Operazione Soberanía

L'operazione Soberania fu l'inattuato piano argentino di invasione delle isole Picton, Lennox e Nueva del Cile, nel corso della controversia del canale Beagle[1] tra Argentina e Cile, che era sotto la mediazione del Vaticano[2].

Disposizione delle forze armate argentine per lanciare l'attacco al Cile nel 1978 durante la "Operación Soberanía".

Il piano

Esso prevedeva una serie di operazioni contemporanee o collegate:

  • un attacco aeronavale dal mare verso le postazioni cilene nella Terra del Fuoco, con la mobilitazione da parte della Armada Argentina della portaerei Veinticinco de Mayo col suo gruppo aereo imbarcato e della sua scorta formata da un cacciatorpediniere e due corvette lanciamissili;
  • un attacco aereo della Fuerza Aérea Argentina sulle principali basi della Fuerza Aérea de Chile da distruggere a terra;
  • una serie di attacchi terrestri con unità di fanteria e corazzate sui principali passi andini verso il territorio cileno.

Le forze in quel momento erano pesantemente sbilanciate a favore argentino, in quanto il Cile era sotto embargo per la dittatura di Augusto Pinochet, che prevedeva una guerriglia in stile montoneros. Il piano non fu attuato per la mediazione vaticana, ma nel 1982 l'allora presidente argentino Leopoldo Galtieri, nel 1978 comandante di un corpo d'armata dell'esercito argentino, si proponeva di rimetterlo in essere dopo la fine della guerra delle Falkland[3], motivo per cui durante il conflitto i cileni simpatizzarono, unica nazione sudamericana, con gli inglesi.

Il piano fu definitivamente abbandonato per la sconfitta subita durante la suddetta guerra delle Falkland e la caduta della giunta militare argentina.

Note

  1. ^ Historia y Arqueologia Marítima
  2. ^ Quando Giovanni Paolo II evitò la guerra tra Cile e Argentina, in L'Occidentale, 06 gennaio 2009. URL consultato il 28 agosto 2012.
  3. ^ "Ex militar argentino: "Ibamos a atacar a Chile después de las Malvinas" Archiviato il 22 ottobre 2012 in Internet Archive., en latercera.com, consultado el 23-11-09.

Bibliografia

  • Áreas, Tabaré, y Santiago Palazzo. Como se paró la guerra con Chile. Revista Somos, 8 de julio de 1983.
  • Balza, General Martín Antonio, y Mariano Grondona: Dejo Constancia: memorias de un general argentino. Editorial Planeta, Buenos Aires 2001, ISBN 950-49-0813-6
  • Barros V., Mario. Nuestras relaciones con Argentina. Revista de Marina Nº 842, año 1998.
  • Bulnes Serrano, Francisco, y Patricia Arancibia Clavel: La Escuadra En Acción. Editorial Grijalbo, 2004, ISBN 956-258-211-6
  • Corbacho, Alejandro Luis: Predicting the Probability of War During Brinkmanship Crises: The Beagle and the Malvinas Conflicts, Universidad del CEMA, Argentina, Documento de Trabajo No. 244, Septiembre de 2003.
  • Hernekamp, Karl, Der argentinisch-chilenisch Grenzstreit am Beagle-Kanal, in Institut für Iberoamerika-Kunde, Hamburgo, 1980.
  • Laudy, Mark: The Vatican Mediation of the Beagle Channel Dispute: Crisis Intervention and Forum Building Archiviato il 29 maggio 2008 in Internet Archive.
  • Madrid Murúa, Rubén: "La Estrategia Nacional y Militar que planificó Argentina, en el marco de una estrategia total, para enfrentar el conflicto con Chile el año 1978", Memorial del Ejército de Chile, Edición Nº 471, págs. 50-69, Santiago, Chile, 2003
  • Ministerio de Relaciones Exteriores de Chile: Relaciones Chileno-Argentinas, La controversia del Beagle. Ginebra, 1979
  • Passarelli, Bruno, El Delirio Armado. Argentina-Chile. Editorial Sudamericana., Buenos Aires.1998
  • Romero, Luis Alberto. Argentina in the twentieth Century. Pennsylvania State University Press, translated by James P. Brennan, 1994, ISBN 0-271-02191-8
  • (EN) Tribunal Arbitral, Beagle Channel Arbitration between the Republic of Argentina and the Republic of Chile: Report and Decision of the Court of Arbitration, 17 de febrero de 1977, Naciones Unidas, 1977 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2008).
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