Sangiaccato di Dedeagach

Sangiaccato di Dedeagach
Sancak-i Dedeağaç
Informazioni generali
CapoluogoDimetoka (1878–1884),
Dedeağaç (1878–1912)
Dipendente daBandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano
Amministrazione
Forma amministrativaSangiaccato
Evoluzione storica
Inizio1878
CausaIstituzione
Fine1912
CausaPrima guerra balcanica
Preceduto da Succeduto da
Bandiera dell'Impero ottomano Sangiaccato di Edirne
Bandiera dell'Impero ottomano Sangiaccato di Gallipoli
Bandiera della Bulgaria Regno di Bulgaria
Oggi parte di: Bandiera della Grecia Grecia
Bandiera della Turchia Turchia

Il sangiaccato di Dedeagach[1] o Dedeagatch[2] (in turco ottomano: Liva-i Dedeağaç, in greco Υποδιοίκησις Δεδέαγατς?), originariamente conosciuto nel 1878-1884 come Sangiaccato di Dimetoka (Liva-i Dimetoka, Υποδιοίκησις Διδυμοτείχου), era una provincia di secondo livello (sangiaccato/sanjak) dell'Impero ottomano in Tracia, facente parte del Vilayet di Adrianopoli. La sua capitale era Dedeağaç, l'odierna città greca di Alessandropoli.[3]

Storia e divisione amministrativa

Il sangiaccato venne creato nel 1878 dal territorio dei sangiaccati di Gallipoli e Adrianopoli, così come dall'isola di Samotracia, che fino ad allora era appartenuta al Vilayet dell'Arcipelago.[3] La capitale era originariamente situata a Dimetoka (Didymoteicho), ma fu trasferita a Dedeağaç (Alexandroupoli) nel 1884. Dimetoka stessa passò in seguito al sangiaccato di Adrianopoli.[4]

Comprendeva tre sotto-province o kaza,[4] che erano ulteriormente suddivise in nahiya:[3]

  • Kaza di Dedeağaç (moderna Alexandroupoli): Ferecik, Mekri, Sahinler, Samotracia (in turco Semendrek), Doğanhišar
  • Kaza di Sofulu (moderna Soufli): Pitikli, Pessani/Pisman, Kamberler-i Bala, Dervent, Ede, Ipsala
  • Kaza di Enez : Enez o Koca Ali.

Di questi, la kaza di Dedeağaç e la gran parte della kaza di Sofulu si trovano oggi in Grecia, mentre la kaza di Enez insieme a parti della kaza di Sofulu ad est del fiume Evrossi trovano in Turchia.[3]

Il sangiaccato sopravvisse fino a quando non fu occupato dalle truppe bulgare nella prima guerra balcanica (1912-1913), dopo di che la parte occidentale dell'Evros divenne una provincia bulgara (e dopo il 1919 greca), mentre quella orientale rimase sotto il controllo turco (a eccezione del periodo 1919-1922, quando fu sotto il controllo alleato e poi greco).[3]

Note

  1. ^ Bollettino del Ministero degli affari esteri parte amministrativa, Tip. del Ministero degli affari esteri, 1898, p. 528. URL consultato il 18 settembre 2021.
  2. ^ Documenti diplomatici relativi alla pace con la Turchia: Verbali delle sedute plenarie e delle sedute di commissioni della conferenza di Losanna (21 novembre 1922-1 febbraio 1923) ..., tip. del Senato, 1923, p. 69. URL consultato il 18 settembre 2021.
  3. ^ a b c d e (EL) Δεδέαγατς Σαντζάκι (1878 - 1912), su xanthi.ilsp.gr.
  4. ^ a b (DE) Andreas Birken, Die Provinzen des Osmanischen Reiches, 1. Aufl, Reichert, 1976, p. 98, ISBN 3-920153-56-1, OCLC 2475195. URL consultato il 18 settembre 2021.
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