María Barranco

María Barranco nel 2020

Dulcenombre de María Magdalena de los Remedios Barranco García[1], nota semplicemente come María Barranco (Malaga, 11 giugno 1961), è un'attrice spagnola, vincitrice del Premio Goya per la migliore attrice non protagonista nel 1989 e nel 1991.

Biografia

Nata a Malaga[2], abbandonò gli studi in medicina per iscriversi alla scuola di recitazione[3]. Si trasferì poi a Madrid dove intraprese una carriera nel teatro.

Il debutto al cinema avvenne nel 1985, ma la fama arrivò nel 1988, quando fu scelta da Pedro Almodóvar per interpretare il ruolo di Candela in Donne sull'orlo di una crisi di nervi. Il film si rivelò un successo nazionale ed internazionale e lanciò la carriera dell'attrice, che per questo lavoro vinse il Premio Goya per la migliore attrice non protagonista[4] e il Premio Sant Jordi per la migliore attrice spagnola[5].

Tornò a collaborare con Almodóvar in Légami!, per poi lavorare con registi del calibro di Enrique Urbizu e Ventura Pons. Per la sua interpretazione di una prostituta transessuale[6] nel film Le età di Lulù di Bigas Luna, l'attrice ottenne il secondo Goya alla migliore attrice non protagonista, ad appena due anni di distanza dal primo[7].

Lavorò anche per svariate produzioni televisive, tra cui la telenovela Per sempre.

Vita privata

Dal 1982 al 2004 fu sposata con il regista Imanol Uribe, per il quale recitò in tre pellicole[3]. La coppia ebbe una figlia di nome Andrea[8]. Dopo il divorzio, l'attrice raccontò di aver trascorso un lungo periodo di ristrettezze economiche e di essere stata aiutata dalla politica Cristina Almeida[3][9][10][11].

Filmografia

María Barranco ai Premi Goya 2017

Cinema

Televisione

María Barranco nel 2014
  • Gol... y al Mundial-82 - programma TV (1982)
  • La comedia musical española - serie TV, 5 episodi (1985)
  • La mujer de tu vida - serie TV, 2 episodi (1990)
  • La forja de un rebelde - serie TV, 1 episodio (1990)
  • Los ladrones van a la oficina - serie TV, 1 episodio (1993)
  • Señor alcalde - serie TV, 18 episodi (1998)
  • Ellas son así - serie TV, 22 episodi (1999)
  • La sopa boba - serie TV, 11 episodi (2004)
  • Los Serrano - serie TV, 1 episodio (2006)
  • Ellas y el sexo débil - serie TV, 4 episodi (2006)
  • Cámping - film TV (2006)
  • Un difunto, seis mujeres y un taller - film TV (2007)
  • Amare per sempre (Amar en tiempos revueltos) - telenovela, 2 episodi (2009)
  • Hospital Central - serie TV, 2 episodi (2011)
  • Per sempre (Amar es para siempre) - telenovela, 269 episodi (2017-2018)
  • Piccole coincidenze (Pequeñas coincidencias) - serie TV, 5 episodi (2020)
  • Servir y proteger - serie TV, 10 episodi (2020)

Riconoscimenti

Note

  1. ^ (ES) Entrevista a María Barranco - Es Cine - 21/11/14, su youtube.com. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  2. ^ (ES) María Barranco: «Adivina quién viene esta noche», su blogs.canalsur.es. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  3. ^ a b c (ES) María Barranco: "Soy muy despistada, lo pierdo todo, y hasta me da vergüenza", su laopinioncoruna.es. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  4. ^ (ES) GOYA A LA MEJOR ACTRIZ DE REPARTO, su mariabarranco.es. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  5. ^ (ES) MARÍA BARRANCO Y CRISTINA PLAZAS, AGRADECIDAS DE RECIBIR EL ÁGUILA DE ORO, su aguilarfilmfestival.es. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  6. ^ Emanuel Levy, Gay Directors, Gay Films?, Columbia University Press, 25 agosto 2015, p. 60, ISBN 978-0-23-152653-1. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  7. ^ (ES) PREMIO GOYA MEJOR ACTRIZ DE REPARTO, su mariabarranco.es. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  8. ^ (ES) María Barranco, abuela divorciada, no necesita un hombre a su lado, su libertaddigital.com. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  9. ^ (ES) Cuando las 'chicas Almodóvar' pasaron apuros económicos, su vanitatis.elconfidencial.com. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  10. ^ (ES) María Barranco: madre, abuela, soltera y rescatada por Cristina Almeida, su elmundo.es. URL consultato il 15 gennaio 2024.
  11. ^ (ES) Cristina Almeida y María Barranco, la ‘extraña pareja’ que comparte piso, su vanitatis.elconfidencial.com. URL consultato il 15 gennaio 2024.

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