Partito Libertà e Accordo

Partito Libertà e Accordo
Hürriyet ve İtilâf Fırkası
StatoBandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano
SedeCostantinopoli
Fondazione1911
Dissoluzione1919
IdeologiaNazionalismo liberale
Costituzionalismo
Liberalismo
CollocazioneCentro
Seggi massimi Camera dei deputati
70 / 275
(1911)
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Il Partito Libertà e Accordo (turco: Hürriyet ve İtilâf Fırkası), precedentemente noto anche come Unione Liberale o Intesa Liberale, era un partito politico ottomano liberale attivo tra il 1911 e il 1913, durante la seconda era costituzionale. Come Unione Liberale o Intesa Liberale, era il secondo più grande partito nel parlamento ottomano del 1911. Era riuscito a organizzarsi nella maggior parte delle province dell'Impero ottomano. Il programma politico del partito sosteneva l'ottomanismo, il decentramento del governo e i diritti delle minoranze etniche.[1]

Il Partito Libertà e Accordo vero e proprio fu fondato il 21 novembre 1911 da quei Giovani Turchi in opposizione al Comitato di Unione e Progresso,[1][2] e attirò immediatamente 70 deputati nelle sue file. Molti membri provenivano dall' ex Partito Liberale ottomano, sciolto nel 1910. Solo 20 giorni dopo la sua formazione, il Partito Libertà e Accordo vinse le elezioni suppletive condotte a Istanbul con un voto.[3] Fu il principale sfidante del Comitato Unione e Progresso durante le elezioni del 1912, che il Comitato truccò a suo favore, assegnando a Libertà e Accordo solo 6 seggi su 275 totali. Membri degni di nota includevano il principe Sabahaddin, Kâmil Pascià, Rıza Tevfik Bölükbaşı, Ali Kemal, Refik Halit Karay, Rıza Nur, Mehmed Hâdî Pascià, Damat Ferid Pascià, Mehmed Rauf Pascià, Mizancı Murat, Gümülcineli İsmail e Lütfi Fikri Bey.

Gli albanesi dell'Impero Ottomano svolsero un ruolo di primo piano nel partito, come Basri Bey Dukagjini di Debre (moderna Debar), Hasan Prishtina e Midhat Frashëri (il figlio di Abdyl Frashëri, che servì come vice rappresentante del Vilayet di Giannina nel Parlamento Ottomano) che furono tra i suoi undici fondatori.[1]

Il partito fu soppresso dopo il Raid alla Sublime Porta del gennaio 1913, in cui la direzione del Comitato di Unione e Progresso, i Tre Pascià, prese de facto il controllo dell'Impero. Fu rifondato all'indomani della prima guerra mondiale. Nell'impero ottomano successivo alla fine della grande guerra, il partito divenne noto per i suoi tentativi di sopprimere e perseguire il Comitato di Unione e Progresso.

Note

  1. ^ a b c (EN) Gawrych, George W. (George Walter), 1950-, The crescent and the eagle : Ottoman Rule, Islam and the Albanians, 1874-1913, p. 190, ISBN 978-1-78672-444-1, OCLC 1030625024. URL consultato il 3 gennaio 2021.
  2. ^ (TR) Birinci, Ali, Hürriyet ve İtilaf Fırkası, İstanbul, Dergah Yayınları, 1990, p. 84.
  3. ^ (TR) Mehmet Burak Durdu, OSMANLI DEVLETİ'NDE JÖN TÜRK HAREKETİNİN BAŞLAMASI VE ETKİLERİ[collegamento interrotto], 2003, p. 307, DOI:10.1501/OTAM_0000000502. URL consultato il 3 gennaio 2021.

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Partito Libertà e Accordo
Controllo di autoritàVIAF (EN) 137643728 · ISNI (EN) 0000 0001 0664 5035 · LCCN (EN) n95111524 · BNF (FR) cb15510859s (data) · J9U (ENHE) 987007404006205171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n95111524
  Portale Politica
  Portale Storia
  Portale Turchia