Teorema di Stokes

In matematica, in particolare in geometria differenziale, il teorema di Stokes è un enunciato riguardante l'integrazione delle forme differenziali che generalizza diversi teoremi di calcolo vettoriale, quali il teorema della divergenza o il teorema del rotore. Prende il nome da Sir George Gabriel Stokes (1819-1903), nonostante la prima formulazione del teorema sia stata attribuita a William Thomson (Lord Kelvin), che la inviò in una lettera a Stokes nel luglio del 1850.[1]

Introduzione

Il teorema fondamentale del calcolo integrale stabilisce che se f {\displaystyle f} è una funzione reale che ammette primitiva su un intervallo [ a , b ] {\displaystyle [a,b]} , l'integrale di f {\displaystyle f} su tale intervallo può essere calcolato tramite una sua primitiva:

a b f ( x ) d x = F ( b ) F ( a ) {\displaystyle \int _{a}^{b}f(x)\,\mathrm {d} x=F(b)-F(a)}

Poiché d F d x = f {\displaystyle {\frac {\mathrm {d} F}{\mathrm {d} x}}=f} , si può interpretare d F ( x ) = f ( x ) d x {\displaystyle \mathrm {d} F(x)=f(x)\mathrm {d} x} nel contesto più generale delle forme differenziali come il differenziale esterno della 0-forma F ( x ) {\displaystyle F(x)} .

Il teorema di Stokes generalizza il teorema fondamentale del calcolo considerando una n-forma ω {\displaystyle \omega } e il suo differenziale esterno d ω {\displaystyle d\omega } . L'intervallo [ a , b ] {\displaystyle [a,b]} è una varietà differenziabile di dimensione uno, avente come frontiera l'insieme { a , b } {\displaystyle \{a,b\}} : l'integrazione di f {\displaystyle f} su questo intervallo può quindi essere estesa all'integrazione su una varietà M {\displaystyle M} di ordine maggiore, e per far questo è necessario che M {\displaystyle M} sia orientabile e la forma differenziale sia a supporto compatto. Il bordo di M {\displaystyle M} , indicato con M {\displaystyle \partial M} , è ancora una varietà ed eredita l'orientazione di M {\displaystyle M} .

Il teorema

Sia Ω {\displaystyle \Omega } una varietà differenziabile orientata di dimensione n e sia α {\displaystyle \alpha } una n-forma differenziale a supporto compatto su Ω {\displaystyle \Omega } .

Si supponga inizialmente che α {\displaystyle \alpha } sia a supporto compatto nel dominio di una carta orientata { U , ϕ } {\displaystyle \{U,\phi \}} . L'integrale di α {\displaystyle \alpha } su Ω {\displaystyle \Omega } è definito come:

Ω α = ϕ ( U ) ( ϕ 1 ) α {\displaystyle \int _{\Omega }\alpha =\int _{\phi (U)}\left(\phi ^{-1}\right)^{*}\alpha }

ovvero attraverso il pull-back di α {\displaystyle \alpha } in R n {\displaystyle \mathbb {R} ^{n}} . Più in generale, l'integrale di α {\displaystyle \alpha } su Ω {\displaystyle \Omega } è definito considerando una partizione dell'unità { ψ i } {\displaystyle \{\psi _{i}\}} associata al ricoprimento localmente finito { U i , ϕ i } {\displaystyle \{U_{i},\phi _{i}\}} di carte (orientate in modo coerente):

Ω α i U i ψ i α {\displaystyle \int _{\Omega }\alpha \equiv \sum _{i}\int _{U_{i}}\psi _{i}\,\alpha }

dove ogni termine nella somma è valutato attraverso il pull-back in R n {\displaystyle \mathbb {R} ^{n}} precedentemente definito. Tale definizione non dipende dalla scelta della partizione dell'unità e delle carte.

Enunciato

Il teorema di Stokes afferma che se ω {\displaystyle \omega } è una (n-1)-forma a supporto compatto su Ω {\displaystyle \Omega } e Ω {\displaystyle \partial \Omega } è la frontiera di Ω {\displaystyle \Omega } , allora:

Ω d ω = Ω ω     ( = Ω ω ) {\displaystyle \int _{\Omega }\mathrm {d} \omega =\int _{\partial \Omega }\omega \ \ \left(=\oint _{\partial \Omega }\omega \right)}

dove d ω {\displaystyle \mathrm {d} \omega } è la derivata esterna di ω {\displaystyle \omega } , definita per mezzo della sola struttura di varietà. Ovvero, l'integrale di ogni forma differenziale a supporto compatto ω {\displaystyle \omega } sulla frontiera di una varietà orientata Ω {\displaystyle \Omega } è pari all'integrale della sua derivata esterna valutato su tutta Ω {\displaystyle \Omega } .

Casi particolari

Teorema del gradiente

Lo stesso argomento in dettaglio: Teorema del gradiente.

Il teorema del gradiente afferma che:

γ ϕ = γ d ϕ {\displaystyle \int _{\partial \gamma }\phi =\int _{\gamma }\mathrm {d} \phi }

per ogni 0-forma ϕ {\displaystyle \phi } definita su una qualche curva differenziabile γ R n {\displaystyle \gamma \subset \mathbb {R} ^{n}} . Si tratta della versione del teorema di Stokes con 1-forme differenziali definite su una varietà di dimensione 1. L'enunciato opposto afferma che data una forma differenziale ω {\displaystyle \omega } definita su un dominio contraibile, se l'integrale di ω {\displaystyle \omega } su ogni varietà chiusa sia nullo allora esiste una forma ψ {\displaystyle \psi } tale che ω = d ψ {\displaystyle \omega =d\psi } . Su un dominio contraibile ogni forma chiusa è esatta, e tale risultato è riassunto dal lemma di Poincaré.

Teorema del rotore

Lo stesso argomento in dettaglio: Teorema del rotore.

Il teorema del rotore afferma che il flusso del rotore di determinati campi vettoriali attraverso superfici regolari dotate di bordo è uguale alla circuitazione del campo lungo la frontiera della superficie:

S ( × F ) d s = S F d r {\displaystyle \int _{S}(\nabla \times \mathbf {F} )\,d\mathbf {s} =\oint _{\partial S}\mathbf {F} \cdot d\mathbf {r} } .

dove F : Ω R 3 {\displaystyle \mathbf {F} :\Omega \to \mathbb {R} ^{3}} un campo vettoriale di classe C 1 {\displaystyle C^{1}} , con Ω {\displaystyle \Omega } un dominio regolare contenuto in R 3 {\displaystyle \mathbb {R} ^{3}} , e S : D R 2 R 3 {\displaystyle S:D\subseteq \mathbb {R} ^{2}\to \mathbb {R} ^{3}} è una superficie regolare a tratti dotata di frontiera S {\displaystyle \partial S} .

Il campo vettoriale F {\displaystyle \mathbf {F} } può essere considerato come una 1-forma, ed in tal caso il rotore è la derivata esterna.

Teorema della divergenza

Lo stesso argomento in dettaglio: Teorema della divergenza.
Una regione V {\displaystyle V} delimitata da V {\displaystyle \partial V} (S in figura), con n {\displaystyle \mathbf {n} } il versore normale uscente.

Si consideri un insieme V R n {\displaystyle V\subset \mathbb {R} ^{n}} compatto delimitato da una superficie liscia V {\displaystyle \partial V} . Se F {\displaystyle \mathbf {F} } è un campo vettoriale differenziabile con continuità (di classe C 1 {\displaystyle C^{1}} ) definito in un intorno di V {\displaystyle V} , si ha:[2]

V F d v = V F d s {\displaystyle \int _{V}\mathbf {\nabla } \cdot \mathbf {F} \,dv=\oint _{\partial V}\mathbf {F} \cdot d\mathbf {s} }

dove d s = n   d S {\displaystyle d\mathbf {s} =\mathbf {n} \ dS} è l'elemento di superficie ( n {\displaystyle \mathbf {n} } è il versore uscente normale). In altri termini, il flusso di F {\displaystyle \mathbf {F} } attraverso la superficie chiusa V {\displaystyle \partial V} coincide con l'integrale della divergenza di F {\displaystyle \mathbf {F} } svolto nel volume V {\displaystyle V} di cui la superficie è frontiera.[3] Si può utilizzare il teorema di Stokes per uguagliare l'integrale su un volume n-dimensionale della divergenza di un campo vettoriale F {\displaystyle \mathbf {F} } definito sulla regione U R n {\displaystyle U\subset \mathbb {R} ^{n}} all'integrale di F {\displaystyle \mathbf {F} } sulla superficie (di dimensione n-1) che costituisce il bordo di U {\displaystyle U} :

U F d V n = U F n d S n 1 {\displaystyle \int _{U}\nabla \cdot \mathbf {F} \,dV_{n}=\oint _{\partial U}\mathbf {F} \cdot \mathbf {n} \,dS_{n-1}}

In una notazione più concisa si può scrivere:

V F i x i d V = S F i n i d S {\displaystyle \int _{V}{\dfrac {\partial F_{i}}{\partial x_{i}}}dV=\int _{S}F_{i}n_{i}\,dS}

sicché rimpiazzando F {\displaystyle \mathbf {F} } con un campo tensoriale T {\displaystyle T} di ordine n si ottiene la generalizzazione:[4]

V T i 1 i 2 i q i n x i q d V = S T i 1 i 2 i q i n n i q d S {\displaystyle \int _{V}{\dfrac {\partial T_{i_{1}i_{2}\cdots i_{q}\cdots i_{n}}}{\partial x_{i_{q}}}}dV=\int _{S}T_{i_{1}i_{2}\cdots i_{q}\cdots i_{n}}n_{i_{q}}\,dS}

dove si verifica la contrazione degli indici in entrambi i membri della relazione, per almeno un indice. Si può estendere la precedente relazione, che vale in tre dimensioni, a varietà di dimensione arbitraria.[5][6]

Note

  1. ^ Olivier Darrigol. Electrodynamics from Ampere to Einstein, p. 146. Oxford University Press, 2002
  2. ^ M.R. Spiegel, S. Lipcshutz, D. Spellman, Vector Analysis (2nd Edition), Schaum’s Outlines, McGraw Hill (USA), 2009, ISBN 978-0-07-161545-7.
  3. ^ Eric Weisstein, MathWorld - Divergence Theorem, su mathworld.wolfram.com, 2010.
  4. ^ K.F. Riley, M.P. Hobson, S.J. Bence, Mathematical methods for physics and engineering, Cambridge University Press, 2010, ISBN 978-0-521-86153-3.
  5. ^ J.A. Wheeler, C. Misner, K.S. Thorne, Gravitation, W.H. Freeman & Co, 1973, pp. 85–86, §3.5, ISBN 0-7167-0344-0.
  6. ^ R. Penrose, The Road to Reality, Vintage books, 2007, ISBN 0-679-77631-1.

Bibliografia

  • (EN) Morse, P. M. and Feshbach, H. "Stokes' Theorem." In Methods of Theoretical Physics, Part I. New York: McGraw-Hill, p. 43, 1953.
  • (EN) Stewart, James. Calculus: Concepts and Contexts. 2nd ed. Pacific Grove, CA: Brooks/Cole, 2001.
  • (EN) Stewart, James. Calculus: Early Transcendental Functions. 5th ed. Brooks/Cole, 2003.
  • (EN) John D Jackson, Classical Electrodynamics, 3rd Edition, Wiley, 1999, ISBN 0-471-30932-X.
  • (DE) Joos, Georg. Theoretische Physik. 13th ed. Akademische Verlagsgesellschaft Wiesbaden 1980. ISBN 3-400-00013-2

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  Portale Matematica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di matematica