Peter Baltes

Peter Baltes
NazionalitàBandiera della Germania Germania
GenereHeavy metal
Periodo di attività musicale1979 – in attività
GruppiAccept, U.D.O.
Album pubblicati22
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Peter Baltes (Solingen, 4 aprile 1958) è un bassista tedesco.

È lo storico bassista del gruppo tedesco heavy metal Accept, di cui è stato membro per ben 26 anni. Con tale gruppo Peter ha pubblicato 17 album, vendendo circa 30 milioni di copie di dischi. Egli ha collaborato anche con altri gruppi come i Dokken, il progetto solista di Don Dokken e il progetto solista di John Norum.

Lo stile di Peter portò alla nascita di nuovi generi musicali durante gli anni '70, '80 e '90, fatto che rese la sua figura, come quella di tutti i membri degli Accept, immortale per il genere heavy metal.

Curiosità

  • Peter suonò il basso nell'album dei Dokken, Breaking the Chains, del 1983 e registrò parti vocali per l'album degli Scorpions "Savage Amusement".
  • Egli si è esibito al Monsters of Rock del 1984.
  • È stato votato miglior bassista (#1 bass player) nella rivista Burn Magazine nel 1985.
  • È stato votato best bass player in Europe da Metal Hammer nel 1985.
  • Peter vive attualmente in Pennsylvania dove è membro attivo del Christian Life Center.
  • Ha due figli, Zen e Sebastian.

Discografia

Con gli Accept

Album in studio

Album live

EP

Con i Dokken

Con Don Dokken

Con John Norum

  • 1992 - Face the Truth
  • 1996 - Worlds Away

Con Wolf Hoffmann

Voci correlate

Altri progetti

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  • Wikimedia Commons
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Collegamenti esterni

  • Peter Baltes, su Last.fm, CBS Interactive. Modifica su Wikidata
  • (EN) Peter Baltes, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata
  • (EN) Peter Baltes, su Discogs, Zink Media. Modifica su Wikidata
  • (EN) Peter Baltes, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. Modifica su Wikidata
  • (EN) Peter Baltes, su SecondHandSongs. Modifica su Wikidata
  • (EN) Peter Baltes, su Encyclopaedia Metallum. Modifica su Wikidata
  • Peter Baltes.com, su peterbaltes.com. URL consultato il 30 aprile 2019 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2010).
  • rockfactory, su rocfac.com. URL consultato il 26 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2012).
  • accept archive, su acceptarchive.com.
  • schlared.com. URL consultato il 21 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2019).
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