Salmo 22

Voce principale: Salmi.
Sal 22, 1-8 nel Salterio di sant'Albano. Le prime parole nel testo latino sono: "Deus Deus meus" abbreviate in DS DS MS.

Il Salmo 22 (numerazione greca: salmo 21) fa parte della raccolta dei 150 Salmi sia nella Tanakh ebraica sia nell'Antico Testamento cristiano.

Descrive dapprima il lamento e la preghiera di un giusto perseguitato e poi termina con il ringraziamento per la liberazione attesa.

La tradizione cristiana ha visto in questo salmo la prefigurazione della Passione di Gesù.

Uso nel Nuovo Testamento

Lo stesso argomento in dettaglio: Nuovo Testamento.

Il Nuovo Testamento, e in particolare i Vangeli, identificano in più passi il giusto con Gesù, al punto che nella narrazione di Matteo è lo stesso Cristo a pronunciarne l'incipit sulla croce:

« Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? »   ( Matteo 27,46, su laparola.net.)

Così facendo Gesù identifica sé stesso con il giusto e la sua passione con le sofferenze descritte.

Gli altri passi ripresi dagli evangelisti sono:

passo del salmo 22 citazione del Vangelo
Mi scherniscono quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo (Salmi 22,8[1]) E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo (Matteo 27,49[2])
Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico (Salmi 22,9[3]) Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!» (Matteo 27,41-43[4])
È arido come un coccio il mio palato, la mia lingua si è incollata alla gola, su polvere di morte mi hai deposto. (Salmi 22,16[5]) Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Giovanni 19,28[6]
Si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte. (Salmi 22,19[7]) Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. (Matteo 27,35[8])
Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così. (Giovanni 19,24[9])

Siccome l'inizio del salmo è un grido di sconforto e di disperazione, sovente queste parole pronunciate da Gesù sono state viste come un grido di disperazione e anche di rivolta contro Dio. Vedendo però il salmo in tutta la sua completezza, le parole di Gesù acquistano anche il senso di fiducia e di speranza.

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Collegamenti esterni

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  1. ^ Sal 21,8, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Matteo 27,49, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Sal 21,9, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ Matteo 27,41-43, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  5. ^ Sal 21,16, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  6. ^ Giovanni 19,28, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Sal 21,19, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  8. ^ Matteo 27,35, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  9. ^ Giovanni 19,24, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  10. ^ Sal 21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.