USB dead drop

Un esempio di USB dead drop installata a Brooklyn

L'USB dead drop è un sistema di file sharing offline, peer-to-peer e anonimo, creato dall'artista tedesco Aram Bartholl, che consiste nella condivisione pubblica di chiavette USB in spazi aperti.

Nel caso più tipico, la chiave USB viene inserita in un muro e fissata con cemento a presa rapida. All'inizio è vuota, eccetto che per il file README.txt che ne spiega la funzione, e chiunque la può utilizzare per caricare e scaricare file[1].

Il nome deriva dal metodo Dead drop (o dead letter box) usato per lo scambio di informazioni nello spionaggio.

Wireless dead drop

Basandosi sul concetto di USB dead drop, è stato sviluppato anche il Wireless dead drop[2][3][4]

Pro e contro

Essendo drive raggiungibili sia privatamente che pubblicamente, le USB dead drop danno a ciascuno la possibilità di salvare e trasferire dati in maniera anonima e del tutto gratuita.

Proprio come i network offline, questo sistema è però vulnerabile a certi fattori:

  • Distruzione fisica: chiunque può danneggiare un dead drop utilizzando arnesi, alti voltaggi o elevate temperature.
  • Distruzione del software e dei dati: chiunque può cancellare tutti i dati formattando il drive, oppure può crittografarli con una chiave segreta.
  • Spionaggio: chiunque può aggiungere trojan o keylogger al drive.
  • Divulgazione: chiunque può segnalare l'ubicazione di un dead drop privato, pubblicandone le coordinate geografiche online.

Note

  1. ^ How to make your own
  2. ^ PirateBox, su wiki.daviddarts.com. URL consultato il 24 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2011).
  3. ^ WIDROP Archiviato il 14 maggio 2011 in Internet Archive.
  4. ^ Wireless dead drop

Voci correlate

  • File sharing
  • Sneakernet
  • Freedom Toaster
  • USB

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su USB dead drop

Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale, su deaddrops.com. Modifica su Wikidata
  • Carrara Dead Drops Network, su carraradeaddrops.net. URL consultato il 20 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2013).
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