Multiinsieme

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Un multiinsieme, in matematica, e più in particolare nella combinatoria, nella logica matematica e nella teoria degli insiemi, è una generalizzazione del concetto basilare di insieme. Potrebbe definirsi con un elenco che ammette elementi ripetuti: si potrebbe ad esempio rappresentare con un elenco come a , a , a , b , b , c {\displaystyle a,a,a,b,b,c} . Una tale collezione, infatti, non corrisponde alla concezione prevalente di insieme come collezione di elementi tutti distinti tra loro. Ma nella definizione di multiinsieme, a differenza di quello che accade per un elenco o una lista, non è rilevante l'ordine in cui compaiono gli elementi.

Formalmente, un multiinsieme è definito come una coppia M = ( A , m ) {\displaystyle M=(A,m)} , dove A {\displaystyle A} è un insieme e m : A N {\displaystyle m\colon A\rightarrow \mathbb {N} ^{*}} è una funzione a valori naturali positivi; A {\displaystyle A} viene detto insieme supporto del multiinsieme, i suoi elementi si dicono elementi del multiinsieme ed m {\displaystyle m} molteplicità del multiinsieme. Si può dire che la funzione molteplicità associa ad ogni elemento del multiinsieme un numero di ripetizioni che costituiscono il multiinsieme stesso; per esempio nel caso sopra menzionato si ha:

  • m ( a ) = 3 , {\displaystyle m(a)=3,}
  • m ( b ) = 2 , {\displaystyle m(b)=2,}
  • m ( c ) = 1. {\displaystyle m(c)=1.}

Si osservi che la sola funzione molteplicità individua completamente un multiinsieme: in effetti la nozione può ridursi a quella di funzione a valori interi positivi e per un generico multiinsieme, ricorrendo alla nozione di dominio, si può scrivere ( A , m ) = ( d o m ( m ) , m ) {\displaystyle (A,m)=(\mathrm {dom} (m),m)} .

La somma dei numeri di ripetizioni esprime il numero delle coppie costituenti la funzione m {\displaystyle m} e quindi viene detta cardinalità del multinsieme.

Risulta utile servirsi dei termini e delle notazioni dei multiinsiemi per ragioni di pratica espositiva, come accade per i due primi esempi del paragrafo che segue e in varie questioni enumerative nella combinatoria e nella teoria dei gruppi.

Da quanto detto si evince in modo esplicito che se l'insieme immagine di m {\displaystyle m} (ossia l'insieme dei valori assunti da m {\displaystyle m} ) coincide con l'insieme { 1 } {\displaystyle \{1\}} , allora il multiinsieme si può confondere con il suo insieme sostegno.

Naturalmente, dato che ogni funzione si può presentare come insieme di coppie, ogni multiinsieme M = ( A , m ) {\displaystyle M=(A,m)} può essere presentato come l'insieme delle coppie ordinate { ( a , m ( a ) ) : a A } {\displaystyle \{(a,m(a)):a\in A\}} ; nell'esempio iniziale: M = { ( a , 3 ) , ( b , 2 ) , ( c , 1 ) } {\displaystyle M=\{(a,3),(b,2),(c,1)\}} .

Il numero dei multinsiemi di cardinalità k {\displaystyle k} di un insieme A {\displaystyle A} di cardinalità n {\displaystyle n} è dato dal coefficiente binomiale ( k 1 n 1 ) {\displaystyle {k-1 \choose n-1}} ; è quindi uguale al numero delle composizioni di k {\displaystyle k} in n {\displaystyle n} parti.[non chiaro]

Se si specifica un universo U {\displaystyle U} di cui A {\displaystyle A} sia sottoinsieme, la definizione di funzione molteplicità diviene m u : U N {\displaystyle m_{u}\colon U\rightarrow \mathbb {N} } ; in tal caso, la molteplicità degli elementi di U {\displaystyle U} non appartenenti ad A {\displaystyle A} è nulla.

Il numero di tali multinsiemi di cardinalità k {\displaystyle k} di un insieme U {\displaystyle U} di cardinalità n {\displaystyle n} viene detto, nella terminologia combinatoria classica, numero delle combinazioni con ripetizione di n {\displaystyle n} oggetti di classe k {\displaystyle k} .

La funzione molteplicità m u : U N {\displaystyle m_{u}\colon U\rightarrow \mathbb {N} } generalizza la funzione indicatrice di un insieme, quest'ultima essendo vincolata ad assumere solo i valori 0 o 1.

Esempi

La nozione di multiinsieme serve per individuare con chiarezza la collezione dei fattori primi di un dato numero naturale. Se per esempio si osserva che 720 = 2 4 3 2 5 {\displaystyle 720=2^{4}3^{2}5} , si può affermare che il multiinsieme dei fattori primi di 720 è A = { ( 2 , 4 ) , ( 3 , 2 ) , ( 5 , 1 ) } {\displaystyle A=\{(2,4),(3,2),(5,1)\}} . Un altro esempio è dato dalle radici di un polinomio; ad esempio le radici del polinomio x 3 5 x 2 + 7 x 3 {\displaystyle x^{3}-5x^{2}+7x-3} costituiscono il multiinsieme { ( 1 , 2 ) , ( 3 , 1 ) } {\displaystyle \{(1,2),(3,1)\}} .

Si osservi che nei due esempi precedenti, parlando di multiinsiemi si hanno enunciati piuttosto chiari e si evitano discorsi nei quali si usa a sproposito il termine insieme.

Nella pratica spesso un multiinsieme viene efficacemente individuato con una notazione esponenziale che si richiama alla fattorizzazione degli interi: per l'esempio del polinomio si potrebbe scrivere { radici di  x 3 5 x 2 + 7 x 3 } = 1 2 3 1 {\displaystyle \{{\text{radici di }}x^{3}-5x^{2}+7x-3\}=1^{2}3^{1}} . Anche per questa notazione si conviene di evitare di scrivere gli esponenti uguali a 1. Talora un multiinsieme viene presentato con un istogramma formato da colonne di quadratini uguali sovrapposti.

Si potrebbero trattare anche multiinsiemi aventi come sostegno un insieme infinito: in effetti una successione di interi (come la successione di Fibonacci o la successione dei numeri di Catalan) potrebbe considerarsi un multiinsieme. Di solito però si considerano solo multiinsiemi con sostegno finito.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • (EN) Eric W. Weisstein, Multiinsieme, su MathWorld, Wolfram Research. Modifica su Wikidata
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