Sitoni

I Sitoni (in latino Sitones) furono un popolo vissuto in Scandinavia nel I secolo. Vengono citati solo da Tacito nel 97 nella sua Germania. Tacito li considerava un popolo simile ai Sueoni,[1] ma non è chiaro se appartenessero, al pari di questi, ai popoli germanici settentrionali.

Descrizione

(LA)

«Suionibus Sitonum gentes continuantur. Cetera similes uno differunt, quod femina dominatur; in tantum non modo a libertate sed etiam a servitute degenerant»

(IT)

«Con i Sueoni confinano i popoli dei Sitoni; simili a loro in tutte altre cose, differiscono solo in una, ovvero che il comando è esercitato da una donna. Così degenerano ampiamente non solo dalla libertà, ma anche dalla schiavitù»

(Tacito, De origine et situ Germanorum, XLV, 9.)

Sono numerose le ipotesi riguardo alle origini dei Sitoni. Secondo una teoria[senza fonte] il nome è un parziale errore di trascrittura di Sigtuna, uno dei principali centri del regno svedese, in seguito chiamato in latino "Situne"[2]. In questo caso potrebbe trattarsi[senza fonte] di un ricordo del periodo in cui gli svedesi erano governati da una certa regina, descritta anche nella Saga di Disa.

Un'altra ipotesi è che i Sitoni vivessero nell'attuale Finlandia occidentale, e che si trattasse di coloni germanici o di un gruppo di finnici[3]; a volte sono stati indicati come primi abitanti di Kvenland: Kyösti Julku afferma che «non c'è nessuna vaghezza sulla localizzazione geografica dei Sitoni» e li posiziona in Finlandia come predecessori dei Kven[4]

Note

  1. ^ Tacito, De origine et situ Germanorum, XLV, 9.
  2. ^ Svenskt Diplomatorium, I, 852. Originalbrev. Scritto da Papa Alessandro III a re Canuto I di Svezia ed al conte Birger Brosa nel 1170.
  3. ^ Bruno Zanco (p. 152) esclude anzi recisamente una loro filiazione germanica.
  4. ^ Kvenland - Kainuunmaa, p. 51.

Bibliografia

Fonti antiche
Letteratura storiografica
  • Kyösti Julku, Kvenland - Kainuunmaa.
  • Bruno Zanco, Commento a Tacito, Germania, Società editrice Dante Alighieri, 19903.
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