Primordia Coenobii Gandersheimensis

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Primordia Coenobii Gandersheimensis
AutoreRoswitha di Gandersheim
1ª ed. originaledopo il 973
Generesaggio
Sottogenerestoriografia
Lingua originalelatino
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Composti dopo la morte dell'imperatore Ottone I, cioè dopo il 973, i 594 esametri de Le origini del convento di Gandersheim (Primordia Coenobii Gandersheimensis) sono l'ultima opera di Rosvita; se da un lato si legano al poema epico, di cui costituiscono una sorta di antefatto, dall'altro si riallacciano anch'essi ai poemetti e ai drammi per l'idealizzazione eroica di alcuni personaggi, vere incarnazioni della virtù cristiana, e per la presenza dell'elemento miracoloso interpretato in chiave provvidenziale.

La poetessa riesce a calare il lettore nell'atmosfera un po' rarefatta del convento, di cui racconta la felice storia dalla fondazione nell'856 fino al 919, l'anno della morte di Cristina, terza badessa , succeduta alle sorelle maggiori Atumonda e Gerberga I.

Se Rosvita si ferma oltre mezzo secolo prima della sua epoca, è probabilmente perché i suoi non sono più tempi di serenità e di pace. Rosvita tace sui suoi tempi e ne soffre, ma il suo silenzio non è una resa; indica infatti con chiarezza i modelli di vita ai quali le consorelle dovrebbero attenersi.

Nell'ultima opera la poetessa rivela una maggiore eleganza nello stile e una maggiore padronanza della lingua; i Primordia quindi si possono considerare la degna conclusione dell'attività letteraria e il frutto più maturo della sua carriera