Louise Bourgeois

Ritratto di Louise Bourgeois
Premio Wolf Premio Wolf per le arti 2002
Premio Premio Imperiale 1999

Louise Joséphine Bourgeois (Parigi, 25 dicembre 1911 – New York, 31 maggio 2010) è stata una scultrice e artista francese.

Biografia

Maman, situata davanti alla National Gallery of Canada

Louise Bourgeois si formò come scultrice alla École des Beaux-Arts di Parigi, per poi approdare a New York nel 1938. Acquisì la cittadinanza degli Stati Uniti nel 1951, dopo esser stata indagata da Joseph McCarthy,[1] e partecipò a diversi correnti artistiche, dapprima sotto l'influenza del surrealismo degli emigrati dall'Europa e dedicandosi, a partire dagli anni sessanta, alla lavorazione del metallo realizzando tra l'altro delle installazioni.

La sua popolarità aumentò con la partecipazione alla documenta nel 1992 ed alla Biennale di Venezia nel 1993. Negli anni più maturi, l'artista si occupa in maniera approfondita di temi come la sessualità, la famiglia e la solitudine, rappresentando immagini trasfigurate del membro maschile nelle sue installazioni e celebrando il concetto di maternità con enormi sculture filigrane a forma di ragno; si tratta di opere di carattere onirico spesso ripetute per essere poi installate in diverse città, dell'altezza di una decina di metri.

La Tate Modern di Londra le ha dedicato un'ampia retrospettiva in occasione del suo novantacinquesimo compleanno (2007), destinata a continuare in diverse sedi di prestigio tra cui il Centre Pompidou[2]. Al pian terreno della Mori Tower, nel quartiere di Roppongi Hills a Tokyo, è possibile ammirare e toccare una delle sue celebri sculture a forma di ragno gigante. Dal 5 maggio al 19 settembre 2010 è stata aperta al pubblico una retrospettiva a Venezia a cura di Germano Celant, presso la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, che presenta la produzione quasi sconosciuta di opere realizzate in stoffa.

Nel 1997 presso la Fondazione Prada[3] di Milano c'è stata la prima importante retrospettiva in Italia con delle nuove sculture fatte di abiti che richiamavano l'idea di una memoria personale di cui liberarsi, tema assai caro all'artista.

Nell'ottobre del 2016 è stata installata nel Parco della sculture di Origgio (VA) una grande scultura donata dall'artista alla città grazie all'intercessione dell'artista italiano e suo amico Giovanni Rizzoli. L'opera, intitolata The Couple (2003), rappresenta un viscerale abbraccio tra due figure antropomorfe sospese a un albero ed è l'unica opera di grandi dimensioni della Bourgeois esposta in uno spazio pubblico non museale in Europa.

È scomparsa nel 2010 a New York all'età di 98 anni.[4]

Scritti

  • Distruzione del padre / Ricostruzione del padre. Scritti e interviste, A cura di Marie-Laure Bernadac e Hans-Ulrich Obrist. Traduzione di Giuseppe Lucchesini e Marcella Majnoni, Macerata, Quodlibet 2009

Onorificenze

Medaglia per le scienze e per le arti (Austria) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per le scienze e per le arti (Austria)
— 2005

Note

  1. ^ «Duchamp, Ozenfant e io [Louise Bourgeois] ci conoscevamo già, ma ci incontrammo di nuovo quando fummo indagati da McCarthy nel 1951. Subimmo sorti diverse. Duchamp aveva amici potenti, quindi era al sicuro. Ozenfant era un uomo molto difficile, originale e indipendente. Se attaccato, attaccava a sua volta, come un bambino. Fu quindi espulso dal Paese. Ma io mi sono difesa. Fui interrogata varie volte dopo aver chiesto la cittadinanza. La mia linea di difesa era che non avevo a che fare né sapevo nulla dell'attività politica degli uomini con cui avevo una relazione. E per fortuna le donne avevano allora ottenuto almeno questo diritto: non ero considerata solo la moglie o l'amica di qualcuno. Ero Louise Bourgeois. E lo sono sempre stata.» (Distruzione del padre / Ricostruzione del padre. Scritti e interviste, pag.127, Louise Bourgeois, a cura di Marie-Laure Bernadac e Hans-Ulrich Obrist. Traduzione di Giuseppe Lucchesini e Marcella Majnoni, Macerata, Quodlibet 2009)
  2. ^ (ENFR) Marie-Laure Bernadac, Élisabeth Lebovici e Frances Morris, Louise Bourgeois, éditions de la Tate Publishing (ISBN 978-1-85437-687-9), 2007, e in collaborazione con Jonas Storsve, Centre Pompidou, 2008, (ISBN 978-2-84426-355-1).
  3. ^ LOUISE BOURGEOIS – Fondazione Prada, su fondazioneprada.org. URL consultato il 1º ottobre 2017.
  4. ^ Notizia della morte sul Corriere della Sera

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Bourgeois, Louise, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata
  • Alexandra Andresen, Bourgeois, Louise, in Enciclopedia Italiana, VI Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2000. Modifica su Wikidata
  • Bourgeois, Louise, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata
  • (EN) Louise Bourgeois, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • Louise Bourgeois, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne. Modifica su Wikidata
  • Opere di Louise Bourgeois, su MLOL, Horizons Unlimited. Modifica su Wikidata
  • (EN) Opere di Louise Bourgeois, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata
  • (EN) Louise Bourgeois, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
  • MOMA, Louise Bourgeois - The Complete Prints & Books, su moma.org.
  • Women.it, scheda artista, su women.it. URL consultato il 4 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2008).
  • (EN) Louise Bourgeois - Xavier Hufkens, su xavierhufkens.com.
  • recensione alla mostra alla Tate Gallery del 2007/8 di Stefano Jossa
  • (EN) Louise Bourgeois Louise Bourgeois exhibition - Fundació Antoni Tàpies 6/11/1990 - 6/1/1991
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