International Women of Courage Award

Gli International Women of Courage Awards del 2020 a Washington

L’International Women of Courage Award (in italiano Premio internazionale donne coraggiose), conosciuto anche come U.S. Secretary of State's International Women of Courage Award, è un riconoscimento conferito annualmente dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America a donne di tutto il mondo che abbiano dimostrato leadership, coraggio, intraprendenza e disponibilità al sacrificio per gli altri, in particolare nella promozione dei diritti delle donne.

Storia

Il premio è stato istituito nel 2007 dal Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America Condoleezza Rice[1] in occasione della Giornata internazionale della donna che si celebra l'8 marzo in molti paesi nel mondo. Ogni ambasciatore degli Stati Uniti ha la facoltà di segnalare la candidatura di una donna.[2]

Albo d'oro

2007

I premi 2007 sono stati assegnati a:[3]

  • Ruth Halperin-Kaddari (Israele)[4]
  • Jennifer Louise Williams (Zimbabwe)
  • Siti Musdah Mulia (Indonesia)
  • Ilze Jaunalksne (Lettonia)
  • Samia Al-Amoudi (Arabia Saudita)
  • Mariya Ahmed Didi (Maldive)
  • Sara Susanna Trimarco (Argentina)
  • Aziza Siddiqui (Afghanistan)
  • Sundus Abbas (Iraq)
  • Shatha Abdul Razzak Abbousi (Iraq)
  • Mary Akrami (Afghanistan)

2008

I premi 2008 sono stati assegnati a:[5]

2009

I premi 2009 sono stati assegnati a:[6]

2010

I premi 2010 sono stati assegnati a:[8]

2011

I premi 2011 sono stati assegnati a:[9]

2012

I premi 2012 sono stati assegnati a:[10]

2012 International Women of Courage Awards, 8 marzo 2012.
In piedi, da sinistra: Melanne Verveer (ospite), Leymah Gbowee (ospite), Shad Begum, Aneesa Ahmed, Hawa Abdallah Mohammed Salih, Samar Badawi, Tawakel Karman (ospite).
Sedute, da sinistra: Maryam Durani, Pricilla de Oliveira Azevedo, Zin Mar Aung, Michelle Obama, Hillary Clinton, Jineth Bedoya Lima, Hana Elhebshi, Şafak Pavey

2013

I premi 2013 sono stati assegnati a:[12]

2014

I premi 2014 sono stati assegnati a:[13]

2015

I premi 2015 sono stati assegnati a:[14]

2016

I premi 2016 sono stati assegnati a:[15]

2017

I premi 2017 sono stati assegnati a:[26]

2018

I premi 2018 sono stati assegnati a:[27]

23 marzo 2018, la First Lady Melania Trump e il sottosegretario di Stato alla diplomazia pubblica e agli affari pubblici Heather Nauert con le vincitrici del premio 2018: (sedute) Roya Sadat, Julissa Villanueva, Aliyah Khalaf Saleh, Maria Elena Berini; (in piedi) Aiman Umarova, Feride Rushiti, L'Malouma Said, Godelieve Mukasarasi, Sirikan Charoensiri

2019

I premi 2019 sono stati assegnati a:[28][29]

2020

I premi 2020 sono stati assegnati a:[30]

  • Zarifa Ghafari (Afghanistan)
  • Lucy Kocharyan (Armenia)
  • Shahla Humbatova (Azerbaigian)
  • Ximena Galarza (Bolivia)
  • Claire Ouedraogo (Burkina Faso)
  • Saıragúl Saýytbaı (Cina)
  • Susanna Liew (Malaysia)
  • Amaya Coppens (Nicaragua)
  • Jalila Haider (Pakistan)
  • Amina Khoulani (Siria)
  • Yasmin al Qadhi (Yemen)
  • Rita Nyampinga (Zimbabwe)

2021

I premi 2021 sono stati assegnati a:[31]

2022

I premi 2022 sono stati assegnati a:[32]

  • Rizwana Hasan (Bangladesh)
  • Simone Sibilio do Nascimento (Brasile)
  • Ei Thinzar Maung (Myanmar)
  • Josefina Klinger Zúñiga (Colombia)
  • Taif Sami Mohammed (Iraq)
  • Facia Boyenoh Harris (Liberia)
  • Najla El Mangoush (Libia)
  • Doina Gherman (Moldova)
  • Bhumika Shrestha (Nepal)
  • Carmen Gheorghe (Romania)
  • Roegchanda Pascoe (Sudafrica)
  • Phạm Đoan Trang (Vietnam)

2023

Le vincitrici dell'edizione 2023 nella Sala Est della Casa Bianca, assieme alla first lady Jill Biden e al Segretario di Stato Antony Blinken

I premi 2023 sono stati assegnati a:[33]

  • Hadeel Abdel Aziz (Giordania)
  • Danièle Darlan (Repubblica Centrafricana)
  • Bolor Ganbold (Mongolia)
  • Zakira Hekmat (Afghanistan)
  • Meaza Mohammed (Etiopia)
  • Julija Pajevs'ka (Ucraina)
  • Ras Adiba Radzi (Malaysia)
  • Doris Ríos (Costa Rica)
  • Alba Rueda (Argentina)
  • Bakhytzhan Toregozhina (Kazakistan)
  • Bianka Zalewska (Polonia)

Un ulteriore Honorary Group Award è stato assegnato alle "donne e ragazze manifestanti dell'Iran" in risposta alla morte di Mahsa Amini e alle proteste in corso contro il governo.[34]

2024

I riconoscimenti 2024 sono stati assegnati a:[35]

  • Benafsha Yaqoobi (Afghanistan)
  • Fawzia Karim Firoze (Bangladesh)
  • Volha Harbunova (Bielorussia)
  • Ajna Jusić (Bosnia ed Erzegovina)
  • Myintzu Win (Birmania)
  • Marta Beatriz Roque (Cuba)
  • Fátima Corozo (Ecuador)
  • Fatou Baldeh (Gambia)
  • Fariba Balouch (Iran)
  • Rina Gonoi (Giappone)
  • Rabha El Haymar (Morocco)
  • Agather Atuhaire (Uganda)

Note

  1. ^ Perkins, Dan (May 2007). "U.S. Secretary of State Salutes 10 International Women of Courage – The Women Were Nominated by U.S. Embassies for Their Exceptional Courage and Leadership in Advocating for Women's Rights and Advancement" (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2014).. Diversityinbusiness.com. Retrieved March 9, 2012.
  2. ^ (EN) Secretary's International Women of Courage Award, su state.gov, United States Department of State (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2011).
  3. ^ (EN) Honorees, su 2001-2009.state.gov, U.S. Department of State. URL consultato il 30 agosto 2018.
  4. ^ (EN) International Women's Issues Archives, su 2001-2009.state.gov. URL consultato il 1º aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2018).
  5. ^ (EN) International Women of Courage Award Ceremony: 2008, su 2001-2009.state.gov. URL consultato il 15 settembre 2018.
  6. ^ (EN) 2009 International Women of Courage Award, su 2009-2017.state.gov. URL consultato il 3 settembre 2018.
  7. ^ Askar Aktalov, The Uzbek Journalist Tadjibayeva Partook in the Making of the Book and Film "The Hour of the Jackal" (in Russian), in Knews, 2 febbraio 2012. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2014).
  8. ^ (EN) 2010 International Women of Courage Award, su 2009-2017.state.gov. URL consultato il 3 settembre 2018.
  9. ^ (EN) International Women of Courage Awards, su whitehouse.gov, 10 marzo 2011. URL consultato il 16 settembre 2018.
  10. ^ (EN) 2012 International Women of Courage Award Winners, su U.S. Department of State, 5 marzo 2012. URL consultato il 16 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2012).
  11. ^ (EN) U.S. Embassy Presents “International Woman of Courage” Award, su malta.usembassy.gov (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2014).
  12. ^ (EN) 2013 International Women of Courage Award Winners, su 2009-2017.state.gov. URL consultato il 4 settembre 2019.
  13. ^ (EN) Bios of 2014 Award Winners, su 2009-2017.state.gov. URL consultato il 5 settembre 2018.
  14. ^ (EN) Biographies of 2015 Award Winners, su 2009-2017.state.gov, 23 gennaio 2015. URL consultato il 7 marzo 2015.
  15. ^ (EN) 2016 International Women of Courage Award, su U.S. Department of State. URL consultato il 19 settembre 2018.
  16. ^ (EN) Sara Hossain receives Int'l Women of Courage Award, su thedailystar.net, 31 marzo 2016.
  17. ^ (EN) U.S. Secretary of State’s International Women of Courage Awardee, su guardian.bz. URL consultato il 18 settembre 2018.
  18. ^ Guatemala’s Women: Moving Their Country Forward « Central America Network, su centralamericanetwork.org. URL consultato il 21 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2018).
  19. ^ (EN) Kurdish Ezidi woman receives International award, su kurdistan24.net. URL consultato il 1º aprile 2018.
  20. ^ (EN) Malaysian activist Nisha Ayub is first transgender to win US Women of Courage award, su asiancorrespondent.com. URL consultato il 21 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2016).
  21. ^ a b IPPMEDIA - The Guardian, The Guardian on Sunday, Nipashe, Nipashe Jumapili, su ippmedia.com.
  22. ^ Slovenka bola ocenená ministrom USA: Vynašla sa počas migrantskej krízy, su topky.sk.
  23. ^ (EN) US State Department honours Sudanese "tea lady" for her courage - Radio Tamazuj, su radiotamazuj.org. URL consultato il 21 settembre 2018 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2016).
  24. ^ (EN) Chiang Mai activist wins US 'courage award', in Bangkok Post, 30 marzo 2016. URL consultato il 10 settembre 2018.
  25. ^ (EN) State Department Honors 'International Women of Courage', su nbcnews.com.
  26. ^ (EN) 2017 International Women of Courage Award, su U.S. Department of State. URL consultato il 10 settembre 2018.
  27. ^ (EN) 2018 International Women of Courage Award, su U.S. Department of State. URL consultato il 21 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2018).
  28. ^ (EN) 2019 International Women of Courage Award, su U.S. Department of State. URL consultato il 6 marzo 2019.
  29. ^ A gennaio venne annunciata tra le vincitrici la giornalista finlandese Jessikka Aro, ma l'assegnamento venne ritratto a marzo prima del conferimento.
  30. ^ 2020 International Women of Courage Award, su U.S. Department of State. URL consultato il 15 novembre 2020.
  31. ^ (EN) 2021 International Women of Courage Awardees, su state.gov. URL consultato il 22 marzo 2021.
  32. ^ (EN) 2022 International Women of Courage Award Recipients Announced, su United States Department of State. URL consultato il 17 aprile 2022.
  33. ^ (EN) 2023 International Women of Courage (IWOC) Award Receipts Announced, su state.gov, 6 marzo 2023. URL consultato il 7 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2023).
  34. ^ (EN) US Honors Women and Girls Who Protested in Iran, su voanews.com, 9 marzo 2023. URL consultato il 7 maggio 2023.
  35. ^ (EN) 2024 International Women of Courage Award, su state.gov. URL consultato il 24 marzo 2024. State.gov

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Collegamenti esterni

  • (EN) Secretary's International Women of Courage Award, su U.S. Department of State. URL consultato il 18 settembre 2018.
  • 2018 International Women of Courage Award Ceremony, su Flickr. URL consultato il 18 settembre 2018.
  • 2017 International Women of Courage Award Ceremony: March 29, 2017, su Flickr. URL consultato il 18 settembre 2018.
  • 2016 International Women of Courage Award Ceremony: March 29, 2016, su Flickr. URL consultato il 18 settembre 2018.