Forze Libanesi

Forze Libanesi
(AR) القوات اللبنانية
(al-Quwwāt al-Lubnānīyya)
LeaderSamir Geagea
StatoBandiera del Libano Libano
SedeMaarab (Distretto di Kisrawan)
Fondazione1976
IdeologiaConservatorismo nazionale,
Conservatorismo liberale
[senza fonte]Nazionalismo libanese
Destra cristiana
CollocazioneDestra[1][2]
CoalizioneAlleanza del 14 Marzo
Seggi Assemblea Nazionale
19 / 128
Colori               Rosso, bianco e verde
Sito webSito ufficiale
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Forze Libanesi (in arabo القوات اللبنانية?, al-Quwwāt al-Lubnāniyya) è il nome di un partito politico libanese, a prevalenza cristiano-maronita, nato nel 1976 come coalizione, dotata di una milizia armata che partecipò alla guerra civile libanese che sconvolse il paese fino al 1990.

Quando la guerra civile terminò, la milizia nel 1992 si trasformò in partito politico ad opera di Samir Geagea, prima di essere vietato nel 1994 e di vedere le attività dei suoi militanti severamente limitate dai governi filo-siriani. Riprese l'attività con la cosiddetta "Rivoluzione dei cedri" del 2005, che portò al ritiro delle truppe siriane della Forza Araba di Dissuasione, a seguito dell'assassinio del Primo Ministro sunnita Rafīq Ḥarīrī.

Il movimento è ufficialmente non confessionale, ma di fatto è sempre stato sostenuto dalla popolazione cristiano-maronita, anche se vi sono stati alcuni musulmani aderenti.

Storia

La milizia di Gemayel (1976-1982)

La croce smussata, chiamata anche la croce della resistenza libanese, era uno dei simboli delle Forze Libanesi. Attualmente non lo è più, ufficialmente, sebbene continui sd essere utilizzata come simbolo da alcuni sostenitori delle Forze Libanesi.

In opposizione all'alleanza tra i Palestinesi e le milizie musulmane di sinistra, le Forze Libanesi (FL) si formarono nel 1976 ad opera di Bashir Gemayel, capo della milizia delle Falangi libanesi, come ala militare della coalizione politica del Fronte Libanese.

Le FL sono state in origine frutto dell'unione delle diverse milizie armate a prevalenza cristiana della coalizione del Fronte Libanese, includenti:

miliziani delle Forze Libanesi

Sotto il comando unico di Gemayel le FL divennero una formidabile forza militare che assorbì talora anche la forza delle milizie cristiane minori. Nel 1978 le FL effettuarono un raid su Ehden (il feudo dell'ex-Presidente della Repubblica Sulaymān Farangiyye, filo-siriano), l'obiettivo era arrestare Tony Farangiyye (figlio di Sulaymān), capo della "Brigata Marada", purtroppo, l'operazione andò male, e Tony Farangiyye morì insieme a sua moglie e alla loro figlioletta di quattro anni, non fu mai capito cosa era successo in quel episodio, ma tante evidenze puntano verso Elie Hobeika e la sua alleanza con la Siria. In un attacco di sorpresa il 7 luglio 1980, le FL annientarono i loro antichi alleati delle Numūr.

Le Forze Libanesi, furono allora gli assoluti dominatori della parte cristiana, il Fronte Libanese, dello spazio politico libanese. Malgrado le smentite ufficiali, le prove attestano il fatto che le LF accettarono un appoggio militare e finanziario da parte del governo israeliano nei primi anni ottanta

L'Operazione Pace in Galilea nel 1982 - definizione data evidentemente da Israele alla sua invasione del Libano - aprì la strada all'elezione, il 23 agosto, alla presidenza del Libano de loro leader Bashir Gemayel, che venne eletto all'Assemblea nazionale, con una maggioranza composta dal Fronte Libanese e da alcuni esponenti musulmani, con 57 voti su 92 membri.

Ma il 14 settembre 1982, nove giorni prima dell'investitura ufficiale a presidente della repubblica, Bashir Gemayel cadde vittima di un attentato esplosivo, perpetrato nel quartier generale del partito nel quartiere a maggioranza cristiana di Ashrafiyye, nella parte orientale di Beirut. Con lui vennero uccisi altri 25 dirigenti cristiano-maroniti.

Gli anni di Amīn (1982-1988)

Suo fratello Amin Gemayel fu eletto Presidente e suo cugino Fadi Frem divenne capo delle FL. I due cugini ebbero rapporti difficili e, nel 1984, la pressione di Amīn Gemayel portò alla sostituzione di Frem con Fuad Abi Nader, un nipote di Gemayel. Abi Nader non era molto popolare nei ranghi delle Forze Libanesi, e, morto il vecchio leader Pierre Gemayel, fu rapidamente estromesso nel marzo 1985 da una fazione condotta da Elie Hobeika e da Samir Geagea. Questo portò a una separazione tra le Falangi e il resto delle milizie delle Forze Libanesi, con Hobeika che ne divenne il comandante.

Le frizioni con la Falange

Nei primi anni 1980, gli attriti politici all'interno del Fronte libanese hanno determinato una maggiore distanza tra i militanti delle Falangi e il resto delle Forze libanesi. Alla fine le Forze libanesi e le Falangi erano diventate di fatto due forze separate all'interno del Fronte Libanese.

Con gli occhi apparentemente puntati sulla presidenza, Elie Hobeika avviò negoziati segreti col governo siriano per metter fine al conflitto civile. Il 28 dicembre 1985, firmò un Accordo Tripartito, con Nabih Berri e Walīd Junbulāt, contro la volontà di Geagea e degli altri dirigenti.
Il 15 gennaio 1986, le forze fedeli al presidente della Repubblica Amin Gemayel e a Samir Geagea, capo dell'intelligence delle Forze libanesi, attaccarono il QG delle FL nella zona chiamata Karantina (quartiere di Beirut), dove Hobeika fu accerchiato e si arrese. Sarà però consegnato all'esercito libanese regolare, al comando del generale Michel Aoun, sotto la forte pressione della Siria.
Poi partì per Parigi e in seguito per Damasco. Capo delle FL divenne Geagea.

Prendendo così il comando delle FL, Geagea lanciò un movimento per riequipaggiare e riorganizzare la milizia. Istituì del pari un programma d'aiuto sociale nelle aree controllate dalle FL, aiutando con sovvenzioni le famiglie a istruire i propri figli. Dette vita a una politica di assistenza sanitaria accessibile a tutti i cittadini, ivi compresi servizi di trasporto pubblico. Servizi che funzionavano al livello di quelli europei: un fatto che sorprende in un paese coinvolto da una guerra civile.

Gli anni di Aoun (1988-1990)

Due governi rivali si disputarono il riconoscimento internazionale dopo l'esilio deciso per se stesso da Amīn Gemayel dalla Presidenza nel settembre 1988. Le FL appoggiarono inizialmente quello diretto dal generale Michel Aoun, che era anche il capo dell'esercito libanese. Aoun e Geagea entrarono presto in contrasto. Geagea considerava la guerra di liberazione condotta da Aoun, contro un esercito siriano ben più potente, votata al fallimento, malgrado lo sostenesse durante questo conflitto. Quando Aoun chiese alle FL di cessare ogni attività nelle zone a maggioranza cristiana per aiutarlo a ristabilire l'autorità dello Stato senza milizie, ciò fu visto come una sconfessione pura e semplice delle azioni delle FL e dei loro sacrifici realizzati lungo tutto l'arco della guerra civile libanese.

La storia e l'alleanza attuale di Aoun con la Siria, Hezbollah e l'Iran, rivela che quella guerra contro le milizie maronite nel 1988 era pilotata dai siriani che avevano promesso ad Aoun la presidenza della Repubblica.[3]

La guerra di soppressione delle milizie maronite venne così a realizzarsi e proseguì e infuriò fino al 1990. La Siria approfittò di questa situazione e del contesto regionale causato dalla prima guerra del Golfo per porre fine alle ultime resistenze il 13 ottobre 1990.

Il partito e lo scioglimento forzato (1990-1995)

Geagea con la figlia di William Hawi

Dopo la resa di Aoun il 13 ottobre 1990, al suo rivale Elias Hrawi e ai suoi alleati siriani si offrirono posti ministeriali. Con Aoun fuori dai giochi, Samir Geagea era ora l'unico leader di rilievo nella comunità cristiana, e gli fu offerto di entrare nel nuovo governo formato la vigilia di Natale. Egli però rifiutò varie volte, indicando che si era opposto agli interventi siriani negli affari libanesi e le sue relazioni col governo inevitabilmente si deteriorarono. Le FL decisero di deporre le armi, in conformità con il loro impegno assunto nel quadro degli Accordi di Ta'if, ponendo così fine alla guerra civile che aveva dilaniato per lunghi anni il paese.

Nel 1992 Geagea si era candidato alla presidenza del partito Kataeb, ma perse contro Georges Saadeh, con il quale crebbe il conflitto. Nello stesso anno, Saadeh licenziò Geagea e tutti i membri a lui vicini, che così trasformarono le milizie FL in un partito.

Nel 1994 Geagea fu arrestato per essersi opposto al dominio siriano sul Libano e a ogni decisione del governo libanese, e condannato all'ergastolo. Il 23 marzo 1994, il governo libanese guidato da Rafic Hariri ordinò lo scioglimento delle Forze libanesi, accusandoli ingiustamente di aver perpetrato con la sua milizia un attentato contro una chiesa.

Fino ad oggi non si sa chi abbia organizzato tale attentato (anche se le voci in Libano parlano di un complotto organizzato in Siria da Hafiz al-Assad ed eseguito da Jamil Al Sayyed, tuttora alleato di Hezbollah) che fornì la scusa al governo voluto dalla Siria per non applicare più la prevista legge di amnistia per i fatti relativi alla guerra civile e di fabbricare prove miranti a neutralizzare Geagea.

Prima del suo arresto, questi fu contattato da politici simpatizzanti che lo informarono di ciò che rischiava di capitargli, proponendogli l'esilio dal Libano. Geagea rifiutò di partire e fu dunque arrestato e condannato all'ergastolo, perché riconosciuto colpevole dell'assassinio dell'ex-primo ministro Rashid Karame nel 1987 e di Dany Chamoun nel 1990 (anche se le prove indicavano che Elie Hobeika era l'esecutore di un complotto ordito dalla Siria di Hafiz al-Assad). Fu posto in isolamento duro e il suo accesso al mondo esterno fu severamente limitato.

Nella seconda Repubblica (dal 2005)

Numerosi militanti delle FL hanno partecipato attivamente alla cosiddetta Rivoluzione del cedro antisiriana del 2005. Alle elezioni che ne seguirono nel maggio-giugno dello stesso anno, le FL si allearono con la Corrente del Futuro di Saad Hariri e col Partito Socialista Progressista dell'esponente druso Walid Jumblatt. Questa coalizione ebbe 72 seggi (di cui 5 deputati delle FL) sui 128 che compongono il Parlamento. Samir Geagea fu amnistiato il 18 luglio 2005.

Alle elezioni del 2009, nell'Alleanza del 14 marzo antisiriana che ha conquistato la maggioranza, hanno ottenuto 8 seggi con leader ancora Samir Geagea. Nel 2014 Geagea ha presentato la sua candidatura alle elezioni presidenziali libanesi per succedere al presidente Michel Suleiman, con il sostegno politico dell'Alleanza per la presidenza del 14 marzo. Tuttavia, il paese è entrato in uno stallo presidenziale di due anni, che si è concluso nel 2016 con Geagea che ha sostenuto il suo rivale di lunga data Michel Aoun per la presidenza. Aoun è stato eletto presidente, ponendo fine a più di due anni di vuoto presidenziale.

Alle elezioni del 2018, dove la coalizione ha perso, le FL hanno ottenuto 15 deputati, guadagnando 7 seggi.
Cresce con Samir Geagea anche nelle elezioni legislative del maggio 2022, conquistando 19 seggi.

Leader

Comandanti militari
Presidenti

Note

  1. ^ (EN) Adnan Nasser, Lebanese Forces Party Confronts Post-Election Challenges, Carnegie Endowment for International Peace, 25 agosto 2022 (archiviato l'8 febbraio 2023).
  2. ^ (EN) Hezbollah, Lebanese Forces trade blame over deadly protests, Deutsche Welle, 14 ottobre 2021.
  3. ^ Maggiori dettagli nel film: "The Michel Aoun Project" - Copia archiviata, su themichelaounproject.com. URL consultato il 24 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2009).

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Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale, su lebanese-forces.org. URL consultato il 4 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2011).
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