Teorema di Morera

In matematica, in particolare in analisi complessa, il teorema di Morera fornisce un importante criterio per determinare se una funzione è olomorfa. Prende il nome da Giacinto Morera.

Enunciato

Se f ( z ) {\displaystyle f(z)} è una funzione continua in un dominio A {\displaystyle A} aperto e se:

γ f ( z ) d z = 0 {\displaystyle \oint _{\gamma }f(z)dz=0}

per ogni curva rettificabile chiusa γ {\displaystyle \gamma } tutta contenuta in A {\displaystyle A} , allora la funzione f ( z ) {\displaystyle f(z)} è olomorfa in A {\displaystyle A} .

Se si parametrizza γ {\displaystyle \gamma } con la funzione z : [ 0 , T ] A {\displaystyle z:[0,T]\to A} si può scrivere:

0 T f ( z ( t ) ) z ˙ ( t ) d t = 0 {\displaystyle \int _{0}^{T}f(z(t)){\dot {z}}(t)dt=0}

con z ˙ ( t ) {\displaystyle {\dot {z}}(t)} la derivata di z {\displaystyle z} . Si tratta dell'integrazione di una 1-forma, e il teorema si può generalizzare al caso n-dimensionale.

L'inverso del teorema non vale, a meno che non si compiano ulteriori assunzioni. Ad esempio, richiedendo che A {\displaystyle A} sia semplicemente connesso si ottiene il Teorema integrale di Cauchy, che afferma che per ogni curva chiusa e regolare a tratti contenuta in A {\displaystyle A} l'integrale di linea di una funzione olomorfa lungo tale curva è nullo.

Dimostrazione

È sufficiente dimostrare che se l'integrale di f ( z ) {\displaystyle f(z)} è nullo su qualsiasi curva γ A {\displaystyle \gamma \subset A} allora f ( z ) {\displaystyle f(z)} ammette una primitiva, ovvero che esiste una funzione F ( z ) {\displaystyle F(z)} tale che:

d F ( z ) d z = f ( z ) {\displaystyle {\frac {dF(z)}{dz}}=f(z)}

Infatti se tale F ( z ) {\displaystyle F(z)} esiste essa è analitica (dato che è derivabile e quindi valgono le condizioni di Cauchy-Riemann) e per il teorema di rappresentazione integrale essa ammette infinite derivate analitiche, pertanto f ( z ) {\displaystyle f(z)} è analitica.

Per dimostrare l'esistenza della primitiva si fissa all'interno della curva γ {\displaystyle \gamma } un triangolo A B C {\displaystyle ABC} con A z 0 ; B z ; C z + h {\displaystyle A\equiv z_{0};B\equiv z;C\equiv z+h} . Per ipotesi si può quindi scrivere:

z 0 z f ( w ) d w + z z + h f ( w ) d w + z + h z 0 f ( w ) d w = 0 {\displaystyle \int _{z_{0}}^{z}{f\left(w\right)dw}+\int _{z}^{z+h}{f\left(w\right)dw}+\int _{z+h}^{z_{0}}{f\left(w\right)dw}=0}

da cui, utilizzando il teorema della media, si ottiene:

z 0 z + h f ( w ) d w z 0 z f ( w ) d w h = f ( c ) {\displaystyle {\frac {\int _{z_{0}}^{z+h}{f\left(w\right)dw}-\int _{z_{0}}^{z}{f\left(w\right)dw}}{h}}=f\left(c\right)}

dove c {\displaystyle c} è un punto del segmento [ z , z + h ] {\displaystyle [z,z+h]} . Passando al limite per h 0 {\displaystyle h\rightarrow 0} (e quindi c z {\displaystyle c\rightarrow z} ) si ottiene:

d d z [ z 0 z f ( w ) d w ] = f ( z ) {\displaystyle {\frac {d}{dz}}\left[{\int _{z_{0}}^{z}{f\left(w\right)dw}}\right]=f\left(z\right)}

pertanto la funzione:

F ( z ) = z 0 z f ( w ) d w {\displaystyle F\left(z\right)=\int _{z_{0}}^{z}{f\left(w\right)dw}}

è una primitiva di f ( z ) {\displaystyle f(z)} .

Bibliografia

  • (EN) Arfken, G. Mathematical Methods for Physicists, 3rd ed. Orlando, FL: Academic Press, pp. 373-374, 1985.
  • (EN) Krantz, S. G. Handbook of Complex Variables. Boston, MA: Birkhäuser, p. 26, 1999.
  • (EN) J.B. Conway, Functions of one complex variable , Springer (1973)
  • (EN) R. Remmert, Funktionentheorie , 1 , Springer (1984)

Voci correlate

Collegamenti esterni

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