Massimo Cacciatori

Massimo Cacciatori
Cacciatori alla Lazio nei primi anni '80
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 178 cm
Peso 73 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex portiere)
Termine carriera 1989 - giocatore
2001 - allenatore
Carriera
Giovanili
1965-1967  Del Duca Ascoli
1968-1969  Inter
1969-1970  Cagliari
1970-1972  Inter
Squadre di club1
1972-1978  Sampdoria177 (-180)
1978-1985  Lazio68 (-82)
1985-1989  Gubbio76 (-?)
Nazionale
19??-19??Bandiera dell'Italia Italia Sperimentale1 (-?)
Carriera da allenatore
1991-1993  Ascoli
1994-1995  AnconaVice
1995-1996  Ancona
1996-1997  Teramo
1997-1998  Ascoli
1999-2000  Gualdo
2000-2001  Campobasso
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 
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Massimo Cacciatori (Ascoli Piceno, 4 maggio 1951) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo portiere.

Carriera

Giocatore

Cacciatori (ultimo a destra accosciato) portiere della Sampdoria 1976-77

Cresciuto nel Del Duca Ascoli, fu nelle giovanili di Inter e Cagliari[1][2] prima di diventare professionista nelle file della Sampdoria con cui esordì in serie A il 29 ottobre 1972 a Palermo in un incontro terminato 0-0[3].

Dopo sei campionati con i blucerchiati Cacciatori fu ceduto alla Lazio[4]. In quel primo anno con la maglia biancoceleste, all'Olimpico il 9 maggio 1979, gli fu respinto il rigore decisivo dal portiere avversario Lorenzo Frison, estremo difensore del Palermo, nella gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia, conclusasi 5-4 per i rosanero dopo i tempi supplementari (terminati sullo 0-0, come i 90' della partita d'andata): Cacciatori fu spinto a tirare quel rigore in quanto invocato dalla Curva Nord, dopo aver parato all'ex laziale Vito Chimenti il quinto calcio di rigore.[5] Tre giorni prima, in campionato, Cacciatori aveva respinto un altro rigore, calciato dall'attaccante del Perugia Gianfranco Casarsa, specialista che tirava da fermo.[6]

Nella successiva stagione calcistica 1979-1980, del portiere laziale si ricorda una prestazione a Torino contro la Juventus che permise ai biancocelesti di concludere sullo 0-0 e al tecnico juventino Giovanni Trapattoni di definire "prodigiosi" gli interventi di Cacciatori.[7] Alcuni giorni dopo, in una domenica piovosa, il 23 marzo 1980, al termine di Pescara-Lazio (2-0), in un maxi-blitz della Guardia di Finanza, Massimo Cacciatori viene arrestato, prelevato da un cellulare direttamente allo stadio, assieme ai compagni di squadra Bruno Giordano, Lionello Manfredonia e Giuseppe Wilson, per quello che fu definito il cosiddetto scandalo del Totonero, che coinvolse anche il presidente del Milan, Felice Colombo, ed i calciatori rossoneri Enrico Albertosi e Giorgio Morini, oltre ad alcuni di Perugia, Palermo e Genoa. Coinvolti in questo giro di risultati addomesticati anche Franco Cordova, Oscar Damiani, Paolo Rossi e Giuseppe Savoldi. L'accusa per tutti è di truffa ai danni degli scommettitori del Totocalcio. Lazio e Milan vengono retrocesse in Serie B, Cacciatori viene in un primo momento radiato, poi la pena è ridotta a cinque anni di squalifica, ma ritornò a giocare dopo la vittoria della Nazionale italiana ai Mondiali spagnoli.

Cacciatori capitano del Gubbio nel 1987-1988

Così, con la Lazio ancora in Serie B, durante la stagione 1982-1983 che segnerà il ritorno in massima serie della squadra romana, Cacciatori è reintegrato in rosa all'età di 32 anni, e per volontà del nuovo presidente Giorgio Chinaglia, è di nuovo titolare all'avvio della stagione in serie A del 1983-1984.[8] L'8 gennaio 1984, dopo l'incontro Lazio-Pisa, in cui la squadra capitolina uscì sconfitta per 0-1, Cacciatori si infortuna e viene sostituito da Fernando Orsi. L'alto rendimento di quest'ultimo nelle successive partite ed il contemporaneo risollevarsi della Lazio dalla zona retrocessione, inducono il mister argentino Juan Carlos Morrone a non utilizzare il portiere ascolano. La stagione termina così con l'ingresso in campo all'88' dell'ultima partita di campionato a Pisa: la Lazio, in vantaggio per 2-1, e con quel risultato certa della salvezza, due minuti dopo l'ingresso di Cacciatori, al 90', subisce il gol di Ferruccio Mariani. Nonostante il pareggio la Lazio comunque è salva al 13º posto, l'ultimo delle non retrocesse. La stagione successiva, quella della mesta retrocessione dei biancocelesti in B, è vissuta da Cacciatori interamente in panchina.

Il portiere marchigiano termina la sua carriera agonistica al Gubbio, dove milita per quattro stagioni alla fine degli anni ottanta, divenendo anche capitano della compagine umbra e contribuendo, nell'annata 1986-1987, alla vittoria del Campionato Interregionale e, dopo il vittorioso spareggio-promozione con il Poggibonsi, al ritorno dei rossoblù nel calcio professionistico, in Serie C2.

Allenatore

Al termine della sua carriera agonistica Cacciatori ha conseguito il patentino di Allenatore di Prima Categoria. Ha allenato ad Ascoli, Ancona, Gualdo, Teramo e Campobasso.

Dal 2001 è docente di "tecnica del portiere" alla Scuola Allenatori F.I.G.C. di Coverciano. Nel 2004 ha scritto un libro di testo per il suddetto corso, Il portiere moderno.[9]

Note

  1. ^ Calciomercato 1969-70 storiainter.com
  2. ^ Calciomercato 1970-71 storiainter.com
  3. ^ Ninni Geraci, Dalla Favorita il primo punto per la Samp (PDF), in l'Unità, 30 ottobre 1972, p. 9. URL consultato il 15 dicembre 2020.
  4. ^ Paolo Caprio, Lazio con pochi ritocchi in grado di riscattare una stagione incolore? (PDF), in l'Unità, 24 luglio 1978, p. 10.
  5. ^ Non basta un grande Viola per qualificare la Lazio, L'Unità, 9 maggio 1979.
  6. ^ Anche la Lazio s'inchina al Perugia, L'Unità, 6 maggio 1979.
  7. ^ Da Torino un po' di ossigeno per la squadra più sospettata, L'Unità, 9 marzo 1980.
  8. ^ Nella partita della festa Giordano fa il mattatore, L'Unità, 18 giugno 1983.
  9. ^ Tesi di laurea: Il portiere di calcio moderno, la costruzione del ciclo settimanale di allenamento (2ª parte) Archiviato il 24 ottobre 2007 in Internet Archive. Calciatori.com

Bibliografia

  • Almanacco illustrato del calcio, Modena, Edizioni Panini, 1979, p. 30.

Collegamenti esterni

  • (DEENIT) Massimo Cacciatori (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG. Modifica su Wikidata
  • (DEENIT) Massimo Cacciatori (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG. Modifica su Wikidata
  • Massimo Cacciatori, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH. Modifica su Wikidata
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