Melica

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Melica
Melica nutans (A) e Melica ciliata (B)
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidae
OrdinePoales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaPooideae
TribùMeliceae
GenereMelica
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseCommelinidae
OrdineCyperales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaPooideae
TribùMeliceae
GenereMelica
L., 1753
Specie

Melica L., 1753 è un genere di piante erbacee o arbustive della famiglia delle Poaceae.[1]

Etimologia

Il nome del genere fa riferimento alla parola "miele" ossia "erba del miele", nome assegnato dal botanico, medico e anatomista italiano Andrea Cesalpino (1519 – 1603) ad una specie di sorgo.[2] Tale nome è stato dato probabilmente per la dolcezza del gambo di alcune specie di questo genere.[3]

Il nome scientifico del genere è stato definito da Linneo (1707 – 1778), il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum - 1: 66"[4] del 1753.[5]

Descrizione

Il portamento
Melica ciliata
Le foglie
Melica picta
Infiorescenza
Melica uniflora
La spighetta
Melica nutans
Spighetta generica con tre fiori diversi

Queste piante arrivano ad una altezza media di 10 - 40 dm (diametro del culmo: pochi millimetri). La forma biologica prevalente è emicriptofita cespitosa (H caesp), sono piante erbacee, bienni o perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e presentano ciuffi fitti di foglie che si dipartono dal suolo.[6][7][8][9][10][11][12][13]

Radici

Le radici sono secondarie (avventizie) da un rizoma corto o allungato (il rizoma può essere anche assente).

Fusto

La parte aerea del fusto (culmo) è eretta, ginocchiato-ascendente o decombente.

Foglie

Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie (quelle trasversali sono presenti ma deboli). Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.

  • Guaina: la guaina è abbracciante il fusto (tubolare) e priva di auricole; il bordo è stretto, alato e carenato; la superficie è glabra.
  • Ligula: la ligula è membranosa e subnulla (manca l'antiligula); spesso è cigliata. Dimensione della ligula: 0,3 mm.
  • Lamina: la lamina, piana, ha delle forme lineari-pendule (o da filiformi a lanceolate) ed è in genere glabra.

Infiorescenza

Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ascellari e terminali, sono poco ramificate e formate da 10 o più spighette (fino a 15) pendenti ed hanno la forma di una pannocchia (non lanosa) contratta o aperta. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli, anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale.

Spighetta

Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, peduncolate con forme obovate o ellittiche o lanceolate o oblunghe, debolmente compresse lateralmente, e sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da alcuni fiori fertili (fino a 8). È presente anche un fiore sterile (clavato); in questo caso è in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla tra i fiori o sotto le glume persistenti (in questo caso la spighetta cade intera).

  • Glume: le glume, con forme da ovali a lanceolate, e margini membranosi, sono scabre a talvolta sparsamente pubescenti; sono colorate di purpureo; la superficie è percorsa da 3 - 7 venature longitudinali.
  • Palea: la palea è un profillo (in genere più corto del lemma) con due venature e apici cigliati.
  • Lemma: i lemmi dei fiori fertili sono glabri ed hanno delle forme da ellittiche a lanceolate; la superficie è percorsa da 7 - 9 venature longitudinali.

Fiore

I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[7]
*, P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose e non vascolarizzate.

Frutti

I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è piccolo e provvisto di epiblasto ha un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.

Riproduzione

Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria).

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle specie del genere Melica è relativa all'Europa, Africa (soprattutto mediterranea), Asia temperata, Asia tropicale, Nord America e Sud America.[13]

Specie della zona alpina

Delle 9 specie spontanee della flora italiana 7 vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione delle specie alpine[14].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
M. amethystina 3 collinare Ca basico medio arido C4 D2 areale occidentale
M. ciliata 9 montano
collinare
Ca - Si basico basso arido C2 C3 F2 tutto l'arco alpino
M. minuta 3 collinare Ca basico basso arido C2 areale occidentale
M. nutans 14 subalpino
montano
collinare
Ca - Si neutro basso secco B6 G4 H2 I1 I2 I3 tutto l'arco alpino
M. picta 14 collinare Ca - Ca/Si basico basso secco F7 G4 I2 I3 BL PN UD TV
M. transsilvanica 9 montano
collinare
Ca - Si neutro basso arido F2 F7 G4 areale orientale
M. uniflora 14 montano
collinare
Ca - Si acido basso medio B6 I2 tutto l'arco alpino
Legenda e note alla tabella.

Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 3 = comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni; 9 = comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche; 14 = comunità forestali.
Ambienti: B6 = tagli rasi forestali, schiarite, strade forestali; C2 = rupi, muri e ripari sotto roccia; C3 = ghiaioni, morene e pietraie; D2 = bordi dei ruscelli; F2 = praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare al subalpino; F7 = margini erbacei dei boschi; G4 = arbusteti e margini dei boschi; H2 = boscaglie di pini montani; I1 = boschi di conifere; I2 = boschi di latifoglie; I3 = querceti submediterranei.

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questo genere (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[10]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, il genere Melica è descritto all'interno della sottofamiglia Pooideae (tribù Meliceae) e raccoglie una novantina di specie distribuite nelle zone temperate in tutto il mondo.[6][7]

Filogenesi

Il genere Melica è descritto all'interno della supertribù Melicodae Soreng, 2017 (tribù Meliceae Link ex Endl., 1830).[6] La supertribù Melicodae, dal punto di vista filogenetico, è la seconda supertribù, dopo la supertribù Nardodae Soreng, 2017, ad essersi evoluta nell'ambito della sottofamiglia Pooideae.[15]

Per questo genere è descritta la seguente sinapomorfia: gli apici delle glume sono traslucidi.[6]

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18 e 36.[6]

Elenco completo delle specie

Il genere Melica comprende le seguenti specie:[1]

A

  • Melica altissima L., 1753
  • Melica amethystina Pourr., 1788
  • Melica animarum Muj.-Sall. & M.Marchi, 2005
  • Melica argentata É.Desv., 1853
  • Melica argyrea Hack., 1904
  • Melica aristata Thurb. ex Bol., 1870
  • Melica arzivencoi Valls & Barcellos, 1973
  • Melica × aschersonii M.Schulze, 1889

B

  • Melica bocquetii Talavera, 1986
  • Melica bonariensis Parodi, 1951
  • Melica brasiliana Ard., 1764
  • Melica brevicoronata Roseng., 1970
  • Melica bulbosa Porter & J.M.Coult., 1874

C

  • Melica californica Scribn., 1885
  • Melica canariensis W.Hempel, 1967
  • Melica cepacea (Phil.) Scribn., 1901
  • Melica × ceretana Sennen, 1927
  • Melica chilensis J.Presl, 1830
  • Melica ciliata L., 1753
  • Melica commersonii Nees ex Steud., 1854
  • Melica cupanii Guss., 1832

D

  • Melica decipiens Caro, 1969
  • Melica dendroides Lehm., 1831

E

  • Melica eligulata Boiss., 1854
  • Melica eremophila Torres, 1970

F

  • Melica frutescens Scribn., 1885
  • Melica fugax Bol., 1870

G

  • Melica geyeri Munro ex Bol., 1870
  • Melica glabrescens (Torres) Torres, 1980
  • Melica grandiflora Koidz., 1925

H

  • Melica harfordii Bol., 1870
  • Melica hitchcockii B.Boivin, 1979
  • Melica hunzikeri Nicora, 1999
  • Melica hyalina Döll, 1877

I - K - L

  • Melica imperfecta Trin., 1836
  • Melica kozlovii Tzvelev, 1968
  • Melica lilloi Bech., 1938
  • Melica longiflora Steud., 1854
  • Melica longiligulata Z.L.Wu, 1992

M

  • Melica macra Nees, 1829
  • Melica minor Hack. ex Boiss., 1884
  • Melica minuta L., 1767
  • Melica mollis Phil.,1896
  • Melica montezumae Piper, 1905
  • Melica mutica Walter, 1788

N - O

  • Melica nitens (Scribn.) Nutt. ex Piper, 1905
  • Melica nutans L., 1753
  • Melica onoei Franch. & Sav., 1878

P

  • Melica pappiana W.Hempel, 1971
  • Melica parodiana Torres, 1968
  • Melica patagonica Parodi, 1951
  • Melica paulsenii Phil., 1896
  • Melica penicillaris Boiss. & Bal., 1859
  • Melica persica Kunth, 1830
  • Melica picta K.Koch, 1848
  • Melica poecilantha É.Desv., 1853
  • Melica porteri Scribn., 1885
  • Melica przewalskyi Roshev., 1921

R

  • Melica racemosa Thunb., 1794
  • Melica radula Franch., 1884
  • Melica rectiflora Boiss. & Heldr., 1854
  • Melica rigida Cav., 1799
  • Melica riograndensis Longhi-Wagner & Valls, 1977

S

  • Melica sarmentosa Nees, 1829
  • Melica scaberrima (Steud.) Hook.f., 1896
  • Melica scabra Kunth, 1816
  • Melica scabrosa Trin., 1833
  • Melica schafkatii Bondarenko, 1968
  • Melica schuetzeana W.Hempel, 1972
  • Melica secunda Regel, 1880
  • Melica serrana Muj.-Sall. & M.Marchi, 2005
  • Melica smithii (Porter) Vasey, 1888
  • Melica spartinoides L.B.Sm., 1971
  • Melica spectabilis Scribn., 1885
  • Melica stricta Bol., 1863
  • Melica stuckertii Hack., 1904
  • Melica subflava Z.L.Wu, 2002
  • Melica subulata (Griseb.) Scribn., 1885

T

  • Melica tangutorum Tzvelev, 1968
  • Melica taylorii W.Hempel, 1972
  • Melica teneriffae Hack. ex Christ, 1888
  • Melica tenuis Arechav., 1896
  • Melica × thuringiaca Rauschert, 1963
  • Melica tibetica Roshev., 1921
  • Melica torreyana Scribn., 1885
  • Melica transsilvanica Schur, 1853
  • Melica turczaninowiana Ohwi, 1932

U - V - W - Y

  • Melica uniflora Retz., 1779
  • Melica violacea Cav., 1799
  • Melica virgata Turcz. ex Trin., 1831
  • Melica × weinii W.Hempel, 1970
  • Melica yajiangensis Z.L.Wu, 1992

Specie europee

In Europa e nell'areale del Mediterraneo sono presenti le seguenti specie:[16]

Chiave per le specie italiane

Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere (solamente per le specie spontanee della flora italiana) l’elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una specie dall'altra).[8]

  • Gruppo 1A: i lemmi dei fiori fertili sono lungamente villosi sul dorso o lungo i nervi marginali; la pannocchia si presenta bianco-lanosa;
  • Gruppo 2A: il lemma è villoso lungo i nervi marginali e spesso anche dorsalmente;
  • Gruppo 3A: il lemma è villoso sul margine e sul dorso;
  • Gruppo 3B: il lemma è villoso sul margine, mentre sul dorso è glabro almeno nella metà superiore;
  • Gruppo 4A: la pannocchia è compatta, con forme cilindriche e con i rami inferiori con 5 - 7 spighette;
  • Gruppo 4B: la pannocchia è ramosa con i rami inferiori con 10 - 20 spighette;
  • Gruppo 2B: il lemma è villoso solo sul margine (nei 2/3 inferiori);
  • Melica amethystina Pourr.: l'altezza della pianta è di circa 2 - 5 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita cespitosa (H caesp); il tipo corologico è Steno-Mediterraneo occidentale; gli habitat tipici sono i pendii aridi e sassosi; in Italia è una specie rara e si trova al Centro fino ad una altitudine di 600 m s.l.m.. (Nella "Flora d'Italia" di Sandro Pignatti è definita come Melica bauhinii All. - Melica di Bauhin).
  • Gruppo 1B: i lemmi dei fiori fertili sono glabri; la pannocchia non è lanosa;
  • Gruppo 5A: i rami della pannocchia sono eretti, o penduli nella zona apicale; la lamina delle foglie è generalmente piana;
  • Gruppo 6A: la guaina è prolungata in una appendice lesiniforme opposta alla ligula (antiligula); le spighette sono formate da un fiore fertile e uno ridotto;
  • Gruppo 6B: la guaina è priva di antilugula; le spighette sono formate da due fiori fertili e uno ridotto;
  • Gruppo 5B: i rami inferiori della pannocchia sono patenti; le foglie all'apice possono essere convolute;
  • Melica minuta L. - Melica minuta: la ligula è acuta e lunga 4 - 5 mm; l'altezza della pianta è di circa 1 - 4 dm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita cespitosa (H caesp); il tipo corologico è Steno-Mediterraneo; gli habitat tipici sono le rupi, i muri e i pendii sassosi; in Italia è una specie rara con una distribuzione discontinua fino ad una altitudine di 600 m s.l.m..

Alcune checklist[17] considerano la specie Melica arrecta Kuntze, normalmente considerato un sinonimo di M. minuta[18], una specie autonoma.

Alcune specie

  • Melica altissima
    Melica altissima
  • Melica bulbosa
    Melica bulbosa
  • Melica californica
    Melica californica
  • Melica harfordii
    Melica harfordii
  • Melica imperfecta
    Melica imperfecta
  • Melica mutica
    Melica mutica
  • Melica nitens
    Melica nitens
  • Melica spectabilis
    Melica spectabilis
  • Melica stricta
    Melica stricta
  • Melica subulata
    Melica subulata
  • Melica teneriffae
    Melica teneriffae
  • Melica torreyana
    Melica torreyana
  • Melica transsilvanica

Note

  1. ^ a b (EN) Melica, in The Plant List. URL consultato il 24 maggio 2019.
  2. ^ David Gledhill 2008, pag. 255.
  3. ^ Etymo Grasses, pag. 187.
  4. ^ BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 24 maggio 2019.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 24 maggio 2019.
  6. ^ a b c d e Kellogg 2015, pag. 220.
  7. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  8. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 510.
  9. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 841.
  10. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  11. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  12. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 24 maggio 2019.
  13. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 24 maggio 2019.
  14. ^ Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 904.
  15. ^ PeerJ 2018, pag. 13.
  16. ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 24 maggio 2019.
  17. ^ a b Conti et al. 2005, pag. 128.
  18. ^ The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-423674 Titolo mancante per url url (aiuto). URL consultato il 27 maggio 2019.

Bibliografia

  • Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
  • AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004.
  • F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
  • Elizabeth A. Kellogg, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume XIII. Flowering Plants. Monocots. Poaceae., St. Louis, Missouri, USA, 2015.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN 978-88-299-2718-0.
  • Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 30 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  • Jeffery M. Saarela et al., A 250 plastome phylogeny of the grass family (Poaceae): topological support under different data partitions (PDF), in PeerJ, vol. 4299, 2018, pp. 1-71. URL consultato il 30 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2019).
  • Robert J. Soreng et al., A worldwide phylogenetic classification of the Poaceae (Gramineae) II: An update and a comparison of two 2015 classifications, in JSE - Journal of Systematics and Evolution, vol. 55, n. 4, 2017, pp. 259-290.
  • H. Trevor Clifford & Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, New York, Springer, 2007.

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Collegamenti esterni

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