente, attaccata a un muro, una fotografia che ritrae Charley Patton.
  • Jule Brown eseguì una cover del brano di Patton "Green River Blues", nell'album Smoke and Mirrors del 2006.
  • Robert Crumb narrò la vita di Patton in un fumetto.
  • La band degli anni 80, Hi Sheriffs of Blue(che include gli artisti Mark Dagley, George Condo e Elliott Sharp) prese il nome da una canzone di Patton dal titolo "High Sheriff Blues".

Discografia

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1929, Richmond

  • "Mississippi Boweavil Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Screamin' And Hollerin' The Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Down The Dirt Road Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Banty Rooster Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Pea Vine Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "It Won't Be Long, su charleypatton.skyrock.com.
  • "Tom Rushen Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "A Spoonful Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Shake It And Break It (But Don't Let It Fall Mama)", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Prayer Of Death Part 1 & 2", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Lord I'm Discouraged", su charleypatton.skyrock.com.
  • "I'm Goin' Home", su charleypatton.skyrock.com.

1929, Grafton

  • "Going To Move To Alabama", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Elder Greene Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Circle Round The Moon", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Devil Sent The Rain Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Mean Black Cat Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Frankie And Albert", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Some These Days I'll Be Gone", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Green River Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Hammer Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Magnolia Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "When Your Way Gets Darl", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Heart Like Railroad Street", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Some Happy Day", su charleypatton.skyrock.com.
  • "You're Gonna Need Somebody When You Die", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Jim Lee Blues Part 1", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Jim Lee Blues Part 2", su charleypatton.skyrock.com.
  • "High Water Everywhere Part 1", su charleypatton.skyrock.com.
  • "High Water Everywhere Part 2", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Jesus Is A Dying-Bed Maker", su charleypatton.skyrock.com.
  • "I Shall Not Be Moved", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Rattlesnake Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Running Wild Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Joe Kirby", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Mean Black Moan", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Farrell Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Come Back Corrina", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Tell Me Man Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Be True Be True Blues", su charleypatton.skyrock.com.

1930, Grafton

  • "Dry Well Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Some Summer Day ", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Moon Going Down", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Bird Nest Bound", su charleypatton.skyrock.com.

1934, New York City

  • "Jersey Bull Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "High Sheriff Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Stone Pony Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "34 Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Love My Stuff", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Revenue Man Blues", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Oh Death", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Troubled 'Bout My Mother", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Poor Me", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Hang It On The Wall", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Yellow Bee", su charleypatton.skyrock.com.
  • "Mind Reader Blues", su charleypatton.skyrock.com.

Note

  1. ^ Charley Patton | Biography | AllMusic
  2. ^ The History of Rock Music. Charley Patton: biography, discography, reviews, links
  3. ^ Palmer, 1995
  4. ^ (EN) Charley Patton, in Find a Grave. Modifica su Wikidata
  5. ^ "Patton himself, who could neither read nor write, spelled his first name orally as 'Charlie.'": "Patton stesso, che non sapeva ne' leggere ne' scrivere, pronunciava oralmente il suo nome come 'Charlie'". Wardlow, G., & Komara, E. M. (1998). Chasin' that devil music Searching for the blues. San Francisco, Calif: Miller Freeman Books. ISBN 0-87930-552-5 p. 97.
  6. ^ Palmer, Robert: Deep Blues, 1981 p. 133; Penguin Books. ISBN 0-14-006223-8
  7. ^ Robert Palmer, Deep Blues, Penguin Books Ltd. Middlesex, Eng. 1981, p. 89. ISBN 0-14-006223-8
  8. ^ 2003 National Recording Registry choices

Bibliografia

  • Calt, Stephen e Gayle Wardlow: King of the Delta Blues, The Life and Music of Charlie Patton.Rock Chapel Press, 1988, Newton, NJ. ISBN 0-9618610-0-2. LCCN 87-072899
  • Fahey, John: A textual and musicological analysis of the repertoire of Charley Patton. (Thesis (M.A.)--University of California, Los Angeles.) LCCN 67-003863
  • Fahey, John: Charley Patton- Studio Vista, 1970, London. LCCN 70-548903
  • Palmer, Robert: Deep Blues. Penguin Books, 1981, New York. ISBN 0-14-006223-8. LCCN 82-000382

Altri progetti

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  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Charley Patton

Collegamenti esterni

  • Patton, Charlie, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata
  • (EN) Charley Patton, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • (EN) Charley Patton, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata
  • (EN) Charley Patton, su Discogs, Zink Media. Modifica su Wikidata
  • (EN) Charley Patton / The Masked Marvel, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. Modifica su Wikidata
  • (EN) Charley Patton, su SecondHandSongs. Modifica su Wikidata
  • (EN) Charley Patton, su Genius.com. Modifica su Wikidata
  • (EN) Charley Patton, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
  • History of Charley Patton recording on Paramount Records, su paramountshome.org. URL consultato il 6 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2019).
  • Charlie Patton by R. Crumb, su celticguitarmusic.com.
  • Southern Music Network -- Charlie Patton, su southernmusic.net.
  • The bluesman -- Charlie Patton (by Cub Koda)
  • Charley Patton - Delta Blues, su cr.nps.gov. URL consultato il 12 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2005).
  • Charley Patton Profile, su starrgennett.org. URL consultato il 12 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  • Songs by and featuring Charley Patton on The Internet Archive, su archive.org.
  • 1980 Induction into Blues Foundation Hall of Fame, su blues.org (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2007).
Controllo di autoritàVIAF (EN) 63054406 · ISNI (EN) 0000 0003 5485 5285 · Europeana agent/base/64837 · LCCN (EN) n87113954 · GND (DE) 119041855 · BNE (ES) XX1553620 (data) · BNF (FR) cb13944099t (data) · J9U (ENHE) 987007326940305171
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