Elezioni del Soviet Supremo dell'Unione Sovietica del 1946

Elezioni del Soviet Supremo dell'Unione Sovietica del 1946
Stato Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Data
10 febbraio
Legislatura II
Parlamento Soviet Supremo dell'Unione Sovietica
Assemblee Soviet dell'Unione, Soviet delle Nazionalità
Affluenza 99,74%
Leader
Iosif Stalin
Coalizione
Soviet dell'Unione
Voti
100 621 225
99,19%
Seggi
682 / 682


PCU(b)
576 / 682
Indipendenti
106 / 682
Soviet delle Nazionalità
Voti
100 603 567
99,19%
Seggi
657 / 657


PCU(b)
509 / 657
Indipendenti
148 / 657

Le elezioni del Soviet Supremo dell'Unione Sovietica del 1946 si tennero il 10 febbraio.[1]

Sistema elettorale

Le elezioni erano regolate dalla Costituzione dell'Unione Sovietica approvata dal Congresso dei Soviet il 5 dicembre 1936, che stabiliva che esse fossero dirette, universali, uguali e segrete,[2] e dalle "Disposizioni sulle elezioni del Soviet Supremo" deliberate dal Presidium del Soviet Supremo l'11 ottobre 1945.[1]

I deputati delle due camere, il Soviet dell'Unione e il Soviet delle Nazionalità, venivano eletti con il sistema maggioritario[3] in circoscrizioni elettorali determinate in base a criteri fissati dalla Costituzione: nel Soviet dell'Unione veniva eletto un deputato ogni 300 000 abitanti, mentre il Soviet delle Nazionalità garantiva la rappresentanza di 25 deputati per ogni Repubblica federata, 11 per ogni Repubblica autonoma, cinque per ogni oblast' autonoma e uno per ogni circondario nazionale.[4][5] Per la prima volta venne inoltre ammesso il voto all'estero dei membri dell'Armata Rossa e della marina militare di stanza oltre i confini dell'Unione Sovietica.[1]

Il diritto di elettorato attivo era garantito dalla Costituzione ai cittadini che avessero compiuto i 18 anni di età,[3], mentre l'età necessaria per essere eletti nel Soviet Supremo dell'Unione venne innalzata da 18 a 23 anni.[1]

Presentazione delle candidature

La selezione dei candidati per il Soviet Supremo, come nelle precedenti elezioni del 1936, era riservata alle organizzazioni sociali di tutti i livelli e alle assemblee dei lavoratori, dei funzionari e dei militari, che dovevano provvedere a registrare le candidature presso la Commissione di circoscrizione competente presentando il verbale della riunione che le aveva deliberate. Le organizzazioni avevano quindi il diritto di fare propaganda per il candidato attraverso riunioni, materiali a stampa ed altri mezzi fino al giorno delle elezioni, durante il quale era imposto il silenzio elettorale.[6]

La normativa elettorale non escludeva la presentazione di più di un candidato per ogni circoscrizione, tuttavia nella pratica si confermò la prassi, avviata con le elezioni del 1936, di presentare in ogni circoscrizione un solo candidato che facesse riferimento al cosiddetto blocco dei comunisti e dei senza partito. In tal modo le elezioni si configuravano come un plebiscito sull'operato dello Stato sovietico da esprimersi attraverso un voto favorevole o contrario al candidato presente nella propria circoscrizione.[7]

Svolgimento del voto

I seggi furono aperti come di consueto dalle 6 alle 24 e si confermò la tradizione secondo cui numerosi elettori arrivavano alle urne già all'orario di apertura. Una volta al seggio, l'elettore riceveva il bollettino e aveva diritto di recarsi nella cabina per esprimere il voto, sebbene molti preferissero votare senza isolarsi.[8] Le sezioni elettorali di ogni circoscrizione erano organizzate tenendo conto che in ciascuna di esse risiedesse un massimo di 2 500 abitanti, mentre il numero minimo dipendeva dalle caratteristiche geografiche e amministrativo-territoriali. L'elettore era obbligato a presentarsi al seggio di persona e non erano ammessi voti anticipati, per delega o attraverso urne mobili. Per l'organizzazione e lo svolgimento delle elezioni erano state istituite Commissioni elettorali il cui livello superiore era costituito dalla Commissione elettorale centrale dell'URSS.[9] Per le violazioni delle normative elettorali erano previste severe sanzioni: ad esempio, ostacolare la concretizzazione del diritto di voto attivo e passivo portava alla reclusione fino a due anni, fino a tre anni la falsificazione di documenti.[10] Ai seggi c'erano locali per la registrazione degli elettori, una sala d'attesa, uno spazio dove si trovavano le cabine elettorali e un ulteriore locale con le urne. In molti casi vi erano anche punti di soccorso medico e sale giochi per i bambini. Su tutti gli spazi vigilavano i membri della Commissione elettorale.[11]

La partecipazione alle elezioni, dopo l'approvazione della Costituzione del 1936, era divenuta per la grande maggioranza dei cittadini sovietici un diritto-dovere civico particolarmente sentito.[12] Per molti cittadini il contesto delle elezioni era vissuto come un giorno di grande festa.[11]

Risultati

Coalizione Partito Soviet dell'Unione Soviet delle Nazionalità
Voti % Seggi Voti % Seggi
Blocco dei comunisti e dei senza partito Partito Comunista di tutta l'Unione (bolscevico) 100 621 225 99,19 576 100 603 567 99,19 509
Indipendenti 106 148
Voti contrari 819 699 0,81 818 955 0,81
Schede bianche e nulle 10 012 28 414
Totale 101 450 936 100 682 101 450 936 100 657
Voti registrati/affluenza 101 717 686 99,74 101 717 686 99,74
Fonte: Nohlen, Stöver

Deputati eletti

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Deputati della II legislatura del Soviet Supremo dell'URSS.

Note

Bibliografia

  • P. Biscaretti di Ruffia, G. Crespi Reghizzi, La Costituzione sovietica del 1977, Milano, Giuffrè, 1990.
  • Costituzione (Legge fondamentale) dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (1936) (PDF), in Biscaretti, Crespi, cit., pp. 460 ss. URL consultato il 20 febbraio 2017.
  • (EN) Dieter Nohlen e Philip Stöver, Elections in Europe. A data handbook, Baden-Baden, Nomos, 2010, ISBN 978-3-8329-5609-7.
  • (RU) V. P. Žuravlëv, V. V. Fortunatov, Izbiratel'noe zakonodatel'stvo i vybory v 1937-1987 gg. [Normative elettorali ed elezioni negli anni 1937-1987], in Žurnal' o vyborach [Rivista elettorale], RCOIT pri CIK Rossii [Centro per la formazione sulle tecnologie elettorali presso la Commissione elettorale centrale russa], 2014, pp. 39-49. URL consultato il 12 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2016).

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