Haab'
L'Haab' (IPA: haːɓ) è un ciclo del calendario maya, pari a un periodo di 365 giorni.
Struttura
Si riportano i mesi del ciclo Haab' di 20 giorni ciascuno, trane l'Uayeb, in geroglifici maya:[1]
No. | Nome del mese | Geroglifico | Traduzione |
1 | Pop | stuoia | |
2 | Uo | congiunzione nera | |
3 | Zip | congiunzione rossa | |
4 | Zotz | pipistrello | |
5 | Tzek | morte | |
6 | Xul | cane | |
7 | Yaxkin | nuovo sole | |
8 | Mol | acqua | |
9 | Chen | tempesta nera | |
10 | Yax | tempesta verde | |
11 | Zac | tempesta bianca | |
12 | Ceh | tempesta rossa | |
13 | Mac | chiuso | |
14 | Kankin | sole giallo | |
15 | Muan | gufo | |
16 | Pax | tempo di semina | |
17 | Kayab | tartaruga | |
18 | Cumku | granaio | |
19 | Uayeb | cinque giorni nefasti |
Storia
Secondo Bricker, l'Haab' fu utilizzato per la prima volta intorno al 500 a.C. con, come punto di partenza, il solstizio d'inverno.[2]
Le iscrizioni sul Tempio della Croce di Palenque mostrano chiaramente che i Maya erano consapevoli della vera durata dell'anno, anche se non impiegavano generalmente i giorni bisestili nel loro sistema di calcoli. Secondo J. Eric Thompson, infatti, i Maya conoscevano la differenza tra l'Haab' e l'anno solare e fecero dei "calcoli sulla velocità con cui si è accumulato l'errore, ma questi sono stati semplicemente annotati come correzioni non utilizzate per cambiare il calendario".[3]
I cinque giorni senza nome alla fine del calendario erano chiamati Wayeb e si pensava che costituissero un periodo pericoloso. Foster afferma, infatti, che "durante lo Wayeb, i portali tra il regno dei mortali e il mondo sotterraneo si dissolvevano, nessun confine impediva alle divinità malintenzionate di causare disastri" e che "per allontanare questi spiriti malvagi, i Maya avevano abitudini e rituali che praticavano durante lo Wayeb".[4].
Note
- ^ Kettunen and Helmke, pp. 47–48.
- ^ (FR) IMCCE seasons, su imcce.fr, IMCCE, 2012 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2012).
- ^ Thompson, p. 121.
- ^ Foster, 2002.
Bibliografia
- (EN) Virginia Bricker, The Origin of the Maya Solar Calendar, vol. 23, Current Anthropology, 1982, p. 101–103, DOI:10.1086/202782.
- (EN) Michael D. Coe, Breaking the Maya Code, Londra, Thames and Hudson, 1992, ISBN 0-500-05061-9.
- (EN) Lynn V. Foster, Handbook to Life in the Ancient Mayan World, New York, Facts on File, 2002.
- (EN) Harri Kettunen e Christophe Helmke, Introduction to Maya Hieroglyphs: 10th European Maya Conference Workshop Handbook, Leida, Wayeb and Leiden University, 2005. URL consultato l'8 giugno 2006.
- (EN) J. Eric Thompson, Maya Hieroglyphic Writing, University of Oklahoma Press, 1971, ISBN 0-8061-0958-0.
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