Memento mori

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Memento mori (letteralmente: «ricordati che devi morire») è una nota locuzione in lingua latina.

Memento mori in un mosaico romano (Museo archeologico di Napoli)

Origine

La frase scaturisce da una particolare usanza tipica dell'antica Roma: quando un generale rientrava nella città dopo un trionfo bellico e sfilando nelle strade raccoglieva gli onori che gli venivano tributati dalla folla, correva il rischio di essere sopraffatto dalla superbia e dalle manie di grandezza. Per evitare che ciò accadesse, qualcuno alle sue spalle gli pronunciava la frase: «Respice post te. Hominem te memento» ("Guarda dietro a te. Ricordati che sei un uomo").[1]

Epoca barocca

Il memento mori divenne poi popolare nell'arte ecclesiastica cristiana della Controriforma e raggiunse il suo apice simbolico nella pittura seicentesca e nella natura morta nella cui composizione appare sovente un teschio posizionato accanto a fiori e frutta, spesso accostato simbolicamente a un orologio, a rimarcare il concetto del tempus fugit.[2] Divenne inoltre il motto dei monaci trappisti, che in questo modo ricordavano la caducità del tempo presente e l'imminenza del giudizio particolare per la vita o la morte eterna.

Galleria d'immagini

  • Iscrizione di memento mori sul portale di un cimitero a Firenze in cui si vede la scritta in latino che dice: "Ricordati, uomo, che polvere sei e polvere ritornerai"
    Iscrizione di memento mori sul portale di un cimitero a Firenze in cui si vede la scritta in latino che dice: "Ricordati, uomo, che polvere sei e polvere ritornerai"
  • Memento mori in avorio in un rosario del Cinquecento (Metropolitan Museum of Art, New York)
    Memento mori in avorio in un rosario del Cinquecento (Metropolitan Museum of Art, New York)
  • L'Albero della Vita (Ignacio de Ries) (1653), Cattedrale di Segovia
    L'Albero della Vita (Ignacio de Ries) (1653), Cattedrale di Segovia
  • Un memento mori in un mosaico nel convento di San Gregorio a Roma recante il motto greco γνῶθι σαυτόν (conosci te stesso, oggi esposto al Museo nazionale romano, presso le Terme di Diocleziano)
    Un memento mori in un mosaico nel convento di San Gregorio a Roma recante il motto greco γνῶθι σαυτόν (conosci te stesso, oggi esposto al Museo nazionale romano, presso le Terme di Diocleziano)
  • Forio d'Ischia, Memento mori nel santuario di san Francesco di Paola
    Forio d'Ischia, Memento mori nel santuario di san Francesco di Paola
  • Milano, San Marco: "Io ero qual tu sei / tu sarai qual son io"
    Milano, San Marco: "Io ero qual tu sei / tu sarai qual son io"

Note

  1. ^ Tertulliano, Apologeticum, XXXIII, 4, trad. Onorato Tescari (1951). L'usanza è ricordata anche da Epitteto, Diatribe, III, 24, 85, che afferma: «Se bacerai il tuo bimbo, un fratello, un amico, non darti appieno alla rappresentazione e non permettere che l'effusione gioiosa avanzi quant'essa vuole ma tirala indietro, impediscila come quelli che stanno a tergo dei condottieri in trionfo e richiamano alla loro memoria che sono esseri umani» (trad. Franco Scalenghe Archiviato il 19 maggio 2016 in Internet Archive.).
  2. ^ Barbara Martusciello, L’orologio come soggetto delle arti visive (e come investimento), su Art a Part of Cult(ure), 28 novembre 2021. URL consultato il 1º dicembre 2021.

Voci correlate

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