Classe Giuseppe Sirtori

Classe Giuseppe Sirtori
La capoclasse Sirtori
Descrizione generale
Tipocacciatorpediniere
torpediniere
Numero unità4
Proprietà Regia Marina
CantiereCantiere Odero - Sestri
Impostazione1916
Varo1917
Completamento1917
Caratteristiche generali
Dislocamento845 t (normale), 865 t (pieno carico)
Lunghezza73,5 m
Larghezza7,3 m
Pescaggio2,9 m
Propulsione4 caldaie, 2 turbine, 2 eliche; potenza: 16.000 SHP
Velocità30 nodi (2100 m a nodi 14, 160 tonn. di nafta km/h)
Equipaggio78
Armamento
Armamentoalla costruzione:
  • 6 pezzi da 102/35 Schneider-Armstrong Mod. 1914-15
  • 2 pezzi da 40/39 Vickers-Terni Mod. 1915
  • 4 tubi lanciasiluri da 450 mm

dal 1920:

  • 6 pezzi da 102/45 Schneider-Armstrong Mod. 1917
  • 2 pezzi da 40/39 Vickers-Terni Mod. 1915
  • 4 tubi lanciasiluri da 450 mm
dati tratti da [1]
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La classe Sirtori è stata una classe di cacciatorpediniere della Regia Marina.

Storia

Costruite dai Cantieri Odero di Sestri Ponente (Genova), le quattro unità della classe entrarono in servizio nel 1917[2] e presero parte alla prima guerra mondiale.

Nel 1920 i pezzi da 102/35 Schneider-Armstrong Mod. 1914-15 furono sostituiti con altrettanti cannoni da 102/45 Schneider-Armstrong Mod. 1917, più moderni[2].

Nel 1929 le unità furono declassate a torpediniere[2].

Presero poi parte alla seconda guerra mondiale, due (Sirtori e Stocco) nell'Adriatico meridionale, due (Acerbi e Orsini) in Mar Rosso. Andarono tutte perdute.

Unità

Giuseppe Sirtori

Lo stesso argomento in dettaglio: Giuseppe Sirtori (cacciatorpediniere).

Impostato nel 1916, fu completato nel 1917[2].

Durante la seconda guerra mondiale operò nel basso Adriatico in servizi di scorta.

Il 14 settembre 1943, in conseguenza dell'armistizio, fu colpita da aerei tedeschi e portata all'incaglio a Potamos, presso Corfù. Fu distrutta dall'equipaggio undici giorni dopo, per non farla cadere in mano tedesca[3].

Giovanni Acerbi

Lo stesso argomento in dettaglio: Giovanni Acerbi (cacciatorpediniere).

Impostato nel 1916, fu completato nel 1917[4].

Durante la seconda guerra mondiale fu di base a Massaua, nell'Africa Orientale Italiana; in quel porto fu affondata da un attacco aereo britannico, il 4 aprile 1941, pochi giorni prima della caduta della città[5].

Vincenzo Giordano Orsini

Lo stesso argomento in dettaglio: Vincenzo Giordano Orsini (cacciatorpediniere).

Impostato nel 1916, fu completato nel 1917[6].

Durante la seconda guerra mondiale fu di base a Massaua, nell'Africa Orientale Italiana; l'8 aprile 1941, all'ingresso delle truppe britanniche nella città, si autoaffondò per evitare la cattura[7].

Francesco Stocco

Lo stesso argomento in dettaglio: Francesco Stocco (cacciatorpediniere).

Impostato nel 1916, fu completato nel 1917[8].

Nel corso del secondo conflitto mondiale fu adibita a compiti di scorta nell'Adriatico meridionale.

Andò perduta in seguito all'armistizio: il 24 settembre 1943 fu attaccata da aerei tedeschi al largo di Corfù. Nonostante la reazione, che portò ad abbattere uno degli aerei attaccanti, la nave fu affondata[9].

Note

  1. ^ Da Navypedia.
  2. ^ a b c d http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte05/navi0510.asp
  3. ^ Trentoincina
  4. ^ http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte05/Navi0510-01.asp
  5. ^ Trentoincina
  6. ^ http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte05/Navi0510-02.asp
  7. ^ Trentoincina
  8. ^ http://www.marina.difesa.it/storia/almanacco/parte05/Navi0510-03.asp
  9. ^ Trentoincina

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • L'almanacco storico delle unità sul sito della Marina Militare Italiana, su marina.difesa.it.
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