Goliarda Sapienza

Goliarda Sapienza

Goliarda Sapienza (Catania, 10 maggio 1924 – Gaeta, 30 agosto 1996) è stata una scrittrice e attrice italiana. È ricordata per la sua personalità poliedrica e complessa, e per il grande successo del suo romanzo, pubblicato postumo, L'arte della gioia. È considerata come una delle scrittrici più significative della letteratura italiana del Novecento.[1][2][3]

Biografia

Fu figlia dell'avvocato socialista Giuseppe Sapienza e della sindacalista Maria Giudice, la prima dirigente donna della Camera del Lavoro di Torino. I genitori, entrambi vedovi, con tre figli l'uno e sette l'altra, la crebbero in un clima di assoluta libertà da vincoli sociali: il padre ritenne opportuno non farle nemmeno frequentare la scuola, per evitare che la figlia fosse soggetta a imposizioni e influenze fasciste.[4] Ereditò il nome dal figlio maggiore del padre, il fratellastro Goliardo Sapienza, morto affogato in mare tre anni prima della sua nascita, presumibilmente ucciso dalla mafia, che difendeva gli interessi dei proprietari terrieri.[4]

Cinema

A sedici anni si iscrisse all'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma, dove si era trasferita nel frattempo la sua famiglia. Per un periodo intraprese anche la carriera di attrice teatrale, distinguendosi in ruoli di protagoniste pirandelliane. Lavorò saltuariamente anche nel cinema, spinta inizialmente da Alessandro Blasetti ma in seguito si limitò a piccole apparizioni da figurante, spesso non accreditate, come in Senso di Luchino Visconti. Nel 1949 conobbe il giovane regista Citto Maselli con cui iniziò una relazione durata diciotto anni.[5] Successivamente sposò lo scrittore e attore Angelo Pellegrino.

Negli ultimi anni della sua vita fu docente di recitazione presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, dietro interesse dell'amica Lina Wertmüller. Nel 1994 interpretò se stessa nel docufiction a lei dedicato Frammenti di Sapienza, ideato e diretto da Paolo Franchi. Il documentario fu presentato alla Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia.

Letteratura

Lasciò la carriera di attrice per dedicarsi alla scrittura. Il suo primo romanzo fu Lettera aperta (1967), che raccontava l'infanzia catanese, seguito da Il filo di mezzogiorno (1969) resoconto della terapia psicanalitica con il medico messinese Ignazio Majore.

Nel 1980 finì in carcere, dove fu detenuta per cinque giorni[6], per il furto di alcuni gioielli di un'amica che vendette ad un banco dei pegni usando la carta d'identità della cognata.[7] Sempre in carcere, ma anche successivamente, continuò l'opera di scrittrice, pubblicando però molto poco, fatta eccezione per alcune sue opere come L'università di Rebibbia e Le certezze del dubbio, pubblicato grazie all'incontro con il conterraneo poeta ed editore Beppe Costa, che si batté a lungo per lei. Costa tentò senza successo di farle assegnare il vitalizio della Legge Bacchelli, né riuscì a ottenere la ristampa delle sue opere. Sapienza riuscì comunque a pubblicare, con la sua casa editrice Pellicanolibri, Le certezze del dubbio, nel 1987, e fu premiata successivamente in occasione del Premio Casalotti del 1994. Durante la reclusione nel carcere di Rebibbia, si sentì più accettata dalle proprie compagne di reclusione che dagli intellettuali italiani e, dietro le sbarre, trovò il riconoscimento che desiderava: «Sono tornata a vivere in una piccola comunità dove le proprie azioni vengono seguite, e approvate quando giuste, insomma, riconosciute», scrive su L'università di Rebibbia, racconto del suo tempo in carcere.[8]

Il suo romanzo più celebre, L'arte della gioia, fu pubblicato postumo per intero da Stampa Alternativa nel 1998, a cura di Angelo Maria Pellegrino. Soltanto la prima delle quattro parti che lo compongono era stata stampata durante la vita dell'autrice, nel 1994, nella collana Millelirepiù diretta da Marcello Baraghini. Il romanzo fu ripubblicato da Einaudi nel 2008. La stessa casa editrice ha pubblicato successivamente i volumi Io, Jean Gabin (2010), Appuntamento a Positano (2015) e una selezione di pensieri tratti dai diari della scrittrice, raccolti nei volumi Il vizio di parlare a me stessa (2011) e La mia parte di gioia (2013).

Omaggi

  • Nell'ottobre 2020 le è stata dedicata la Biblioteca delle donne Goliarda Sapienza del quartiere La Montagnola di Roma.
  • A lei sono intitolate vie e piazze a Catania (sua città natale), a Palermo, a Gaeta e a Linguaglossa.

Opere

Romanzi

Autobiografia delle contraddizioni

Racconti

  • Destino coatto, Roma, Empirìa, 2002; Torino, Einaudi, 2011.
  • Elogio del bar, Roma, Elliot, 2014.

Poesie

  • Ancestrale, Milano, La Vita Felice, 2013.

Teatro

  • Tre pièces e soggetti cinematografici, Milano, La Vita Felice, 2014.

Taccuini

  • Il vizio di parlare a me stessa. Taccuini 1976-1989, Torino, Einaudi, 2011.
  • La mia parte di gioia. Taccuini 1989-1992, Torino, Einaudi, 2013.
  • Scrittura dell'anima nuda. Taccuini 1976-1992, Torino, Einaudi, 2022.

Epistolari

  • Cronistoria di alcuni rifiuti editoriali dell'arte della gioia, a cura di Angelo Pellegrino, Roma, Croce, 2016.
  • Lettere e biglietti, a cura di Angelo Pellegrino, Milano, La nave di Teseo, 2021.

Filmografia

Teatro

Prosa televisiva Rai

  • Lo scialle, originale televisivo, regia di Silverio Blasi, 20 luglio 1956.

Prosa radiofonica Rai

Doppiaggio

Note

  1. ^ AA.VV., Appassionata Sapienza, Baldini & Castoldi, ISBN 9788868652630.
  2. ^ (FR) Désir et rébellion - "L'art de la joie" de Goliarda Sapienza, su Arte. URL consultato il 20 marzo 2024.
  3. ^ (FR) L'art de la joie, de Goliarda Sapienza: un livre débordant de passions, su Ressources et formation. URL consultato il 20 marzo 2024.
  4. ^ a b http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/goliarda-sapienza/
  5. ^ Enciclopedia delle donne: Goliarda Sapienza
  6. ^ SAPIENZA, Goliarda - Treccani, su Treccani. URL consultato il 20 marzo 2024.
  7. ^ Treccani
  8. ^ (EN) Anna Momigliano, Once Too Radical for Italy, Goliarda Sapienza Is Belatedly Getting Her Due, in The New York Times, nytimes.com, 13 maggio 2021. URL consultato il 15 maggio 2021.
    «She felt more accepted by her fellow inmates than by other Italian intellectuals, and, behind bars, briefly found the recognition she craved. “I’ve gone back to live in a small community where one’s actions are followed, and approved when right, in short, acknowledged,” she wrote in “L’Università di Rebibbia,” an account of her time in prison.»
  9. ^ La partecipazione di Goliarda Sapienza al film della Duras è riportata a p. 314 della edizione 1999 del volume Le attrici, edito dalla casa editrice Gremese di Roma.

Bibliografia

  • Paolo Franchi, Frammenti di sapienza, Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, 199 [cortometraggio]
  • Manuela Vigorita, Loredana Rotondo, L'arte di una vita, Rai Educational 2000 [documentario]
  • Giovanna Providenti, La porta è aperta. Vita di Goliarda Sapienza, Catania, Villaggio Maori Edizioni, 2010
  • Quel sogno d'essere di Goliarda Sapienza, a cura di Giovanna Providenti, Roma, Aracne, 2012
  • Appassionata Sapienza, a cura di Monica Farnetti, Milano, La Tartaruga edizioni, 2012
  • Fausta Genziana Le Piane, La Meraviglia è Nemica della Prudenza; invito alla lettura de "L'arte della gioia" di Goliarda Sapienza, Ragusa, Edizioni EventualMente, 2012
  • Giovanna Providenti, La porta della gioia, Roma, Nova Delphi, 2016
  • Goliarda Sapienza in Context. Intertextual Relationships with Italian and European Culture, edited by Alberica Bazzoni, Emma Bond, Katrin Wehling-Giorgi. Farleigh Dickinson University Press, 2016
  • Anna Toscano, Fabio Michieli, Alessandra Trevisan, Voce di donna, voce di Goliarda Sapienza. Un racconto, Milano, La Vita Felice, 2016. ISBN 9788893460286
  • Alessandra Trevisan, Goliarda Sapienza: una voce intertestuale (1996-2016), Milano, La Vita Felice, 2016. ISBN 9788893460309
  • Alberica Bazzoni, Writing for Freedom: Body, Identity and Power in Goliarda Sapienza's Narrative, Oxford: Peter Lang, 2018.
  • Maria Rizzarelli, Goliarda Sapienza. Gli spazi della libertà, il tempo della gioia, Roma, Carocci, 2018.
  • Gloria Scarfone, Goliarda Sapienza. Un'autrice ai margini del sistema letterario, Massa, Transeuropa, 2018. ISBN 9788898716906
  • Alessandra Trevisan, «Nel mio baule mentale»: per una ricerca sugli inediti di Goliarda Sapienza, postfazione di Ilaria Crotti, Roma, Aracne, 2020, 632 pp. ISBN 9788825538953

Altri progetti

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Collegamenti esterni

  • Sapienza, Goliarda, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata
  • Monica Venturini, SAPIENZA, Goliarda, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 90, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017. Modifica su Wikidata
  • Goliarda Sapienza, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne. Modifica su Wikidata
  • Goliarda Sapienza, su CineDataBase, Rivista del cinematografo. Modifica su Wikidata
  • Goliarda Sapienza, su MYmovies.it, Mo-Net Srl. Modifica su Wikidata
  • (EN) Goliarda Sapienza, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
  • Racconti dal carcere, premio letterario dedicato a Goliarda Sapienza.
  • Goliarda Sapienza in Context, su goliardasapienza2013.weebly.com.
  • Goliarda Sapienza, Institute of Modern Languages Research, Centre for the Study of Contemporary Women's Writing (CCWW), su modernlanguages.sas.ac.uk. URL consultato il 7 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2015).
  • Alessandra Trevisan, «Recitando si impara a scrivere»: Goliarda Sapienza a teatro, tra biografia e documenti inediti (PDF), su Sinestesieonline, n. 23, 30 maggio 2018.
  • Ritratto di Goliarda Sapienza, su raicultura.it.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 34736686 · ISNI (EN) 0000 0001 2127 6557 · SBN CFIV029426 · LCCN (EN) n82229939 · GND (DE) 129881791 · BNE (ES) XX4604387 (data) · BNF (FR) cb15029930v (data) · J9U (ENHE) 987007416183305171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n82229939
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