Corrado Giubilo
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| Corrado Giubilo | ||
|---|---|---|
 | ||
| Nazionalità |  Italia | |
Calcio  | ||
| Ruolo | Allenatore (ex portiere) | |
| Termine carriera | 1952 - giocatore 1960 - allenatore | |
| Carriera | ||
| Giovanili | ||
 Lazio | ||
| Squadre di club1 | ||
| 1939-1948 | Lazio | 39+ (-?) |
| 1948-1949 |  Pontina Latina | ? (?) |
| 1949-1951 |  Anconitana | 26+ (-?) |
| 1951-1953 |  Chinotto Neri | 13 (-?) |
| Carriera da allenatore | ||
| 1958-1960 |  Cassino | |
| 1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
| Modifica dati su Wikidata · Manuale | ||
Corrado Giubilo (Roma, 21 luglio 1921 – Roma, 6 gennaio 1997) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo portiere.
Biografia
Il fratello Alberto fu un cronista di ippica, mentre cronisti sportivi furono anche i fratelli Sergio (lavorò molto per la Radio negli anni '60-'70) e Gianfranco.
Carriera
Crebbe nelle giovanili della Lazio. Nella stagione 1939-1940 venne promosso in prima squadra come secondo portiere di Giacomo Blason per volontà dell'allora tecnico biancoceleste Géza Kertész.[senza fonte] Esordì in Serie A il 24 marzo 1940 nella parita Juventus-Lazio (3-1). Nella stagione 1946-1947 l'allenatore austriaco Anton Cargnelli gli diede fiducia preferendolo a Uber Gradella e totalizzò 25 presenze.
Dopo un anno al Latina[1], nel 1949 firmò per i biancorossi dell'Anconitana.
Allenatore
Ha allenato per due stagioni il Cassino allora militante in Promozione[2].
Palmarès
Club
Competizioni nazionali
- Serie C: 1
- Anconitana: 1949-1950
Competizioni regionali
- Promozione: 1
- Latina: 1948-1949
- Lazio: 1943-1944
Note
- ^ Le liste della Serie B e C, Il Corriere dello Sport, 1º settembre 1949, pag.3
- ^ [1]
Collegamenti esterni
- (DE, EN, IT) Corrado Giubilo, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Corrado Giubilo, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- Dario Marchetti (a cura di), Corrado Giubilo, su Enciclopediadelcalcio.it, 2011.
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