Harald Schumacher

Harald Schumacher
Schumacher nel 2013
Nazionalità bandiera Germania Ovest
Bandiera della Germania Germania (dal 1990)
Altezza 186 cm
Peso 78 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex portiere)
Termine carriera 1996 - giocatore
Carriera
Squadre di club1
1972-1987  Colonia422 (-628)
1987-1988  Schalke 0433 (-77)
1988-1991  Fenerbahçe84 (-90)
1991-1992  Bayern Monaco8 (-10)
1995-1996  Borussia Dortmund1 (0)
Nazionale
1978-1986Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest76 (-73)
Carriera da allenatore
1992-1993  Schalke 04Portieri
1993-1994  Bayern MonacoPortieri
1994-1996  Borussia DortmundPortieri
1996-1998  Borussia DortmundVice
1998-1999  Fortuna Colonia
2001-2003  Bayer LeverkusenPortieri
Palmarès
 Mondiali di calcio
Argento Spagna 1982
Argento Messico 1986
 Europei di calcio
Oro Italia 1980
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 
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Harald Anton Schumacher (Düren, 6 marzo 1954) è un allenatore di calcio ed ex calciatore tedesco, di ruolo portiere. Nel corso della sua carriera ha militato nel Colonia, nello Schalke 04, nel Fenerbahçe, nel Bayern Monaco e nel Borussia Dortmund. Ha scelto il soprannome Toni in omaggio al suo idolo, Toni Turek, portiere della Nazionale tedesca laureatasi campione del mondo in Svizzera nel 1954[1].

Carriera

Club

Schumacher entra nella rosa del Colonia nella stagione 1972-1973, tuttavia esordisce in Bundesliga l'8 settembre 1973 nel pareggio per 2-2 contro il Bochum; diventa infine titolare nel corso della stagione 1974-1975[2], quando il club raggiunge anche le semifinali nella Coppa UEFA. Con Il Colonia vince la DFB-Pokal 1976-1977, mentre nella stagione successiva conquista un double, ed arriva in seguito a disputare le semifinali della Coppa dei Campioni. Dopo un'altra coppa nazionale conquistata nel 1982-1983 il club arriva in finale nella Coppa UEFA 1985-1986, che tuttavia perde contro il Real Madrid; intanto nel 1984 e nel 1986 Schumacher viene nominato calciatore dell'anno.

Perso il posto da titolare nel Colonia e la Nazionale a causa della pubblicazione di una discussa autobiografia (Anpfiff, calcio d'inizio) nella quale denuncia il ricorso a pratiche dopanti[1][3], nell'estate del 1987 si trasferisce allo Schalke 04. Salta solo una partita, ma alla fine del campionato il club viene retrocesso. Approda quindi in Turchia, dove si lega per tre anni al Fenerbahçe; con questa maglia vince il titolo nella stagione 1988-1989 e la Supercoppa in quella successiva. Torna infine in Germania, dove disputa otto gare tra le file del Bayern Monaco nella travagliata stagione 1991-1992, al termine della quale si ritira.

Ricopre in seguito il ruolo di allenatore dei portieri, arrivando al Borussia Dortmund. Qui, nella stagione 1995-1996, viene mandato in campo da Ottmar Hitzfeld all'ottantottesimo minuto dell'ultima partita di campionato, che viene vinta per 3-2 contro il Friburgo[4]. Il Borussia, della cui rosa fa quindi parte anche Schumacher, conquista il titolo tedesco.

In seguito allena il Fortuna Colonia nella 2. Fußball-Bundesliga 1999-2000, che termina però con la retrocessione del club.

Nazionale

Schumacher e Bernard Dietz festeggiano la vittoria della Germania Ovest al campionato d'Europa 1980

È sceso per la prima volta in campo con la nazionale il 25 maggio 1979 in occasione dell'amichevole contro l'Islanda[5]. Vince poi gli Europei del 1980 e perde le finali dei Mondiali del 1982 e del 1986, sempre da titolare. Nella semifinale dei Mondiali 1982 contro la Francia, passata alla storia come notte di Siviglia, colpisce in uscita con l'anca Patrick Battiston (intervento non sanzionato dall'arbitro olandese Charles Corver): il difensore francese perde due denti, e si ritrova a terra privo di conoscenza con due vertebre incrinate[1].

È stato inoltre tra i convocati della Selezione Europea nella gara ufficiale con la nazionale italiana del 25 febbraio 1981 allo Stadio Olimpico di Roma, il 383º incontro disputato dagli azzurri, organizzata per raccogliere fondi per le vittime del terremoto dell'Irpinia: la gara si conclude con la vittoria per 3-0 della formazione ospite, nella quale Schumacher gioca per tutto il secondo tempo[6][7].

Palmarès

Giocatore

Club

Colonia: 1976-1977, 1977-1978, 1982-1983
Colonia: 1977-1978
Borussia Dortmund: 1995-1996
Fenerbahçe: 1988-1989
Fenerbahçe: 1990

Nazionale

Italia 1980

Individuale

1984, 1986

Note

  1. ^ a b c Schumacher e il caso Battiston, in repubblica.it. URL consultato il 15 marzo 2017.
  2. ^ (DE) Toni Schumacher, in transfermarkt.ch. URL consultato il 27 marzo 2017.
  3. ^ Squadra del torneo 1984, in it.uefa.com. URL consultato il 28 marzo 2017.
  4. ^ (DE) Borussia Dortmund-SC Freiburg 3-2, in transfermarkt.ch. URL consultato il 28 marzo 2017.
  5. ^ (EN) Harald Schumacher - International Matches, in rsssf.com. URL consultato il 28 marzo 2017.
  6. ^ Almanacco illustrato del calcio 1984, Edizioni Panini Modena, pagina 464
  7. ^ Italia-Selezione europea 0-3, in italia1910.com. URL consultato il 28 marzo 2017.

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Collegamenti esterni

  • (EN) Harald Schumacher, su national-football-teams.com, National Football Teams. Modifica su Wikidata
  • (DEENIT) Toni Schumacher (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG. Modifica su Wikidata
  • (DEENIT) Toni Schumacher (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG. Modifica su Wikidata
  • Harald Schumacher, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH. Modifica su Wikidata
  • (EN) Harald Schumacher, su dfb.de, Federazione calcistica della Germania. Modifica su Wikidata
  • (DE) Harald Schumacher, su fussballdaten.de, Fussballdaten Verlags GmbH. Modifica su Wikidata
  • (ENRU) Harald Schumacher, su eu-football.info. Modifica su Wikidata
  • (EN) Harald Schumacher, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàVIAF (EN) 69722472 · ISNI (EN) 0000 0001 0984 5307 · GND (DE) 118611623 · WorldCat Identities (EN) viaf-69722472
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