Santuario di Jesús Nazareno de Atotonilco

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Coordinate: 21°00′14″N 100°47′37″W / 21.003889°N 100.793611°W21.003889; -100.793611
 Bene protetto dall'UNESCO
Città fortificata di San Miguel e santuario di Jesús Nazareno de Atotonilco
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(ii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2008
Scheda UNESCO(EN) Protective town of San Miguel and the Sanctuary of Jesús Nazareno de Atotonilco
(FR) Scheda
Manuale

Il santuario di Jesús Nazareno de Atotonilco è un edificio religioso situato nella piccola località di Atotonilco, nello stato messicano di Guanajuato.

Importante attrazione turistica locale nonché meta di numerosi pellegrinaggi, il santuario viene considerato uno dei migliori esempi di architettura barocca in Messico.[1]

Fa parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Storia

La costruzione della struttura, in gran parte progettata dall'architetto Luis Felipe Neri, risale al 1740, anno a partire dal quale vennero costruite la facciata, la navata principale e le cappelle annesse. La costruzione dell'edificio terminò nel 1776, ma fu necessario un periodo di oltre trent'anni per dipingere le pareti interne.[1]

Durante gli anni novanta, a causa della sua condizione di trascuratezza, l'edificio entrò a far parte dei monumenti protetti dal WMF, venne promosso dall'organizzazione non profit locale Adopte una Ombra de Arte e vennero effettuati lavori di restauro, finanziati, fra gli altri, dall'American Express e dal governo locale.[2][3]

Dal 2008 è entrato a far parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, in coppia con la città di San Miguel de Allende.[4]

Descrizione

Il santuario si trova a circa 14 km dalla città. È costruito in stile barocco, ed ornato da opere d'arte dello stesso stile. Include, al suo interno, uno schema di murali, sculture e opere intarsiate in argento.[2] Il complesso è formato da una grande chiesa e da numerose cappelle. Questi edifici sono stati decorati da un nativo del posto, Miguel Antonio Martínez de Pocasangre, con opere ad olio e murales.[1]

Secondo l'UNESCO:[4]

«La sua architettura testimonia l'influenza della dottrina di sant'Ignazio di Loyola.»

Nell'edificio è presente una statua lignea, El Señor de la Columna, che viene considerata autrice di miracoli.[1]

  • Cupola.
    Cupola.
  • Affreschi.
    Affreschi.
  • Santo Sepolcro.
    Santo Sepolcro.
  • Navata centrale.
    Navata centrale.

Note

  1. ^ a b c d Julie Doherty Meade, Moon San Miguel de Allende, Guanajuato and the Bajío, Avalon Travel, 2011.
  2. ^ a b John H. Stubbs, Time Honored: A Global View of Architectural Conservation, John Wiley & Sons, 2009, p. 13.
  3. ^ John H. Stubbs, Emily G. Makaš, Architectural Conservation in Europe and the Americas, John Wiley & Sons, 2011, p. 518.
  4. ^ a b Scheda UNESCO

Bibliografia

  • José de Santiago, Atotonilco, 1996, p. 313, ISBN 968-6170-92-8. URL consultato il 24 luglio 2008.
  • José de Santiago, Atotonilco, Alfaro y Pocasangre: Apendice documental, 2004, p. 155, ISBN 970-724-025-3. URL consultato il 24 luglio 2008.

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Collegamenti esterni

  • Scheda UNESCO, su whc.unesco.org.
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