Stefano Liberti

Stefano Liberti (Roma, 6 settembre 1974) è un giornalista e scrittore italiano.

Biografia

Stefano Liberti ed Enrico Parenti durante la presentazione di Soyalism al festival Internazionale

Ex giornalista de il manifesto, ha pubblicato i suoi reportage su diverse riviste italiane (Geo, L'Espresso, Ventiquattro) ed estere (El País semanal, Le Monde diplomatique).

Nel 2004 ha pubblicato, insieme a Tiziana Barrucci, Lo Stivale meticcio - L'immigrazione in Italia oggi per i tipi di Carocci Editore.

Nel 2007 è stato il primo giornalista a incontrare i tre tecnici Eni ostaggi del Movimento per l'Emancipazione del Delta del Niger (Mend) in Nigeria. Li ha intervistati e ha diffuso sul TG1 un video in cui lamentavano di essere stati abbandonati. Nel 2007 ha vinto il Premio Luchetta come miglior giornalista italiano sezione Quotidiani e periodici[1]. Nel 2009 ha vinto il premio Indro Montanelli per la scrittura con il libro "A sud di Lampedusa" (minimum fax), in cui raccontava i suoi cinque anni di viaggio sulle rotte dei migranti dall'Africa all'Europa[2]. Nel 2010 ha vinto il premio L'Anello Debole con il reportage "L'inferno dei bimbi stregoni", girato a Kinshasa nel maggio 2009 che racconta il fenomeno dei bambini accusati di stregoneria e abbandonati dalle famiglie.[3]

Nel 2011, ha pubblicato per Minimum fax il libro "Land grabbing", sull'accaparramento delle terre su scala mondiale. Il libro è diventato un caso ed è stato tradotto in tedesco, francese, inglese[4] e spagnolo[senza fonte]. Sempre in quell'anno, ha seguito le varie fasi della guerra in Libia e, insieme a una troupe della CNN e ai due colleghi Gabriele Del Grande e Alfredo Bini, è stato il primo giornalista a entrare nella città di Misurata sotto assedio[senza fonte].

Come regista ha lavorato tra il 2007 e il 2008 al programma televisivo C'era una volta di Rai 3. Nel 2012 ha realizzato insieme ad Andrea Segre il documentario Mare chiuso.

Nel 2016 ha pubblicato il libro "I signori del cibo. Viaggio nell'industria alimentare che distrugge il pianeta" (Minimum Fax).

Nel 2017 ha realizzato insieme a Mario Poeta il film "Herat football club" sulla squadra di calcio femminile di Herat, in Afghanistan.

Nel 2019 insieme a Fabio Ciconte, direttore dell'associazione ambientalista Terra! Onlus e portavoce della campagna FilieraSporca contro lo sfruttamento del lavoro in agricoltura, pubblica per Laterza editore il libro "Il grande carrello - Chi decide cosa mangiamo", un viaggio nella grande distribuzione organizzata del cibo, dando seguito alle inchieste sulle filiere agroalimentari.

Nel 2020 ha pubblicato per l'editore Rizzoli il libro "Terra bruciata. Come la crisi ambientale sta cambiando l'Italia e la nostra vita", un lungo reportage sugli effetti dei cambiamenti climatici sull'Italia.

Opere

  • Lo Stivale meticcio - L'immigrazione in Italia oggi (in collaborazione con Tiziana Barrucci), Carocci, 2004, p. 150, ISBN 978-88-4303-092-7.[5]
  • A sud di Lampedusa, Minimum fax, 2011, p. 210, ISBN 978-88-7521-347-3.[6]
  • Land grabbing, Minimum fax, 2011, p. 248, ISBN 978-88-7521-680-1.[7]
    • trad. tedesca Landraub, Rotbuch verlag, 2012.
    • trad. francese Main basse sur la terre, rue de l'échiquier Archiviato il 30 gennaio 2013 in Internet Archive., 2013
    • trad inglese, Landgrabbing, 2013
  • Mare chiuso, Minimum fax, 2013, p. 82, ISBN 978-88-7521-473-9.[8]
  • I signori del cibo - Viaggio nell'industria alimentare che sta distruggendo il pianeta, Minimum fax, 2016, p. 327, ISBN 978-88-7521-744-0.[9]
  • Il grande carrello - Chi decide cosa mangiamo (in collaborazione con Fabio Ciconte), Laterza, 2019, p. 118, ISBN 978-885-813-395-8.[10]
  • Terra bruciata - Come la crisi ambientale sta cambiando l'Italia e la nostra vita, Rizzoli, 2020, p. 288, ISBN 978-88-1714-595-4.[11]

Premi

Premio per l'Ambiente 2022 al Tignano Festival (Barberino Tavarnelle - Firenze)

Documentari

  • Mare chiuso, coregista Andrea Segre, (2012)
  • Container 158, coregista Enrico Parenti, (2013)
  • Soyalism, coregista Enrico Parenti, (2018)

Note

  1. ^ Elenco premiati 2008 sul sito ufficiale, su premioluchetta.it.
  2. ^ Articolo su fondazionemontanelli.com
  3. ^ Premio l'anello debole - Edizione 2010 - Opere premiate, su premioanellodebole.it, Comunità di Capodarco. URL consultato il 6 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  4. ^ VersoBooks.com
  5. ^ Lo stivale meticcio, su carocci. URL consultato il 4 gennaio 2021.
  6. ^ A sud di Lampedusa, su minimum fax. URL consultato il 4 gennaio 2021.
  7. ^ Land grabbing, su minimum fax. URL consultato il 4 gennaio 2021.
  8. ^ Mare chiuso, su minimum fax. URL consultato l'11 gennaio 2017.
  9. ^ I signori del cibo, su minimum fax. URL consultato l'11 gennaio 2017.
  10. ^ Il grande carrello, su Laterza. URL consultato il 4 gennaio 2021.
  11. ^ Terra bruciata, su Rizzoli libri. URL consultato il 3 gennaio 2021.

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikiquote
  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Stefano Liberti
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stefano Liberti

Collegamenti esterni

  • Opere di Stefano Liberti / Stefano Liberti (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited. Modifica su Wikidata
  • (EN) Opere di Stefano Liberti, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata
  • Registrazioni di Stefano Liberti, su RadioRadicale.it, Radio Radicale. Modifica su Wikidata
  • (EN) Stefano Liberti, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
  • (EN) Stefano Liberti, su AllMovie, All Media Network. Modifica su Wikidata
  • Scheda scrittore sul sito Minimum Fax, su minimumfax.com.
  • Pagina di Stefano Liberti su Internazionale.it
Controllo di autoritàVIAF (EN) 73257579 · ISNI (EN) 0000 0000 3684 0256 · SBN CFIV229173 · LCCN (EN) n2005010977 · GND (DE) 1067471251 · BNE (ES) XX5522758 (data) · BNF (FR) cb16677236q (data) · J9U (ENHE) 987007460167405171
  Portale Biografie
  Portale Editoria