Jean Sorel

Un primo piano di Jean Sorel

Jean Sorel, nome d'arte di Jean Bernard Antoine de Chieusses de Combaud-Roquebrune (Marsiglia, 25 settembre 1934), è un attore francese.

Biografia

Stemma della famiglia de Chieusses de Combaud-Roquebrune

Nasce da una nobile e antica famiglia francese, de Chieusses de Combaud-Roquebrune, figlio del marchese Guillaume "Guy" de Combaud-Roquebrune (1904-1944) e di Ghislaine Marie Antoinette Geneviève Bernardine Fidèle de Menthon (1904-1993).

Il padre, fondatore della rivista Liberté, morì combattendo contro i tedeschi come paracadutista dell'esercito gollista, lo zio materno François de Menthon fu ministro della giustizia e procuratore al processo di Norimberga. Nel 1944 Jean lascia ancora bambino Marsiglia, poco prima dell'occupazione tedesca. Inizia gli studi per intraprendere la carriera diplomatica all'École Normale Supérieure, ma li abbandona per approdare alla recitazione, in aperto contrasto con la madre. L'amore per il palcoscenico nasce per caso, e da allora non lo lascia più: è chiamato a sostituire in teatro un amico attore infortunatosi. Dal 1956 al 1957 combatte nella guerra d'Algeria.

Il suo esordio sugli schermi è nel 1959, con un ruolo secondario in Il colore della pelle (J'irai cracher sur vos tombes), uno dei pochi film diretti da Michel Gast; l'anno successivo recita in Les Lionceaux di Jacques Bourdon, pellicola che gli conferisce rapida notorietà. La sua è una carriera brillante: è diretto da registi prestigiosi, quali Luis Buñuel e Sidney Lumet; ma è soprattutto l'Italia che lo consacra come uno degli attori più noti a livello internazionale. Nella penisola lavora con importanti registi quali Alberto Lattuada, Dino Risi, Franco Brusati, Nanni Loy, Damiano Damiani, Mauro Bolognini e Carlo Lizzani.

Sul set di Vaghe stelle dell'Orsa... viene chiamato da Luchino Visconti in un secondo momento, solo dopo la rinuncia di Alain Delon per motivi economici. L'intento del produttore del film, Franco Cristaldi, era quello di ricreare, per motivi commerciali, la coppia del film Il Gattopardo: Alain Delon e Claudia Cardinale. Fu così che il regista dovette accontentarsi di un sostituto. In seguito sarà scartato per numerosi film, tra cui Diabolik, di Mario Bava.

Nel 1967 è uno dei comprotagonisti del film Bella di giorno di Luis Buñuel. Jean Sorel, oltre alle partecipazioni nel cinema più impegnato, non si fa mancare incursioni nel cinema di genere, dal poliziottesco (La polizia sta a guardare) al cinema dell'orrore (La corta notte delle bambole di vetro), al thriller (Il dolce corpo di Deborah, Una sull'altra, Paranoia, Una lucertola con la pelle di donna), fino a commedie leggere (Made in Italy, L'ombrellone, L'amica, Bonnie e Clyde all'italiana). Fu difeso da Giovanni Leone, futuro Presidente della repubblica Italiana e all'epoca famoso avvocato penalista, in una causa per oscenità legata a una presunta scena di nudo di Gina Lollobrigida, in realtà vestita con una calzamaglia, nell'episodio Monsignor Cupido del film Le bambole, diretto da Bolognini.

Interpretò due volte un personaggio realmente esistito che muore fucilato: un marinaio livornese, fucilato dai tedeschi, nel film Le quattro giornate di Napoli (in quell'occasione la moglie, Anna Maria Ferrero, svenne sul set per l'impressione suscitata dalla scena), e Jean Bastien-Thiry — giustiziato nel 1963 perché a capo del commando dei terroristi francesi dell'OAS che tentarono di uccidere De Gaulle a Petit Clamart nel 1962 —, nel film Il giorno dello sciacallo (1973)[1].

Nel corso del nuovo millennio si dedica al teatro in Italia (Il candido di Leonardo Sciascia per la regia di Walter Manfré; L'individuo, la libertà e il perdono. Hegel legge Dostoevskij di Roberto Mordacci). In tempi più recenti si dedica maggiormente alle produzioni televisive, come Mamma per caso e Una buona stagione.

Vita privata

Viveva a Parigi con la moglie, l'attrice italiana Anna Maria Ferrero, conosciuta a Roma a una festa alla casa dell'attore Pierre Brice e sposata nel 1961[2], di cui è rimasto vedovo il 21 maggio 2018. Nello stesso anno si è sposato con Patricia Balme.

Filmografia

Cinema

Jean Sorel in Vaghe stelle dell'Orsa... (1965) di Luchino Visconti

Televisione

  • Une vieille maîtresse, regia di Jacques Trébuta – film TV (1975)
  • La Naissance du jour, regia di Jacques Demy – film TV (1980)
  • Quatre femmes, quatre vies: La belle alliance, regia di Renaud de Dancourt – film TV (1981)
  • Le Cercle fermé, regia di Philippe Ducrest – film TV (1982)
  • La Démobilisation générale, regia di Hervé Bromberger – film TV (1982)
  • La marquise des Anges, episodio di Par ordre du Roy, regia di Michel Mitrani – film TV (1983)
  • L'Herbe rouge, regia di Pierre Kast – film TV (1985)
  • Affari di famiglia, regia di Marcello Fondato – film TV (1986)
  • Le clan, regia di Claude Barma – miniserie TV (1988)
  • Le Crépuscule des loups, regia di Jean Chapot – film TV (1988)
  • Come una mamma, regia di Vittorio Sindoni – film TV (1990)
  • Prigioniera di una vendetta, regia di Vittorio Sindoni e Jeannot Szwarc – miniserie TV (1993)
  • Il prezzo della vita, regia di Stefano Reali – film TV (1993)
  • La scalata, regia di Vittorio Sindoni – miniserie TV, 5 episodi (1993)
  • Les yeux d'Hélène, regia di Jean Sagols – serie TV, 8 episodi (1994)
  • Butterfly, regia di Tonino Cervi – miniserie TV (1995)
  • Dove comincia il sole, regia di Rodolfo Roberti – serie TV (1997)
  • Mamma per caso, regia di Sergio Martino – miniserie TV (1997)
  • Deserto di fuoco, regia di Enzo G. Castellari – miniserie TV (1997)
  • À nous deux la vie, regia di Alain Nahum – film TV (1998)
  • Tout va bien c'est Noël!, regia di Laurent Dussaux – film TV (2001)
  • I colori della vita, regia di Stefano Reali – film TV (2005)
  • Una buona stagione – serie TV, 6 episodi (2014)

Teatro

  • Alice par d'obscurs chemins, regia di Roger Planchon (1984)
  • Candido ovvero..., di Leonardo Sciascia, regia di Walter Manfrè (2001)
  • L'individuo, la libertà e il perdono. Hegel legge Dostoevskij. Pagine dell'anima europea. Prove di letture, regia di Roberto Mordacci (2006)

Doppiatori italiani

Note

  1. ^ Intervista concessa da Jean Sorel a Emilia Costantini. Corriere della Sera, 12 marzo 2001, su archiviostorico.corriere.it (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  2. ^ Il Giornale.it

Bibliografia

  • F. Faldini, G. Fofi: L'avventurosa storia del cinema italiano. Feltrinelli, Milano, 1981, vol. II pp. 124,163,169,263, 381
  • Ciné-Revue, n° 39, 29 settembre 1977
  • Ciné-Revue, n° 4, 22 gennaio 1981
  • Ciné-Revue, n° 3, 19 gennaio 1989

Altri progetti

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Collegamenti esterni

  • (EN) Jean Sorel, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • (EN) Jean Sorel, su Discogs, Zink Media. Modifica su Wikidata
  • Jean Sorel, su MYmovies.it, Mo-Net Srl. Modifica su Wikidata
  • Jean Sorel, su FilmItalia.org, Cinecittà. Modifica su Wikidata
  • (EN) Jean Sorel, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
  • (EN) Jean Sorel, su AllMovie, All Media Network. Modifica su Wikidata
  • (DEEN) Jean Sorel, su filmportal.de. Modifica su Wikidata
  • Anna Maria Ferrero Sito ufficiale, su annamariaferrero.it. URL consultato il 10 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2014).
  • (FR) http://cinema.encyclopedie.personnalites.bifi.fr/index.php?pk=61672
  • «Ero un paracadutista nella guerra d'Algeria poi mi chiamò Buñuel», su ilgiornale.it.
  • Jean Sorel: che paura recitare a teatro in italiano, su archiviostorico.corriere.it.
Controllo di autoritàVIAF (EN) 118406568 · ISNI (EN) 0000 0001 2284 4050 · SBN RAVV088420 · LCCN (EN) no00024547 · GND (DE) 12391518X · BNE (ES) XX1408384 (data) · BNF (FR) cb140177712 (data) · J9U (ENHE) 987007445386705171 · WorldCat Identities (EN) lccn-no00024547
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