Herakleidas

Tetradracma
Testa Apollo di prospetto, leggermente girato, con corona di alloro; a destra: HPAKΛEIΔAΣ Auriga su quadriga veloce; sopra una Nike in volo; in esergo, KATANAIΩ[N] e sotto un pesce
AR; 26mm, 16,99 g
Tetradramma di Kimon
Aretusa, di faccia, leggermente girata a sinistra, capelli sciolti, delfini che nuotano tra i capelli; AREΘOΣA in giro; [ΚΙΜΩΝ] sull'ampyx, piccolo ΣΩ nascosto tra i capelli sulla sinistra. Aretusa su quadriga veloce a sinistra, tiene le redini; sopra Nike che cammina e incorona Aretusa, la meta caduta sotto gli zoccoli dei cavalli, spiga di grano in esergo.
AR; 17,10 g

Herakleidas, o Eraclida (in greco antico: Ἡρακλείδας?; ... – ...; fl. 413-403 a.C.[1]), è stato un medaglista e un incisore di conii greco antico, attivo nella monetazione di Catana; fa parte del ristretto numero di incisori di conii dell'antichità di cui si conosce il nome, tramandato dalla firma sulle monete.

Biografia

Herakleidas è noto tramite le firme apposte nei conii delle monete di Catana.

A Catana, hanno inciso diversi artista: Prokles, Euainetos, Choirion ed Herakleidas.[2]

Lui e Choirion sono gli unici ad aver inciso conii solo per questa zecca[1]. Le sue monete sono databili tra la battaglia dell'Asinaro, del 413 a.C. e il 403 a.C. quando Dionisio I conquista Catana[1].

Gli sono attribuiti vari conii. Sicuramente suoi sono quelli che recano la sua firma, sul dritto di due tetradracmi. In entrambi questi conii è raffigurato Apollo, quasi di prospetto, con i capelli sciolti, circondati da una corona di alloro a tre foglie[1]. La testa di Apollo in una delle monete ha una struttura plastica, morbida e armoniosa in cui si è voluto riconoscere un'influenza della testa di Atena incisa da Euclida sulle monete di Siracusa, mentre l'altra è concepita in uno stile più severo, che appare da una certa durezza nel contorno del volto, dal più serrato movimento plastico dei tratti e dalla fissità dello sguardo.[3]

L'immagine ricorda quella dell'Aretusa incisa da Kimon, ma c'è incertezza su quale sia la moneta che precede l'altra[1].

È riportata anche una dracma con la firma HPAKΛEIΔA al dritto e con quella di Choirion (ΧΟΙΡΙΩΝ) al rovescio[4].

Esiste anche un tetradracma che reca come firma una semplice Η, ma l'attribuzione a Herakleidas non è sicura[2].

Le monete arcaiche di Catana firmate H o )( non sono da attribuire a questo artista[2][4].

Note

  1. ^ a b c d e Stazio.
  2. ^ a b c Weil, p. 16.
  3. ^ Eraclida, in le muse, IV, Novara, De Agostini, 1965, p. 370.
  4. ^ a b Forrer, p. 479.

Bibliografia

  • (EN) William Smith (a cura di), Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870.
  • (DE) Rudolf Weil, Die Künstlerinschriften der sicilischen Münzen, Berlino, Verlag G. Reimer, 1884, p. 16.
  • (EN) Arthur Evans, Syracusan Medallions and Their Engravers, in Numismatic Chronicle, 1891, passim.
  • (EN) Leonard Forrer, Herakleidas, in Biographical dictionary of medallists, vol. II, 1904, pp. 479-480.
  • (DE) W. Amelung, Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia, 1908, p. 104.
  • (EN) Barclay Vincent Head, Historia Numorum: a Manual of Greek Numismatics, 2ª ed., Londra, Oxford, 1911 [1887], p. 175.
  • (DE) (DE) Kurt Regling, Herakleidas, in Paulys Realencyclopädie der Classischen Altertumswissenschaft, vol. VIII,1, Stoccarda, 1912, col. 457–457.
  • (EN) Stuart Jones, Category of ancient sculptures in the Municipal collection Rome, Oxford, 1912, pp. 274-277.
  • Attilio Stazio, Herakleidas, in Enciclopedia dell'arte antica, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.
  • (DE) Lauri Oskar Theodore Tudeer, Die Tetradrachmenprägung von Syrakus in der Periode der Signierende Künstler in Zeitschrift für Numismatik 30 (1913), pp 1–292
  • (DE) W. Klein, Vom antiken Rococo, Lipsia, 1921, p. 109.
  • W. Fuchs, Storia della scultura greca, Milano, Rusconi, 1982.
  • Ranuccio Bianchi Bandinelli, Enrico Paribeni, L'arte dell'antichità classica. Grecia, Torino, UTET Libreria, 1986, ISBN 88-7750-183-9.
  • Antonio Giuliano, Arte greca : Dall'età classica all'età ellenistica, Milano, Il saggiatore, 1987.
  • Antonio Giuliano, Storia dell'arte greca, Roma, Carocci, 1988, ISBN 88-430-1096-4.
  • (EN) Jerry Jordan Pollitt, The art of ancient Greece : sources and documents, Cambridge, Cambridge University Press, 1990, p. 120, ISBN 0-521-27366-8.
  • Pierluigi De Vecchi e Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, Milano, Bompiani, 1999, ISBN 88-451-7107-8.
  • (EN) Ian Jenkins, Greek Architecture and Its Sculpture, Cambridge, Harvard University Press, 2006.
  • (EN) Michael Gagarin, Elaine Fantham, The Oxford encyclopedia of ancient Greece and Rome, Oxford, Oxford University Press, 2010, ISBN 978-0-19-517072-6.
  • (EN) G. M. Muskett, Greek Sculpture, Londra, Bristol Classical Press, 2012.

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