Chosŏnŭi ch'esinch'kye

Chosŏnŭi ch'esinch'kye
조선의 체신체계
Sigla presente sulle cassette postali.
Sigla우편
StatoBandiera della Corea del Nord Corea del Nord
OrganizzazioneUnione postale universale
Istituito daMinistero delle poste e delle telecomunicazioni
SedePyongyang
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Il Servizio postale nordcoreano (조선의 체신체계?, Chosŏnŭi ch'e*sinch'kyeMR), noto anche come Poste Coreane (조선 우편?, Chosŏn uyyŏnMR), è gestito dal Ministero delle poste e delle telecomunicazioni e dall'Ufficio del mantenimento delle comunicazioni, che supervisiona le comunicazioni postali, i telegrammi, le trasmissioni televisive, i giornali e altri materiali correlati.[1]

Storia

Una cassetta delle lettere a Pyongyang.

Come per molti altri aspetti riguardanti la Corea del Nord, è difficile reperire delle notizie interne e le fonti principali sono rappresentate dalle testimonianze dei disertori, dal numero limitato di affari internazionali e da pochi istituiti di ricerca sulla Corea del Nord.[2]

Prima della carestia degli anni novanta, il servizio telegrafico impiegava più di una settimana per trasmettere un messaggio e spesso il governo consegnava delle biciclette agli uffici postali per garantire le consegne. Tuttavia, durante la carestia, le consegne divennero sempre più sporadiche a causa della carenza di cibo, elettricità e carburante. In molti casi, una lettera impiegava più di un mese per raggiungere la capitale Pyongyang partendo dal nord del paese, con una distanza di poche centinaia di chilometri,[3] e si supponeva che gli impiegati dei treni postali bruciassero le lettere per riscaldarsi.[4]

Nel 1992, il ministro delle poste e tutti gli ufficiali di rango superiore furono licenziati, e lo stesso ministro fu arrestato e inviato (assieme alla famiglia) nei campi di prigionia con l'accusa di appropriazione indebita e spreco di fondi usati per comprare dal Regno Unito delle strumentazioni rotte da usare per la produzione di fibre ottiche.[1]

Dal 1993 è presente un servizio telefonico a fibra ottica che ha ridotto l'utilizzo dei telegrammi e delle lettere.[1]

Sistema postale

Il Ministero è presente in ogni provincia tramite le sue filiali e ciascun Ri (villaggio) è dotato di un ufficio postale per la consegna di lettere, pacchi e telegrammi.[1] Alcuni agenti del Dipartimento di sicurezza dello Stato sono posizionati all'ufficio del ministero per ispezionare le lettere e monitorare i residenti.[1]

Nonostante la presenza di un servizio postale e di altre organizzazioni statali di telecomunicazioni, il passaparola rimane il principale mezzo di diffusione di un'informazione in tutto il Paese.[5]

Internazionale

Dal 6 giugno 1974, il Paese è membro dell'Unione postale universale.[6] Non vi alcun servizio di posta tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. La RPDC è posta sotto numerose sanzioni economiche che limitano il materiale inviabile legalmente da e verso il Paese. Negli Stati Uniti, ogni scambio postale è regolato dall'Office of Foreign Assets Control e limita la corrispondenza a lettere prioritarie, cartoline e materiale per ciechi. Le merci, il denaro, i metalli preziosi, gioielli, materiali chimici, biologici, radioattivi e altri oggetti sono proibiti.[7]

Note

  1. ^ a b c d e (EN) Moon Sung Hwee, An In-depth Look at North Korea's Postal Service, su Daily NK, 2006.
  2. ^ (EN) Robert S. Boynton, North Korea’s Digital Underground, su The Atlantic, 24 febbraio 2011.
  3. ^ Demick, p. 79.
  4. ^ Demick, p. 124.
  5. ^ (EN) Scott A. Snyder, Is North Korea's Information Seal Starting to Break?, su The Atlantic, 17 maggio 2012.
  6. ^ (EN) Universal Postal Union – Dem People's Rep. of Korea, su UPU. URL consultato l'11 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
  7. ^ (EN) Korea, Democratic People's Republic of, su USPS.com.

Bibliografia

  • Barbara Demick, Nothing to envy: ordinary lives in North Korea, 1st ed, Spiegel & Grau, 2009, ISBN 9780385523905.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • (EN) Sanctions Against North Korea, su Global Policy Forum.
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