Purosangue inglese

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Purosangue inglese
Specie Cavallo
Sceptre, purosangue inglese
Altri nomiPSI
Localizzazione
Zona di origineGran Bretagna
Epoca di origine1793
DiffusioneTutto il mondo
Aspetto
Altezza150-173 cm
Peso320-450 kg
MantelloBaio, baio scuro, sauro, morello, grigio, (roano e ubero sono molto rari )
Allevamento
UtilizzoIppica, equitazione
CarattereCoraggioso, affettuoso, affidabile

Il purosangue inglese (PSI) è una razza equina originaria della Gran Bretagna. Sono cavalli ben noti per la loro agilità e velocità. Si tratta di una razza selezionata per la corsa al galoppo negli ippodromi.

Storia

Ufficialmente le origini moderne del purosangue inglese si fanno risalire al 1793 con la nascita dello Stud Book (libro delle origini o libro genealogico dei cavalli da corsa) dalle famose 50 fattrici indigene, le Royal Mares, e da tre stalloni orientali: Byerly Turk, Darley Arabian e Godolphin Barb, dai quali discende in linea maschile la totalità dei moderni Purosangue da corsa. Ai tre cavalli menzionati è possibile aggiungere un quarto stallone, Curwen’s Bay Barb, in quanto ha offerto anch'esso un buon contributo genetico. Infatti, da questi quattro stalloni proviene circa un terzo dei geni della popolazione attuale: Godolphin Arabian (contributo 13,8%), Darley Barb (6,5%), Curwen's Bay Barb (4,2%) e Byerley Turk (3,3%).[1][2]

Da studi moderni si evince che in realtà la selezione del cavallo inglese da corsa è cominciata ben prima: già dalla conquista della Britannia i Romani portarono in quella terra cavalli orientali, soprattutto il berbero, che venivano utilizzati per le corse nel Circo Massimo. Da quel momento in poi ci fu un continuo afflusso di cavalli orientali in Inghilterra, specialmente durante le Crociate, e attraverso scambi con l'Italia dove dal Medioevo si correvano i Palii. Ne consegue che anche le Royal Mares (soprannominate Hobby) erano cavalle orientali di varia origine (berbere, turche, siriane, arabe e incroci tra queste razze), velocissime, selezionate sui 400 m. Quindi, l'origine del purosangue inglese è chiaramente orientale, ma la selezione funzionale ne ha fatto un cavallo morfologicamente migliore dei suoi antenati.

Caratteri morfologici

Questi cavalli sono stati selezionati, come indica il nome anglosassone thoroughbred, per le corse al galoppo: fin dalle origini, quindi, è stata prediletta la loro potenza e la loro attitudine alla velocità piuttosto che specifiche caratteristiche fisiche. È per questo motivo che oggi la razza presenta caratteri morfologici non troppo omogenei, anche se, comunque, sono distinguibili tre tipi precisi:

  1. lo stayer: più alto e allungato, impiegato su corse tra i 2100 e 3000 metri e oltre;
  2. lo sprinter: piccolo e raccolto, impiegato sulle corse tra 1000 e 1500 metri;
  3. l'intermediate: con groppa obliqua, spalla inclinata e dorso piuttosto breve, dà il meglio tra i 1500 ed i 2000 metri.
  • Tipo: dolicomorfo
  • Collo: lungo e diritto, muscoloso, buona conformazione.
  • Garrese: prominente, linea dorso-lombare piuttosto allungata; la groppa può presentarsi più o meno obliqua a seconda del tipo; coda attaccata alta; torace molto ampio e profondo.
  • Arti: lunghi con braccio breve e molto muscoloso; articolazioni larghe ed asciutte; tendini evidenti e asciutti; gamba lunga e muscolosa; stinchi sottili; pastorale lungo giuntato; piedi piccoli, ben fatti e robusti.
  • Cute: sottilissima che lascia trasparire le vene superficiali; peli e crini sottili e lucenti.
  • Altezza al garrese: 150-173 cm (la media è intorno a 162 cm).
  • Peso: 320 – 450 kg
  • Mantelli: baio, baio oscuro, sauro, più raramente morello, grigio e roano. Con o senza marcature bianche. La pelle é finissima ricoperta da crini corti e lucidi.
  • Testa: gentile con profilo rettilineo; orecchie piccole; occhi grandi e dolci.

Carattere ed attitudini

Cavallo di gran classe, dotato di un'azione lunga e potente, molto nervoso che poco si addice a cavalieri principianti; la sua principale attitudine è la corsa al galoppo (ippica), ma eccelle anche in equitazione, specie nel concorso completo, dove i cavalli partecipanti sono quasi tutti di razza purosangue inglese.

Sebbene abbia un carattere nevrile si dimostra coraggioso, affidabile e affettuoso nei confronti del padrone.

Corse di questo tipo di cavalli si svolgono nell'ippodromo di Ascot, in Inghilterra.

Allevamento in Italia

Federico Tesio, detto "il mago di dormello"

In Italia la quasi totalità dei purosangue inglesi moderni discende dai cavalli allevati a Villa Tesio - nel comune di Dormelletto, presso la località di Dormello - dall'italiano Federico Tesio, detto il "mago di Dormello", grande studioso della razza insieme a sua moglie Lydia Fiori[3]. I suoi capolavori, nati tra l'inizio e la metà del novecento, hanno corso sotto i colori e gli stemmi della scuderia Dormello Olgiata e tra questi si possono annoverare: Apelle, Donatello II, Nearco (dal quale discende, in linea maschile, attraverso Northern Dancer oltre il 90% dei corridori odierni), Niccolò dell'Arca, Tenerani, e l'orgoglio italiano Ribot, soprannominato il cavallo del secolo[4].

L'imbattuto Ribot

Ribot era un cavallo di taglia piccola, dalla coda ben poco elegante, con nulla di imponente nell’aspetto e nemmeno Federico Tesio (morto quando Ribot aveva due anni) era rimasto particolarmente colpito da quel puledro striminzito. Senza orpelli, senza fronzoli era semplicemente costruito in modo perfetto per il suo lavoro e solo il suo sguardo tradiva quella tranquilla sicurezza in se stesso e nella sua forza, che avrebbe schiantato tutti gli avversari che provarono a batterlo. Il suo giro di cinghie era impressionante – quindici centimetri più degli altri puledri – l’unico suo problema era quello di coprire troppo col posteriore (aveva una distanza di 20 cm tra l’arcata costale e la spina iliaca, di qui la sua potenza) e quindi raggiungersi spesso, galoppando a volte un po’ risentito.

Ma una volta trovata la soluzione al problema (una ferratura più leggera, con solo cinque chiodi invece dei sette tradizionali) la sua azione al galoppo incanta tutti, inchioda gli avversari dietro di lui e gli fa inanellare una serie di vittorie impressionanti figlie della sua superiorità sia fisiologica che psichica.[5]

Note

  1. ^ Imre Bodó, Lawrence Alderson e Bertrand Langlois, Conservation Genetics of Endangered Horse Breeds, Wageningen Academic Pub, 2005.
  2. ^ Genetica dei purosangue, di Patrick Cunningham, pubbl. su Le Scienze (Scientific American), num. 275, luglio 1991, pag. 80-88
  3. ^ Roberto Cutaia, I nipoti di Ribot, un regno a cavallo, in avvenire.it, 18 aprile 2015.
  4. ^ Nicola Melillo, Ribot, 40 anni fa moriva il Mito Una lezione mai imparata, in Gazzetta dello Sport, 30 aprile 2012.
  5. ^ Allevato come si deve: il Purosangue Inglese, su Cavallo Magazine, 11 febbraio 2019. URL consultato il 23 aprile 2024.

Bibliografia

  • Federico Tesio, Puro-sangue animale da esperimento, Editoriale sportiva, 1947
  • Enrico Canti, Nel Mondo del Galoppo Vol.1,Edizioni Derby, Milano 1950
  • Enrico Canti, Nel Mondo del Galoppo Vol.2,Edizioni Derby, Milano 1950
  • Paul Stanley, An Introduction to the Thoroughbred, London, 1977
  • Luigi Gianoli, Il Purosangue, tre secoli di storia, Edizioni Equestri, Milano 1982
  • Maurizio Bongianni, Cavalli Le razze di tutto il mondo, Collana oscar illustrati Mondadori

Voci correlate

Altri progetti

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  • Wikimedia Commons
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Collegamenti esterni

  • Database di tutte le corse italiane con video, su ippica.biz.
  • Dati tecnici su corse e anagrafi, su hippoweb.it.
  • Database di genealogie da tutto il mondo dal 1700 ad oggi, su pedigreequery.com.
  • Sito dell'ente che detiene il libro genealogico, su unire.it.
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