Il narratore ambulante

Il narratore ambulante
Titolo originaleEl hablador
AutoreMario Vargas Llosa
1ª ed. originale1987
1ª ed. italiana1989
Genereromanzo
Lingua originalespagnolo
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Il narratore ambulante (titolo orig. El hablador) è un romanzo del 1987 dello scrittore Mario Vargas Llosa. Il libro è costruito con la tecnica del montaggio alternato: da una parte il racconto del narratore, dall'altra un hablador racconta le storie dei Machiguenga.

Trama

La storia raccontata dal narratore parla dei suoi ricordi sul popolo amazzonico dei machiguenga. Questo popolo si caratterizza per l'assenza totale di una gerarchia e il nomadismo all'interno della foresta. I machiguenga (popolo che cammina) si credono il popolo eletto che deve camminare sempre per evitare che il sole sprofondi. Il narratore ci racconta di come sia venuto a conoscenza di questo popolo attraverso l'amico Mascarita, figlio di un ebreo e di una creola e afflitto da una grossa voglia sul volto che lo rende mostruoso. Durante l'università si appassiona all'etnologia. Dopo la laurea però rifiuta la borsa di studio per la Francia e parte per l'Amazzonia.

Qualche anno dopo il protagonista fa una spedizione nell'Amazzonia insieme ad un gruppo di ricerca ed entra in contatto con la società machiguenga. Lì due linguisti-missionari, i coniugi Schneil, che vivono spesso tra gli indigeni, gli raccontano di una figura sociale poco chiara ma importante: il parlatore. Prima di partire per l'Europa incontra Mascarita, il quale gli dice di non aver mai sentito parlare degli hablador. Insieme se la prendono con i linguisti che vogliono portare il progresso ai quei popoli barbari da sempre. Tuttavia nemmeno i missionari sono riusciti nell'impresa (come nemmeno gli spagnoli e gli Inca) perché la foresta è un luogo troppo duro. Il narratore parte per l'Europa e decide di scrivere una storia sui machiguenga. Attraverso le biblioteche dei missionari spagnoli conosce la cosmogonia machiguenga – che inizialmente gli ricorda quella dantesca. In Francia incontra il vecchio docente Matos Mar che gli dice che Mascartia è tornato in Israele con il padre, ma la cosa non è convincente.

Tornato dall'Europa, il protagonista diresse un programma televisivo culturale La torre di Babele. Gli viene proposto un servizio sul Centro Estivo linguistico e lui coglie l'occasione per fare un servizio sui machiguenga. Aveva continuato ad interessarsi ai Machiguenga, ma mai qualcuno aveva scritto o studiato i parlatori: come se non esistessero. Dei cinquemila machiguenga esistenti, circa la metà avevano accettato di vivere nei villaggi con dei contatti con i missionari (cosa assurda per quel popolo). Adesso avevano un cacicco (capovillaggio) che era anche pastore evangelico. I Machicuenga stavano scomparendo, divenendo caricature di occidentali. Visitano due villaggi, ma i cacicchi fingono di non sapere cosa siano i parlatori. Allora lui lo chiede ai vecchi Schneil i quali gli raccontano due incontri con questi strani soggetti. Si viene a sapere che essi incontrarono un parlatore con una grossa voglia sul volto (Mascarita) che non voleva che gli Schenil ascoltassero i suoi racconti. Mascarita è l'ultimo parlatore del popolo dei machiguenga; il lettore è indotto già precedentemente a cogliere questa conclusione. infatti le ultime storie che il parlatore racconta ai machiguenga sono quelle del popolo ebraico: Gregor Samsa, la storia di Cristo e la Diaspora.

Edizioni italiane

  • Il narratore ambulante, traduzione di Angelo Morino, Collana La Scala stranieri, Milano, Rizzoli, 1989, ISBN 978-88-176-7883-4.
  • Il narratore ambulante, trad. di Angelo Morino, Collana ET Scrittori n.1633, Torino, Einaudi, 2010, ISBN 978-88-06-20115-9, pp.224.
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