Jan Saudek

Jan Saudek

Jan Saudek (Praga, 13 maggio 1935) è un fotografo ceco.

Biografia

Figlio di un direttore di banca, di origine ebraica e di madre non-ebrea, Jan Saudek nasce a Praga nel 1935. Con l'occupazione tedesca del marzo 1939 si trova a vivere la difficile esperienza dei bambini dell'Olocausto. Suo padre e diversi dei suoi fratelli maggiori sono deportati nel Campo di concentramento di Terezín, mentre Jan e il gemello Karel sono inviati in un centro per bambini di matrimonio misto vicino al confine con la Polonia.[1]

Dopo la guerra comincia a dipingere e disegnare. Nel 1950 viene assunto presso una tipografia e dal 1954 al 1956 viene chiamato ad assolvere gli obblighi di leva. Nel 1958 sposa Marie, dalla quale avrà due figli: Samuel e David. Nel 1959 Marie gli regala la prima vera macchina fotografica, una Flexaret 6 x 6.

Nel 1963, ispirato dai lavori di Edward Steichen e dal catalogo della sua famosa esposizione a New York intitolata The Family of Man, decide di diventare un fotografo professionista.

Nel 1969 si reca per la prima volta negli USA, dove il curatore Hugh Edwards lo incoraggia a continuare nella sua professione di fotografo e all'università di Bloomington nell'Indiana inaugura la sua prima mostra personale.

Tornato a Praga, è costretto a lavorare in uno scantinato per evitare il controllo della polizia. Le sue prime fotografie erano stampate in bianco e nero o virate seppia. Verso la metà degli anni settanta, su pressione dei suoi clienti, prende la decisione di colorare ad acquerello le sue stampe in bianco e nero, dando vita ad uno stile particolare e riconoscibile.

I suoi temi principali sono l'erotismo e il corpo femminile, che Saudek carica di simboli religiosi e politici di corruzione e innocenza. Spesso raffigura scene oniriche, dipinte a mano, in cui figure nude o seminude vengono ritratte sullo sfondo di una parete dall'intonaco scrostato, che altro non è che la parete del suo scantinato. Altro tema ricorrente della fotografia di Saudek è l'evocazione dell'infanzia. Spesso Saudek ritrae lo stesso soggetto, nella stessa posa, a distanza di anni per descrivere il trascorrere del tempo.

Nel 1970 Saudek si separa dalla moglie Marie. La sua reputazione internazionale cresce sempre di più e molte sono le collaborazioni di prestigio e le esposizioni dei suoi lavori, ad Anversa, Bruxelles, Bonn, Losanna, Parigi, Chicago. Nel 1983 viene pubblicata la prima monografia su Saudek, "Il mondo di Jan Saudek", in lingua inglese, tedesca e francese.

Nel 1984, dopo anni di lavoro in una fabbrica, il governo comunista gli concede un permesso così che, libero dal vincolo del salario settimanale, dedica tutte le sue capacità e il suo tempo alla fotografia artistica.

Saudek vive e lavora tuttora a Praga. Suo fratello gemello Karel, in arte Kája Saudek, (1935-2015) è stato un prestigioso fumettista e illustratore.

Alcuni lavori di Saudek sono entrati nella cultura popolare occidentale, riprodotti su poster e copertine di dischi.

Note

  1. ^ Saudek, J., Fricke, C. (1998), Jan Saudek, Taschen, Köln.

Bibliografia

  • Jan Saudek[1] Archiviato il 4 luglio 2008 in Internet Archive. (1998, Taschen) ISBN 3-8228-7916-9
  • Pouta lásky (Chains of Love). [Saudek.com] ISBN 80-239-8225-7
  • Saudek. Prague: Slovart. ISBN 80-7209-727-X
  • Saudek, Jan: Ženatý, svobodný, rozvedený, vdovec. Prague: Slovart, 2000. ISBN 80-7209-701-6
  • Saudek, Jan: Národní divadlo 2006/07. National Theatre 2006/07 Season. Prague: Národní divadlo, 2007. ISBN 978-80-7258-019-4

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale, su saudek.com. Modifica su Wikidata
  • (EN) Jan Saudek, su Goodreads. Modifica su Wikidata
  • (EN) Jan Saudek, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
  • www.saudekfilm.com, su saudekfilm.com.
  • Jan Saudek: Prague Printemps (1990). (26-minute film di Jerome de Missolz).
  • Jan Saudek: Bound by Passion (2008). (Documentario di Adolf Zika)
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