Vickers Viscount

Vickers Viscount
Un Vickers Viscount nella livrea della compagnia aerea gallese Cambrian Airways, sussidiaria della britannica British Airways
Descrizione
TipoAereo di linea
Equipaggio2 (comandante e copilota)
CostruttoreBandiera del Regno Unito Vickers-Armstrong
Data primo volo16 luglio 1948
Esemplari459[1]
Dimensioni e pesi
Lunghezza26,11 m (85 ft 8 in)
Apertura alare28,56 m (93 ft 8 in)
Altezza8,15 m (26 ft 9 in)
Superficie alare89,46 m² (963 ft²)
Peso a vuoto18 854 kg (41 566 lb)
Peso max al decollo32 885 (72 499 lb)
Passeggerifino a 75
Propulsione
Motorequattro Rolls-Royce Dart RDa.7/1 Mk 525
Potenza2 100 shp (1 566 kW)
Prestazioni
Velocità di crociera563 km/h (350 mph)
Autonomia2 776 km (1 725 mi)
Tangenza7 620 m (25 000 ft)
NoteDati riferiti alla versione Type 810

Dati tratti da Enciclopedia l'Aviazione[2], salvo dove diversamente indicato.

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Il Vickers Viscount (Visconte) è stato un aereo di linea costruito dalla ditta inglese Vickers-Armstrongs a partire dai tardi anni quaranta. Fu il primo aereo commerciale a entrare in servizio alimentato da un motore turboelica e divenne uno dei velivoli commerciali di maggior successo nei primi anni del dopoguerra.

Uno dei tre esemplari esistenti del Vickers Viscount si trova nell'Istituto d'Istruzione Superiore Statale (ex I.T.Aer.)Francesco De Pinedo a Roma[senza fonte].

Storia

Come molti progetti commerciali inglesi del dopoguerra, il Viscount deve le proprie origini al lavoro del Brabazon Committee: in particolare il progetto della Vickers si aggiudicò il contratto di fornitura relativo alla specifica IIB, che richiedeva la realizzazione di velivoli paragonabili al Douglas DC-3, mossi da motori a turboelica (anch'essi in fase di studio)[2].

Il primo Type 700 di serie, con le insegne della BEA durante la New Zealand Air Race del 1953 (si noti il n° di gara "23").

La prima risultanza del lavoro relativo al progetto del Viscount fu il prototipo di un velivolo per 24 passeggeri, definito Type 630, sul quale erano installati quattro motori turboelica Rolls-Royce Dart RDa Mk. 502, in grado di erogare una potenza pari a 990 shp.

Il prototipo volò per la prima volta il 16 luglio 1948 e, sulla carta, doveva essere seguito da un secondo esemplare identico e da un terzo (definito Type 640) spinto da turboeliche Napier Naiad[3]. Si trattava di un monoplano dalla struttura interamente metallica, ala bassa e piani di coda caratterizzati dal profilo con angolo diedro positivo.

Il primo prototipo del Viscount venne così consegnato alla British European Airways per l'addestramento dei piloti, tuttavia il velivolo non convinse inizialmente le compagnie aeree e la Vickers rimase senza ordini, soprattutto perché la capacità di trasporto di 24 persone non consentiva la copertura dei costi di realizzazione del volo.

Il Type 663 Tay Viscount in volo durante la Mostra internazionale di Farnborough nel settembre del 1950.

Nel frattempo venne realizzato anche un prototipo (Type 663) motorizzato con due turbogetto Rolls-Royce Tay (una versione del Nene dotata di post-bruciatore); presentato alla Mostra internazionale e esposizione di volo di Farnborough del 1950 non ebbe seguito produttivo, ma venne impiegato prima per lo sviluppo dei comandi per il bombardiere Vickers Valiant e, successivamente (dalla Boulton Paul Aircraft), come velivolo di prova per sistemi di controllo elettronici.

La sopraggiunta disponibilità di una versione più potente dei Dart (Mk. 506, da 1 400 shp), diede nuova linfa al progetto del Viscount: venne realizzata la nuova versione Type 700, dotata di fusoliera pressurizzata e capacità di trasporto fino a 53 passeggeri: portato in volo il 19 aprile del 1950 incontrò subito il favore di numerose compagnie aeree e gli ordinativi non si fecero attendere. Il successo commerciale del Viscount si propagò oltreoceano: dapprima in Canada, dove la Trans Canada Airlines ordinò 15 esemplari, poi negli Stati Uniti dove si registrò la consistente richiesta di 60 esemplari avanzata dalla Capital Airlines[3].

Degno di nota è il fatto che ogni compagnia richiedeva piccole modifiche alla cellula di base e che la Vickers utilizzò, per ciascuna configurazione finale, una numerazione appositamente definita; le modifiche riguardavano la capacità di trasporto (in termini di passeggeri), la configurazione dell'allestimento interno, le versioni (e la relativa potenza) degli apparati propulsivi.

Circa questi ultimi, col trascorrere del tempo e grazie agli sviluppi tecnologici, vennero disponibili versioni sempre più potenti, tanto che alla fine la Vickers decise di realizzare una nuova versione, dotata di fusoliera allungata, capace di trasportare fino a 71 passeggeri e denominata Type 800. In questo caso i motori erano quattro Rolls-Royce Dart Mk 510 capaci di sviluppare una potenza di 1 600 shp. Nuove versioni dei propulsori condussero alla realizzazione delle versioni Type 810 (con motori da 2 100 shp) e Type 840 (2 350 shp), quest'ultima accreditata di una velocità di crociera di 643 km/h[3].

Infine, in seguito a sviluppi successivi e aggiornamenti della cellula di base, dal Viscount venne sviluppato il diretto successore Vickers Vanguard.

Varianti

Vickers Viscount 808 Aer Lingus a Manchester Bandiera del Regno Unito Regno Unito nel 1963
  • 700: la prima serie costruita, con motori da 1 400 shp, prodotta in 287 esemplari;
    • 700D: con motori da 1 576 shp;
    • 724: variante dotata di nuovo sistema elettrico e nuovo sistema di pompe carburante, prodotta in 15 esemplari per la Trans Canada Airlines;
    • 745D: 40 velivoli prodotti per la Capital Airlines;
    • 757: 35 esemplari prodotti per la Trans Canada Airlines, con motori Dart 510 da 1 600 shp;
  • 800: fusoliera allungata di 1,2 m; 67 velivoli prodotti;
    • 810: versione dotata di motori Dart Mk. 525 da 2 100 shp, prodotta in 84 esemplari;
    • 848: ultima versione prodotta, equipaggiata con motori Dart R.Da.10 Mk. 541 da 2 350 shp, realizzata in 6 esemplari.

Utilizzatori

Forze Armate

Compagnie aeree

Il Viscount Type 800 G-BAPF nella livrea della compagnia aerea britannica British Midland all'aeroporto di Parigi-Orly nel giugno del 1981.
Un Viscount 745D dell'Alitalia a Fiumicino nel 1966.
Bandiera dell'Australia Australia
Bandiera della Birmania Birmania
  • Union of Burma Airways
Bandiera del Brasile Brasile
Bandiera del Canada Canada
Bandiera della Cina Cina
Bandiera di Cipro Cipro
Bandiera di Cuba Cuba
Bandiera dell'Egitto Egitto
Bandiera della Francia Francia
Bandiera delle Filippine Filippine
Bandiera della Germania Germania
Bandiera del Ghana Ghana
  • Ghana Airways
Bandiera del Giappone Giappone
Bandiera della Grecia Grecia
  • Euroair
Bandiera dell'India India
Bandiera dell'Indonesia Indonesia
  • Mandala Airlines
Bandiera dell'Irlanda Irlanda
Bandiera dell'Islanda Islanda
Bandiera d'Israele Israele
  • Arkia Airlines
Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera del Libano Libano
Bandiera della Norvegia Norvegia
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
  • National Airways Corporation
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
Bandiera del Pakistan Pakistan
Bandiera della Polonia Polonia
Bandiera del Portogallo Portogallo
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Bandiera della Rhodesia Rhodesia
  • Air Rhodesia
Bandiera della Rhodesia Meridionale Rhodesia Meridionale
  • Central African Airways
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera della Somalia Somalia
Bandiera del Sudafrica Sudafrica
Bandiera di Taiwan Taiwan
Bandiera dell'Uruguay Uruguay

Velivoli comparabili

Bandiera del Regno Unito Regno Unito
  Stati Uniti
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica

Note

  1. ^ Vickers Viscount Production List by Construction Number.
  2. ^ a b Achille Boroli, Adolfo Boroli, L'Aviazione (Vol.12), Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1983, p. 197.
  3. ^ a b c Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo (Vol. 5, pagg.133-135).

Bibliografia

  • Enzo Angelucci, Paolo Matricardi, Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo (Vol.5), Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1979.
  • Achille Boroli, Adolfo Boroli, L'Aviazione (Vol.12), Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1983.
  • (EN) C.F. Andrews, Morgan E.B., Vickers Aircraft since 1908, Londra, Putnam, 1988, 0 85177 815 1.
  • (EN) Viscount 812, in Flight, 28 febbraio 1958, pp. 274-5. URL consultato il 9 febbraio 2012.

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Collegamenti esterni

  • (EN) Viscount, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • (EN) Maksim Starostin, Vickers Viscount, su Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 25 dicembre 2009.
  • (EN) Vickers 724 Viscount, su Pima Air & Space Museum, http://www.pimaair.org. URL consultato il 25 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2010).
  • (EN) Geoff Blampied, A Virtual Museum dedicated to the Vickers-Armstrongs VC2 Viscount, su Vickers Viscount Network, http://www.vickersviscount.net. URL consultato il 26 dicembre 2009.
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