Filippo Scandellari

Abbozzo
Questa voce sull'argomento scultori italiani è solo un abbozzo.
Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.

Filippo Scandellari (Bologna, 1717 – Bologna, 1801) è stato uno scultore italiano.

Biografia

Statua di Diana a palazzo Montignani

Filippo Scandellari, fratello di Pietro, nacque a Bologna in una famiglia di artisti nel 1717.[1] Compiuta la sua formazione tra il 1737 e l 1745 sotto la guida di Angelo Piò, fu uno scultore attivo in Romagna dove realizzò diverse sculture nelle chiese.[1][2]

Scolpì varie opere in stucco, stucco bollito con pece, cartapesta policroma, terracotta colorata o ancora in cera colorata, secondo lo stile del barocchetto bolognese appreso dal Piò.[2][3]

A Bologna operò a palazzo Berselli e nel Santuario di Santa Maria della Visitazione al Ponte delle Lame.[2] Un Bambino Gesù in terracotta policroma attribuito allo scultore è conservato nella Cappella delle Reliquie della Basilica di San Petronio.[4]

Nella Cappella Maggiore della chiesa di San Girolamo alla Certosa si conservavano un tempo le sue statuette in bronzo dorato a corredo del tabernacolo.[5]

Alcune sue terracotte sono conservate al Museo Davia Bargellini.

Scandellari fu anche accademico all'Accademia Clementina, tra i suoi allievi si segnala Giacomo Rossi.[6]

Si spense a Bologna nel 1801.

Note

  1. ^ a b Scandellari, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 luglio 2021.
  2. ^ a b c Scandellari, Filippo, in Sapere.it, De Agostini. URL consultato il 16 luglio 2021.
  3. ^ Per capire la rilevanza e l'influenza dello Scandellari in epoca successiva si veda per esempio il saggio Le logge all'antica e la decorazione plastica a Bologna in Anna Maria Matteucci, p. 50: «La felicissima produzione neoclassica di stucchi più o meno a stampo è pure un innovativo capitolo della vitalità di una gloriosa tradizione, poiché già prima dell'età barocca abilissimi artisti bolognesi modellavano con questo materiale o in terracotta importanti gruppi plastici. Gli artisti qui trattati raccolgono in fondo l'eredità di Giuseppe Mazza, di Angelo Pio e di Filippo Scandellari orientandosi verso nuove mete.»
  4. ^ Cappella delle Reliquie, su Basilica di san Petronio, Associazione Amici di San Petronio. URL consultato il 16 luglio 2021.
  5. ^ Antonella Mampieri e Benedetta Campo, Cappella Maggiore, su Storia e Memoria di Bologna, Istituzione Bologna Musei, novembre 2011. URL consultato il 16 luglio 2021.
  6. ^ Giorgio Galeazzi, Giacomo Rossi, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 luglio 2021.

Bibliografia

  • Alcune sculture attribuite a Giacomo De Maria e ad Angelo Gabriello Piò (PDF), in La torre del Magione, 3, XLIII, Bologna, Comitato per Bologna Storica e Artistica, settembre-dicembre 2016, p. 2. URL consultato il 16 luglio 2021.
  • Anna Maria Matteucci, I decoratori di formazione bolognese tra Sette e Ottocento. Da Mauro Tesi ad Antonio Basoli, Milano, Electa, 2002, pp. 50, 492, 501, ISBN 8843596373. (fonte utilizzata)

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Filippo Scandellari

Collegamenti esterni

  • Scandellari, Filippo, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata
  • Filippo Scandellari, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna. Modifica su Wikidata
  • Opere di Filippo Scandellari sul sito della Fondazione Federico Zeri, Università di Bologna
  • Scandellari Filippo, su PatER - portale del patrimonio culturale dell'Emilia Romagna, Assessorato alla cultura e paesaggio - Servizio patrimonio culturale. URL consultato il 16 luglio 2021.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 96583999 · CERL cnp01410388 · ULAN (EN) 500122401 · GND (DE) 1014838916 · WorldCat Identities (EN) viaf-96583999
  Portale Biografie
  Portale Scultura