Odalisca

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Interno di harem con odalisca di Jean-Auguste-Dominique Ingres, dipinto nel 1842
La grande odalisca, opera di Jean Auguste Dominique Ingres, celebre artista della corrente del neoclassicismo
La grande odalisca, opera di Jean-Auguste-Dominique Ingres, celebre artista della corrente del neoclassicismo

Un'odalisca era una schiava vergine, che poteva poi divenire concubina o sposa nei serragli dell'Impero ottomano. La maggior parte di loro era parte degli harem dei sultani turchi.

Etimologia

La parola deriva dal turco odalık, che significa cameriera, domestica (da oda, camera).

Status

L'odalisca non era una concubina dell'harem, ma poteva diventarlo. Le odalische erano alla base della scala sociale dell'harem, servendo non il sultano, ma piuttosto le sue mogli e concubine, come domestiche personali. Le odalische erano solitamente schiave donate al sultano, sebbene alcune famiglie georgiane e caucasiche spingessero le figlie ad entrare nei serragli come odalische, sperando che diventassero poi concubine o mogli del sultano.

Odalisca, dipinta da Jules Joseph Lefebvre (1874)

Uso recente

Nell'uso popolare, la parola odalisca si riferisce spesso (piuttosto inappropriatamente, data la natura verginale di queste schiave) ad amanti o concubine di ricchi uomini.

Nella cultura occidentale durante il diciannovesimo secolo, le odalische divennero figure comuni fantastiche nella pittura orientalistica, venendo raffigurate in molti quadri erotici del tempo.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Odalisca, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

Odalisca, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

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