Emanuela Sansone

Emanuela Sansone (Palermo, 1879 – Palermo, 27 dicembre 1896) è stata una ragazza italiana, prima donna vittima della mafia [1].

Biografia

Emanuela era la primogenita di Salvatore Sansone e di Giuseppina Di Sano proprietari di una bottega di generi alimentari a Palermo nei pressi della zona Giardino Inglese, attuale parco Piersanti Mattarella. Aveva due fratelli, Salvatore e Giuseppe.

Omicidio

La sera del 27 dicembre 1896 alcuni proiettili ferirono Giuseppina alla spalla ed uccisero Emanuela. Presumibilmente l'episodio fu una ritorsione per il sospetto che la madre di Emanuela li avesse denunciati per fabbricazione di banconote false.

Dopo l'omicidio della figlia la donna iniziò a collaborare con la giustizia, divenendo di fatto la prima donna collaboratrice di giustizia. L'episodio viene descritto nei rapporti del questore di Palermo Ermanno Sangiorgi[2].

Note

  1. ^ Un triste primato. Emanuela Sansone, la prima donna vittima di mafia, su vitaminevaganti.com. URL consultato il 1º marzo 2022.
  2. ^ Dead Silent: Life Stories of Girls and Women Killed by the Italian Mafias, 1878-2018. URL consultato il 1º marzo 2022.

Collegamenti esterni

  • Vittime di mafia - Emanuela Sansone, su vittimemafia.it.
  • Dossier Le Sdisonorate: donne contro la mafia, sdisonorate due volte, su informarexresistere.fr. URL consultato il 25 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2012).
  • Emanuela Sansone, su wikimafia.it. URL consultato il 27 febbraio 2022.
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