Naqshbandiyya

La "Catena d'oro" dell'Ordine sufi Naqshbandi, ospitante i nomi dei 40 più venerati Gran Maestri dell'Ordine.

La Naqshbandiyya (al-Naqshbandiyya, Nakşibendi, Naksbendi, Naksbandi, in arabo نقشبندية?) è una delle più importanti confraternite mistiche islamiche Sufi.
Il nome dell'Ordine ha subito mutamenti nel tempo. Originariamente chiamato "al-Siddīqiyya", ai tempi di Bayazid Bistami, in quelli di ʿAbd al-Khāliq al-Ghujdawānī era invece chiamato "al-Tayfūriyya", e nel periodo compreso tra ʿAbd al-Khāliq al-Ghujdawānī e Shah Naqshband era chiamato "Khwajagan" o "Hodja". Dal tempo di Shah Naqshband è infine diventato Naqshbandiyya.

Storia

La Naqshbandiyya è il solo ordine mistico islamico che pretenda di tracciare la sua linea spirituale (silsila) dal Profeta Maometto, attraverso il suo primo Compagno, suo suocero e suo primo successore alla guida politica delle Umma (Khalīfa), Abū Bakr.
Questa linea si collega indirettamente anche con ʿAlī b. Abī Ṭālib,[1] il cugino e poi genero di Maometto, quarto Califfo e primo Imam dello Sciismo, attraverso Jaʿfar al-Ṣādiq. Al contrario, numerosi altri Ordini sufi (ṭuruq) tracciano la loro discendenza direttamente da ʿAlī.[2][3]

Pur riallacciandosi al nipote di Maometto, la Naqshbandiyya pretende di derivare da al-Ḥusayn, mentre ad esempio la Shadhiliyya afferma di derivare da al-Ḥasan.

L'Ordine Naqshbandi vanta inoltre di discendere dagli insegnamenti di Abū Yaʿqūb Yūsuf al-Hamadānī, che è accreditato come colui che istituì le pratiche della confraternita e come colui che dispose il dhikr puramente mentale che la caratterizza.[4] L'Ordine fu in seguito associato al grande mistico Muḥammad Bahāʾ al-Dīn Naqshbandī Bukhārī, da cui ha preso la sua denominazione. Alcuni invece propendono per altre ipotesi e pensano che il nome significhi, ad esempio, "gli incisori (del cuore)" o "la catena d'oro".

Principi ispiratori di uno Shaykh sufi Naqshbandi

Ciò che segue dovrebbe essere sempre applicato agli autentici maestri sufi Naqshbandi che costituiscono le "Genti della Sunna (al-sunnah wa al-jama):

  • Costoro seguono i precetti del Sacro Corano e le pratiche e le norme derivate dal comportamento e dalle parole del Profeta ne adottano il modello nel modo di esprimersi, di agire, di pensare e nei sentimenti; costoro seguono inoltre il significato interiore della religione, cercando di comprenderlo e di applicarlo.
  • Essi saranno osservanti della Shari'a - per esempio, uomini e donne non si mescoleranno. Alcuni murīd (discepoli) dell'ordine Naqshbandī Ḥaqqānī sono noti per le loro pratiche riguardanti le arti musicali, su permesso degli Shaykh e sotto la loro supervisione. Debbono essere ʿulamāʾ, perché non può esserci taṣawwuf senza ʿilm (conoscenza, scienza).

Note

  1. ^ Anna Zelkina, Quest for God and Freedom: Sufi Responses to the Russian Advance in the North Caucasus, New York University Press (1º ottobre 2000), p. 77, nota 11: There are some Naqshbandi branches which trace their silsila through Ali ibn Abi Taleb, see Algar, 1972, pp. 191-3; al-Khani, 1308. pg 6
  2. ^ Scott Alan Kugle, Sufis & saints' bodies: Mysticism, Corporeality and Sacred Power in Islam, University of North Carolina Press, 2007, p. 143, ISBN 0-8078-5789-0. See Google book search.
  3. ^ Muhammad Hisham Kabbani, Classical Islam and the Naqshbandi Sufi Tradition, Islamic Supreme Council of America, 2004, p. 557, ISBN 1-930409-23-0.
  4. ^ Trimingham, J. Spencer. "The Chief Tariqa Lines." The Sufi Orders in Islam, Oxford, Clarendon, 1971. Print

Bibliografia

  • Algar, Hamid, Sufism: Principles and Practice, Islamic Publications International, 1998, ISBN 1-889999-02-4.
  • Bennett, John G., The Masters of Wisdom, Bennett Books, 1995, ISBN 1-881408-01-9.
  • Clayer, Nathalie, Muslim Brotherhood Networks, European History Online, Mainz: Institute of European History, 2011, retrieved: 23 May 2011.
  • Itzchak Weismann, The Naqshbandiyya: Orthodoxy and Activism in a Worldwide Sufi Tradition, Routledge, 2007, ISBN 0-415-32243-X.
  • Sheikh Hisham Kabbani, The Naqshbandi Sufi Way History and Guidebook of the Saints of the Golden Chain, Kaza publications inc., 1995.

Voci correlate

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Naqshbandiyya

Collegamenti esterni

  • Naksibendi Hakkani Tarikat, su naksibendi.org. URL consultato il 13 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2014).
  • Shaykh Said Afandi al-Chirkawi visit to Inkho Video
  • Naqshbandi Mujjadidi Saifi, su saifi.info.
  • Official Journal of Sheikh Nazim Al-Haqqani, su saltanat.org. URL consultato il 12 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2019).
  • Website of Sheikh Nazim, su sheiknazim2.com.
  • Media Library and Live Broadcast of the Haqqani Golden Chain, su sufilive.com.
  • World Listing of Haqqani Golden Chain Associates, su sufilive.com.
  • Community Website of the Haqqani Fellowship, su haqqanisoul.com. URL consultato il 13 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2016).
  • Official Website of Naqshbandiya Mujaddidiya Qasimiya, su mohrasharif.com.
  • Official Website of Naqshbandi Mujaddidi Aslami Sufi Order, su naqshbandi.org.uk.
  • Naqshbandi-Haqqani Sufi Order, su naqshbandi.org.
  • Naqshbandi Sufi Order of Australia, su naqshbandi.asn.au.
  • Naqshbandi Haqqani Australia Sufi Path Group, su sufipath.com.au. URL consultato il 21 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2012).
  • Naqshbandiya Mujaddidiya Qasimiya, su ghamkol.co.uk. URL consultato il 13 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2009).
  • Official Website of Naqshbandiya Mujaddidiya Ghaffari Bakshi Tahiri - Jamaat Islahulmuslimeen, su islahulmuslimeen.org.
  • Naqshbandi Nur Muhammadan Realities, su nurmuhammad.com.
  • Naqshbandi-Haqqani Pakistan, a website dedicated to Maulana Sheikh Nazim Adil Al-Haqqani, su naqshbandi.com.pk.
  • Naqshbandi-Haqqani Singapore, a website dedicated to Maulana Sheikh Nazim Adil Al-Haqqani, su Sufihub.com.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 214151594516505352635 · LCCN (EN) sh85089787 · GND (DE) 2120538-3 · BNF (FR) cb13163508v (data) · J9U (ENHE) 987007558259005171 · WorldCat Identities (EN) viaf-214151594516505352635
  Portale Islam: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Islam