Gerard Valck

Ritratto di John Churchill, I duca di Marlborough, da un dipinto di Sir Godfrey Kneller

Gerard o Gerrit Valck, o Valk o Valcke o Walck (Amsterdam, 1651 o 1652 – Amsterdam, 21 ottobre 1726), è stato un incisore, disegnatore, cartografo e mercante d'arte olandese del secolo d'oro.

Biografia

Arabiae Felicis, Petraeae et desertae nova et accurata delineatio
Ritratto di Ortensia Mancini, duchessa di Mazarino da un dipinto di Sir Peter Lely (1678)

Figlio dell'argentiere Leendert Gerritsz. Valck, sposò Maria Bloteling, sorella dell'incisore Abraham Bloteling[1], che fu probabilmente anche suo maestro[2]. Operò nella sua città natale dal 1670 al 1726[1]. Dal 1673 al 1680 lavorò anche a Londra, per interessamento di David Loggan[1], facendo la spola tra le due città[1]. Nel 1680 circa[1] o 1673[3], sua sorella Agatha sposò Peter Schenk e successivamente suo figlio Leonard sposò una delle figlie di Schenk[1].

Si dedicò principalmente alla rappresentazione di soggetti di genere e alla realizzazione di ritratti[1]. Utilizzò la tecnica della maniera nera: la sua prima incisione di questo tipo fu ottenuta a partire dall'opera Cupido dormiente di Guido Reni[1][4]. Eseguì 67[4] incisioni, soprattutto da opere di altri artisti, tra cui Peter Lely[4][5], Gérard de Lairesse e Philipp Tidemann, che frequentemente egli stesso pubblicò[4]. Collaborò con Abraham Bloteling, David Loggan, Peter Schenk (dal 1686) e, successivamente, con il figlio di quest'ultimo, Leonard[1] e con il proprio figlio Leonard Valck[4]. Pubblicò anche atlanti, carte geografiche, globi e serie di stampe con vedute di case della famiglia Orange-Nassau, mestieri, fontane, camini e uccelli[4]. A partire dal 1695, per le sue stampe topografiche, utilizzò la tecnica di incisione a la poupée, che permetteva di realizzare stampe multicolori[3]. Il 24 settembre di quell'anno, infatti, ottenne, assieme a Peter Schenk, un privilegio per poter eseguire stampe in bianco e nero e a colori[3]. Tra quest'ultime citiamo Vues et perspectives de Loo, Honselarsdyk et Soesdyk, Chateaux et Maisons de Plaisance du Roi de la Grande Bretagne, ausquelles on a ajoûté les veuës des environs de Cleve[3]. Per le sue stampe, però, non utilizzò solo lastre da lui incise, ma acquistò anche stampi di rame da altri editori, quali Joan Blaeu e Nicolaes Visscher[6]. Questa pratica ebbe origine a Roma, presso Lafreri, e portò ad un declino progressivo della cartografia nei Paesi Bassi[6].

Valck ebbe come allievo Peter Schenk[1]. Subì l'influenza di Abraham Bloteling, di cui può considerarsi un seguace[5].

Opere

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie
  2. ^ Biografisch Woordenboek der Nederlanden
  3. ^ a b c d Printing Colour 1400-1700: History, Techniques, Functions and Receptions
  4. ^ a b c d e f National Portrait Gallery
  5. ^ a b A History of Engraving and Etching
  6. ^ a b History of Cartography
  7. ^ Novus planiglobii terrestris per utrumque polum conspectus - Commons
  8. ^ Ritratto di Nell Gwyn - Commons
  9. ^ Ritratto di John Maitland, I duca di Lauderdale - Commons
  10. ^ Ritratto di re Giacomo II d'Inghilterra - Commons
  11. ^ Ritratto di re Guglielmo III d'Inghilterra - Commons
  12. ^ Ritratto di Louise de Kéroualle, Duchessa di Portsmouth - Commons
  13. ^ Ritratto di Margherita Tudor - Commons
  14. ^ Ritratto di Maria di Modena - Commons
  15. ^ Ritratto di Maurizio di Nassau - Commons
  16. ^ Ritratto di Maria II d'Inghilterra - Commons
  17. ^ Ritratto di Robert Greville, IV Barone Brooke - Commons

Bibliografia

  • (EN) "Gerard Valck (1651 or 1652-1726)", su National Portrait Gallery, 2015. URL consultato il 24 dicembre 2015.
  • (NL) "Gerard Valck", su Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie, 2015. URL consultato il 24 dicembre 2015.
  • (NL) Abraham Jacob van der Aa, Karel Johan Reinier van Harderwijk;Gilles Dionysius Jacobus Schotel, Biografisch Woordenboek der Nederlanden, vol.XIX, Haarlem, J.J. van Brederode, 1876, pp. 10-11. URL consultato il 24 dicembre 2015.
  • (EN) Ad Stijnman, Elizabeth Savage, Printing Colour 1400-1700: History, Techniques, Functions and Receptions, Leida, Brill, 2015, p.207, ISBN 978-90-04-26968-2. URL consultato il 24 dicembre 2015.
  • (EN) Leo Bagrow, History of Cartography, Londra, Transaction Publishers, 2010, pp. 184-270, ISBN 978-1-4128-1154-5. URL consultato il 24 dicembre 2015.
  • (EN) Arthur M. Hind, A History of Engraving and Etching, New York, Dover Publications Inc., 2011, p. 266, ISBN 0-486-20954-7. URL consultato il 24 dicembre 2015.

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Collegamenti esterni

  • (NL) Gerard Valck al Rijksmuseum di Amsterdam, su rijksmuseum.nl.
  • (EN) Gerard Valck in Artnet, su artnet.com.
  • (FR) Gerard Valck - Base Joconde, su culture.gouv.fr.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 49526698 · ISNI (EN) 0000 0001 0969 6065 · BAV 495/57124 · CERL cnp00145867 · ULAN (EN) 500121571 · LCCN (EN) n82001638 · GND (DE) 131568647 · BNE (ES) XX1522311 (data) · BNF (FR) cb15336894t (data) · J9U (ENHE) 987007296111305171 · NSK (HR) 000394211
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