Euphorbia lathyris

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Euforbia catapuzia
Euphorbia lathyris
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)COM
OrdineMalpighiales
FamigliaEuphorbiaceae
SottofamigliaEuphorbioideae
TribùEuphorbieae
SottotribùEuphorbiinae
GenereEuphorbia
SpecieE. lathyris
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineEuphorbiales
FamigliaEuphorbiaceae
GenereEuphorbia
SpecieE. lathyris
Nomenclatura binomiale
Euphorbia lathyris
L., 1753
Sinonimi

Euphorbia lathyrus
L.
Galarhoeus lathyris
(L.) Haw.
Tithymalus lathyris
(L.) Hill

L'euforbia catapuzia (Euphorbia lathyris L.) è una pianta della famiglia delle Euforbiacee nativa dell'Asia.[1]

Descrizione

Dettaglio dell'infiorescenza

È una specie biennale, a volte annuale, con fusto eretto alto 0,5–1 m e foglie oblungo-lanceolate, opposte, decussate.
Le infiorescenze, circondate da brattee gialle, con cime larghe circa 5 cm, compaiono in giugno-luglio. I semi si sviluppano all'interno di una capsula (in genere 3 per inflorescenza) e vengono espulsi e lanciati anche ad alcuni metri di distanza quando sono maturi.

Distribuzione e habitat

Distribuita in Asia centrale (Kirgizistan, Pakistan, Xinjiang)[1].

Proprietà

Tutte le parti della pianta, inclusi i semi e le radici sono velenosi; anticamente coltivata come emetica[2]. Toccare la pianta può produrre irritazioni della pelle dato che se viene danneggiata, produce un lattice, velenoso per gli umani e gli animali;[3] le capre sono immuni alla tossina, che però può essere passata tramite il latte[senza fonte].

Usi

Si dice che, piantata negli orti e nei giardini, tenga lontane le talpe[2]. Probabilmente questa reputazione deriva dall'uso di introdurre rami spezzati nelle loro gallerie; l'odore del latte corrosivo, prodotto dalla pianta, irriterebbe il naso delle talpe. È possibile utilizzare un estratto fermentato della pianta ed introdurlo nelle gallerie, per ottenere un effetto repellente.

Note

  1. ^ a b (EN) Euphorbia lathyris, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'8 gennaio 2023.
  2. ^ a b S. Pignatti, "Flora d'Italia", Flora d'Italia, 1982
  3. ^ (FR) Euphorbe lathyris, in Phytographie Medicale: Histoire Des Substances Heroiques Et Des Poisons Tires Du Regne Vegetal, Parigi, 1845, p. 310. URL consultato l'8 ottobre 2022.

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